Alcuni “saggi” hanno già cominciato la loro serie di commenti e obiezioni all’incontro dei giovani con il Papa a Sidney, compreso un teologo, noto per il successo delle sue scommesse sul futuro, che già annuncia che la presenza di Benedetto XVI a Madrid nel 2011 non servirà a rinnovare la Chiesa. Il dibattito è di quelli che stanca. Guardiamo ai fatti.
Certamente rifiuto ogni trionfalismo su questo, ma diamo a ogni cosa il suo valore, e credo che bisogna essere miopi per non vedere l’immenso valore educativo e di testimonianza che ha avuto l’incontro di mezzo milione di giovani con Benedetto XVI, così come il suo enorme potenziale per il futuro. Il fatto che alcuni si sentano obbligati a discutere su questo è già significativo. Prima di cominciare la Giornata, al Papa è stato chiesto se la formula di queste manifestazioni resta valida; lui ha risposto che bisogna guardare a questi eventi nel loro percorso completo: una preparazione, una celebrazione e un cammino che prosegue. Tutti sappiamo che Benedetto XVI non si lascia soggiogare da immagini sentimentali o da mobilitazioni di massa, ma il Papa ha verificato in prima persona che l’incontro faccia a faccia con i giovani è una parte essenziale della sua missione.
Il Papa si è rivolto anche a coloro che camminano sul filo del rasoio, a coloro che sono tentati di abbandonare, a coloro che hanno seguito il labirinto dei piaceri che lascia solamente rabbia e odio… Anche i primi erano tentati di andarsene, di cercare la soddisfazione lontano dall’uomo che avevano incontrato… E allora fu Pietro a prendere la parola per dire: «Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna». È la stessa scena che si è svolta a Sidney 2008 anni dopo. Allontarsi da Lui è solamente un vano tentativo di fuggire da noi stessi!, ha detto Benedetto XVI ai giovani. «Affrontare la realtà, non di sfuggirla: è questo ciò che noi cerchiamo!». Dio è con noi nella realtà, non nella fantasia. Qui stava il vertice della sfida cordiale che il Papa ha lanciato in quei giorni: tutto quel che ha detto si deve verificare nella realtà, non nel vaporoso mondo dei nostri sogni, perché la fede è la ragione aperta, l’energia invincibile che ci permette di stare precisamente nella realtà e non di scappare da essa attraverso innumerevoli sotterfugi. Per questo nulla è finito, ma incominciato esattamente ora.
Ascoltando “i commenti e le obiezioni” di alcuni di questi maestri frustrati mi è venuta in mente quest’altra frase del Papa: «L’amore di Dio può diffondere la sua forza solamente quando gli permettiamo di cambiarci da dentro, dobbiamo permettergli di penetrare la dura crosta della nostra indifferenza, della nostra stanchezza spirituale, del nostro cieco conformismo allo spirito del nostro tempo». Non sono un profeta per poter dire come sarà la GMG del 2011 a Madrid, ma varrà la pena farla solamente perché si ripeta questo dialogo tra la proposta di Pietro e il desiderio dei cuori dei giovani.
José Luis Restan -IlSussidiario