E’ CRISI FINANZIARIA?

Da ormai alcuni giorni, l’informazione continua a focalizzarsi sulla crisi finanziaria che sta investendo, a partire dal mercato americano, l’economia mondiale. E’ difficile capire fino in fondo quello che sta accadendo, quali le cause e, soprattutto, quali i possibili rimedi.

SamizdatOnLine fornisce una serie di link di interventi presenti nella rete, che permettono di cominciare a capire quanto sta accadendo, per giudicarlo.

Prima di tutto:

IlSussidiario.net ha creato uno “speciale” che raccoglie quotidianamente contributi di esperti, che permettono di crearsi un giudizio su quella che per tutti ormai è la più grossa crisi finanziaria del capitalismo mondiale. A questo link si può trovare l’archivio con tutti gli articoli, in sequenza cronologica.
Ne segnaliamo due fra i più recenti:

* Borsa e valore di Giorgio Vittadini (da Il Riformista 30/9/2008)
(…) In questo quadro il punto non è mettere in discussione il mercato, né il mercato a struttura capitalistica che contiene un valore in sé da salvaguardare. O, peggio ancora, non è certo auspicabile il ritorno a un regime statalista, figlio di una cultura estrema dall’altra parte (garantismo, indebitamento pubblico…)…
Il punto è ammettere che questa non è una crisi solo economica: è una crisi antropologica che mette in discussione un’idea di razionalità umana ridotta, tesa com’è alla massimizzazione del profitto nel breve periodo, ma disattenta ai presupposti necessari a creare una ricchezza reale e duratura e perciò destinata ad astrarsi dalla realtà e a costruire un mondo virtuale destinato a crollare. (segue)

* La politica torna a dividere e affossa le borse. Ma un cauto ottimismo è legittimo di Carlo Pelanda (30/9/2008)
Il caso peggiore e per questo improbabile si è realizzato: il piano di salvataggio del sistema bancario statunitense è stato bocciato alla Camera. Nei momenti critici il sistema politico statunitense è sempre riuscito ad anteporre l’interesse generale a quello partitico, ideologico o particolare. Ieri molti deputati democratici e repubblicani hanno espresso un voto o ideologico oppure legato al loro interesse di non deludere i loro specifici elettori nel collegio. L’elettorato democratico è convinto che il piano salvi solo Wall Street, non vede la connessione tra crisi del credito e recessione in “Main Street”, e non vuole dare i soldi ai “ricchi”. L’elettorato repubblicano è convinto che il mercato non ha bisogno di salvataggi governativi e rifiuta un piano percepito come “socialismo finanziario”. (segue)

Altri articoli di interesse:

da L’Occidentale:
* L’Europa può aiutare gli Usa a uscire dalla crisi? di Margherita Boniver
* Economia, la crisi finanziaria ha radici che vanno cercate indietro negli anni di Flavio Felici

da Il Sole24ore:
* È ora di ricostruire l’architettura finanziaria globale di Dominique Strauss-Kahn (22/9/2008)
* I dieci perché dello scossone sui mercati finanziari di Fabrizio Galimberti (22/9/2008)

* Le 10 tappe del crack delle authority americane di Morya Longo (28/9/2008)

Ed infine, dal sito americano Real Clear Politics i principali video delle dichiarazioni dei leader politici americani, prima e dopo la bocciatura del piano Bush-Paulson (29/9/2008)

Un altro punto di vista interessante di “destra liberale” classica,

in particolare: Usa, la tragica ripicca di un popolo a lungo raggirato
e Ma la casta dei manager non paga mai, anzi…
Questa è una splendida vignetta pubblicata nei giorni scorsi dalla stampa americana e riassume, meglio di qualunque articolo, un aspetto cruciale del tracollo del sistema finanziario americano. Il banchiere in nero ha scritto sul cartello: “Per cortesia liberatemi dai debiti o sarò costretto a rovinarvi tutti”. La signora commenta: “Oh poveretto, permettici di aiutarti ora che sei in difficoltà, ma fai in modo di trattenere per te stesso un centinaio di milioni di dollari o giù di lì quale bonus per le tue capacità manageriali“. (…)

E’ CRISI FINANZIARIA?ultima modifica: 2008-10-01T11:44:35+02:00da ritina5
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