LE BALLE SPAZIALI DEL “TEOLOGO” LAURENTI

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Non ho visto Sanremo, che sarà pur sempre Sanremo ma mi cresce la barba ad ascoltare queste canzonette tutte uguali, praticamente clonate. Nemmeno la polemica prefestivaliera su Povia mi ha indotto in tentazione.

Ma se si puo’ scampare al festival non si scampa ai suoi postumi; interviste, tirar di somme, speciali televisivi con autocelebrazioni, e affondi psicologici sui vincitori, spulciando sulle loro faccende di famiglia fino alla settima generazione. Mi è capitato di leggere sul Giornale un’intervista a Luca Laurenti, la cosiddetta “spalla” di Bonolis, un tipo alla Walter Chiari di “vieni avanti, cretino!”, per intenderci. Una “perla” l’intervista rilasciata a Giancarlo Perna dal “comico” (?)…

Ne do un assaggino:

“Siamo esseri di luce. Con l’orgasmo ti riconnetti all’uno…”

“Padreterno che sei ovunque: è la versione aramaica della Bibbia”.

“Dietro ogni religione c’è un’unica cosa: la luce. Le religioni sono la fetta, la luce è la torta. Lo dice la teoria quantistica. Se prendo la fetta, limito. L’uno è il tutto, diviso si sminuisce…”

“Io non credo nella morte. L’aldilà è diviso da noi dal velo dell’elettromagnetismo. Noi siamo un frutto energetico. Quando andiamo via, in realtà ci trasformiamo…”

“L’amore è il motore di tutto. L’uomo però non è la macchina, ma chi la guida. Dio, ovvero l’energia. È lui che governa il mondo…”

E via sfarfallando. Mi sono chiesta: ma Laurenti è un comico o un teologo discepolo di Vito Mancuso, di Kung, o di qualche altro Luminare che sonda con competenza il Trascendente? Penso, onestamente, sia la seconda che ho detto, altrimenti non si spiegherebbe tanto acume, sia pur infarcito di gag. Ci ha promesso (o minacciato?) che forse scriverà un libro con Augias; ne sentivamo molto la mancanza…

Mi ha colpito molto quando ha dissertato su orgasmi e amore cosmico…Per ora di “cosmico” vedo e leggo solo le cazzate di Laurenti!

Se volete potete leggere Qui l’intera intervista.

LE BALLE SPAZIALI DEL “TEOLOGO” LAURENTIultima modifica: 2009-02-25T15:25:55+01:00da ritina5
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9 pensieri su “LE BALLE SPAZIALI DEL “TEOLOGO” LAURENTI

  1. Cara Ritina,
    mi meraviglio di te? Da quando ti occupi di Luca Laurenti? Suvvia, è buona norma cercare di scegliersi dei nemici all’altezza!

    Sono convinto anch’io che gli sproloqui di Laurenti siano balle spaziali, come tu dici. Ad essere sincero, non penso che, dal punto di vista del riscontro con la realtà fattuale, siano tanto più assurde di certi concetti come la verginità della madre di Dio, della trinità di Dio, la transustanziazione e altre bizzarie logiche.

    Ma il punto importante non è questo. Non credo che tu lo abbia fatto consapevolmente, ma il tuo modo di procedere merita un commento speciale: prima dileggi (in fondo giustamente) lo pseudo-teologo Laurenti, poi lo accosti, sempre sarcasticamente, al nome di due veri teologi, Vito Mancuso e Hans Küng, che presumibilmente non ti sono troppo simpatici. Il fatto è che i due non sono proprio gli ultimi cretini sulla terra: in effetti entrambi sondano, come dici con intento sarcastico, il trascendente. Lo fanno perché esercitano il raro mestiere di teologo: in particolare Küng è uno dei più grandi teologi viventi.
    Ora, dove sta il problema? Non tanto nell’accostamento indebito con Laurenti, ma nel fatto che, perdonami se sbaglio, tu non hai mai letto una pagina che sia una di Küng. E di Mancuso forse hai letto un paio di articoli sul caso Eluana. Non che questo impedisca del tutto un giudizio su Küng e Mancuso, ma il punto è che criticando Laurenti (che dice due cazzate al volo in un’intervista) squalifichi maliziosamente come balle spaziali anche le loro idee, che invece, per essere criticate, andrebbero lette e comprese a fondo.

    Immagino l’obiezione: la tua era una semplice presa in giro di Laurenti, io la sto facendo più grande di quello che è.
    Non credo.
    Penso invece che una volta ogni tanto sia il caso di mettersi a testa china sui libri e di fare uno sforzo di comprensione profonda. Facile dare dello scemo a Laurenti, mentre criticare Küng è tutto un altro paio di maniche: a te cos’è che non convince della sua teologia?

  2. Caro Guido, confesso come gravissimo peccato, quasi mortale, di non aver letto tutta l’Opera di Mancuso ne tantomeno quella di Kung; ho letto qualcosa qui e la e mi è bastato. A volte basta un aforisma detto da uno studioso per coglierne lo spirito. Sai, quando uno presume di salvarsi da se e uno gnostico e un protestante. Siccome le dichiarazioni di Laurenti – soprattutto l’annuncio di voler scrivere con Augias un libro sulla Resurrezione di Cristo – fanno molto “new age”, mi è sembrato di leggervi qualche piccola somiglianza. Niente di più, solo per dire qualcosa di leggero, per farsi una risatina…Non volevo fare un trattato di Teologia ne confronti di pensiero. Nemmeno credo o penso che Laurenti sia scemo, solo un tantino estrosamente sviato dalla retta via. Sai che sono una cattolicona integralista e che quando sento vento di eresia mi viene la febbre! Ahahahah!

    ps: sento spesso parlare di questo Mancuso, deve avere molti ammiratori – non ultimo il cardinal Martini – dovrò approfondirne la conoscenza mediante i suoi scritti, è d’obbligo!

