I REIETTI

“E tutto cospira a tacere di noi, un pò come si tace un’onta, forse, un po’ come si tace una speranza ineffabile” – RMRilke
(traduzione in inglese) Quello che diciamo, come ci poniamo può costarci caro. Nel caso dei cattolici: l’ilarità dei colleghi, l’ostilità dei capi; in alcuni casi anche la violenza fisica. Dicono che in fondo noi stiamo bene, che da noi è facile rispetto ad altre parti del mondo. Rischiamo in fondo poco: la nostra faccia.
Nel Medio Oriente, in luoghi in cui i cristiani risiedevano da generazioni quando ancora Maometto era bambino, è la violenza che spinge chi può a fuggire. Si rischia la pelle. In altri posti c’è se vogliamo di peggio. Se in certi posti dell’India capiscono che sei cristiano allora sei fuori. Fuori dal sistema della caste, non sei più parte della comunità; sei un reietto, non sei più un uomo. Senza violenza diretta; ma ti staccano l’acqua, il gas, non ti vendono il cibo, non ti parlano neanche. E prega di non ammalarti.


Duemila anni di cristianesimo
un pochino l’uomo l’ha cambiato. Non riusciamo ad ignorare chi muore di fame vicino a noi. La sofferenza dei bambini ci lacera. Il pianto ci commuove.
Eppure non è ovunque così. Basta uscire un poco, basta andare altrove, e ritorna il supremo disinteresse dell’altro, di quello che noi cristiani siamo abituati a chiamare il “prossimo”. Per tutti gli altri, in tutto il mondo, il cristiano è il diverso, esattamente come per il cristiano tutti sono il prossimo, il fratello.


Non è scontato l’occuparsi dell’altro
; non è scontato che una comunità si faccia carico di chi non riesce a farlo con le proprie forze, anche se della comunità non fa parte; non è scontato l’orfanotrofio, l’ospedale, il ricovero per anziani. Fateci caso, nei film che parlano di paesi lontani e persino nei cartoni animati giapponesi gli edifici di tale tipo portano sempre la croce, spesso sono gestiti da religiosi. Succede perchè, senza la croce, non esisterebbero. Goccia a goccia, la verità, la maggiore umanità che nasce da questa storia cristiana ha fatto nascere una coscienza nuova che prima non esisteva. Anche chi ha credenze diverse, anche chi non crede non può negare che così la vita sia migliore, più degna; non può non cercare di imitarne le modalità. Ma la motivazione, la spinta ideale?
Senza Cristo non si capisce perchè occuparsi dei deboli, gli insignificanti, quelli che contano nulla.

I cristiani danno fastidio anche per questo, perchè non accettano di lasciare che l’umano sia distrutto, usato da chi ha il potere e scartato quando ritenuto inutile. Anche per questo sono scacciati ovunque, come richiamava recentemente anche il Papa. Stranieri nella loro stessa patria, sempre esiliati, sempre taciuti. Eppure mai domi, sempre pronti a testimoniare una letizia che c’è anche in mezzo ai patimenti, una letizia che è più forte, che può essere più forte della persecuzione. Sempre pronti a rendere conto della speranza che è in loro.

Berlicche socio di SamizdatOnLine

Argomenti correlati:

* Jakarta, sacerdoti e attivisti cristiani, primo bersaglio dei terroristi islamiciMathias Hariyadi AsiaNews

* Orissa: il pogrom indù contro i cristianiAsiaNews

* Mosca, assassinati due sacerdoti gesuitiMaria Anikina AsiaNews

* La crisi delle borse e i cristiani ..Antonio Socci Libero 17/10/2008

* Il Papa: basta violenze anti-cristiane in India e in IrakIl Giornale 12/10/2008

I REIETTIultima modifica: 2008-10-31T11:37:08+01:00da ritina5
Reposta per primo quest’articolo

Un pensiero su “I REIETTI

I commenti sono chiusi.