  3. Ecco, è proprio questo il punto. A volte basta un aforisma per cogliere lo spirito di un pensatore, molte altre volte no. Credo proprio che l’opera monumentale di Küng sia difficilmente comprimibile in un aforisma. .

    Nella tua frase forse manca un accento, quindi non sono certo di aver capito il senso esatto, ma quando dici che “quando uno presume di salvarsi da se e (è?) uno gnostico e un protestante” ti riferisci a Küng?

    Forse vale la pena ricordare che Küng, pur essendo un critico severo sia del papato di Wojtila sia di Ratzinger, resta pur sempre un membro della Chiesa cattolica a tutti gli effetti, e per di più uno dei più noti ed autorevoli. Dargli del protestante ha quindi solo un sapore polemico, ma non ha molto senso.
    Se poi è gnostico, non è protestante, e viceversa, mi pare ovvio.
    Ma forse non ho capito bene cosa vuoi dire.
    Tanto meno capisco cosa c’entri la new age con Küng o con Mancuso

    Per il resto vedo che insisti col sarcasmo a tutti i costi: ora tiri a mano anche il povero cardinal Martini… Va bene che voi di CL non lo avete mai sopportato, ma ormai è in pensione, si è ritirato a pregare e a meditare a Gerusalemme, lasciatelo stare! 🙂

  4. Non credo che avrei letto comunque l’intervista. Ma i passaggi proposti mi confermano nel giudizio che ho del tizio in questione, che tra l’altro mi è anche simpatico…
    ma da un cervello di gallina, o che si finge tale, cosa vuoi tirar fuori?!
    Dai! facciamoci una bella risata.. per non piangere…

  5. Ma infatti Anna, ho fatto il post giusto per farci una risata, perchè siamo seri ma non seriosi. Una notiziola senza pretese…in un diario si annotano anche le piccole banalità quotidiane, mica solo quelle che toccano temi alti. Mi faceva ridere Laurenti anche perchè da un po’ di tempo sento molto parlare (qualcuno me ne ha anche scritto) “dell’amore cosmico”! La quantistica sta facendo molti danni: vuoi vedere che Dio è un neutrino?????????;-p
    Ciao bella!

  6. Eh eh! A me manca il senso dell’umorismo? E perché mai?
    Direi che ce l’ho un po’ più sottile del tuo, ecco tutto.
    Tu pensi di fare del leggero umorismo accostando Laurenti a Küng, ma sbagli.
    Però in effetti, voi siete quelli che credete alle stigmate di Padre Pio o che le vergini concepiscano per volontà soprannaturale… quindi dovete averne parecchio, di senso dell’umorismo! 🙂

  7. Guido, io non so scrivere ma tu non sai leggere. Ho detto che a te manca il BUONUMORE, non il senso dell’umorismo, spesso o sottile che sia. Sì, crediamo a tutte queste favole e allora? Se questo ci rende felici che male c’è? Meglio cretini e lieti che sapienti e immusoniti, tanto si muore tutti, la vita è un soffio, un turno di guardia nella notte!;-)

  8. Siccome non sai scrivere pensavo ti fossi sbagliata… 🙂
    Ma ovviamente hai sbagliato lo stesso, perché forse, ancora ancora, puoi giudicare se ho senso dell’umorismo o no, ma di certo non puoi saperne nulla del mio umore… (e se pensi di poter giudicare persino i sentimenti altrui mi sa che sei, ehm, un po’ presuntuosetta!).

    Venendo alle cose serie, te lo dico io che male c’è: c’è che se l’importante è essere felici anche credendo alle favolette, con quale diritto ti puoi permettere di fare la morale al relativismo e di lamentarti che non ci sono più verità assolute? Come puoi dire che quelle di Laurenti sono balle spaziali? Se lui è felice credendo che Dio è energia o un neutrino, che male c’è? Se io sono felice credendo a Manitù o al Grande Puffo, che male c’è? E poi, visto che siamo qui di passaggio, proprio perché siamo qui solo di passaggio, che senso ha dare retta ai preti sessualmente repressi? Godiamici la vita bevendo e scopando a più non posso, no? Chi vuol esse lieto (felice) sia…

    Capisco la tua provocazione, ma dire “meglio cretini e lieti” significa fare l’elogio della superficialità e abdicare all’uso della ragione: però capisco anche che con la ragione è impossibile dimostrare le verità di fede e i dogmi, checché ne dica San Tommaso, e quindi non mi stupisco che tu eluda sempre il problema. Troppa fatica contestare Küng sul piano delle argomentazioni razionali, più facile trattarlo come un Laurenti qualsiasi, vero? Ma certo, sempre con tanto buonumore… ah ah

    P.S. chissà cosa ne pensa della tua tesi (“meglio cretini e lieti”) il nostro amico filosofo orsobruno…

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