MENDICANTI DI BELLEZZA

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Il mendicante è l’uomo assetato di desiderio, che riconosce di non potersi fare da sé, e per questo si affida e si lascia abbracciare dalla realtà del Tutto che lo precede, di cui si sente ospite inadeguato, sproporzionato, eppure irresistibilmente voluto bene. La sproporzione si spalanca proprio perché la povertà dell’uomo che vive nel bisogno è un dialogo aperto con un Tu da cui si scopre di dipendere: io sono “Tu che mi fai”, come tante volte abbiamo sentito ripetere. In effetti, è il senso di una oggettività che incombe quello che domina tutta la più genuina mistica cristiana, dalle sue prime scaturigini, neotestamentarie e patristiche, fino alle vette degli “spirituali” dei nostri tempi moderni. E un Tu oggettivo che suscita, accoglie e fa muovere l’io dell’uomo alla ricerca della sua pienezza(…)L’accento è posto sulla logica inesorabile di questa Vita che emerge dagli abissi del mistero di Dio, facendosi incontro al cuore dell’uomo, prima e anche al di là della piena lucidità della sua domanda lanciata verso gli orizzonti sconfinati del destino ultimo che salva la vita. Siamo resi spettatori del dispiegarsi di una storia di salvezza che non ci siamo creati da soli, che ci raggiunge nella terra di Betlemme della nostra condizione di uomini, e di cui l’avvenimento dell’incarnazione è il sussulto già trionfale che, dalla notte dei secoli, attraversa lo spazio del nostro universo(…).L’incarnazione di Cristo non è altro che il venire prepotentemente alla luce del movimento della grazia di Dio. È ciò in cui si riversa, per il suo interno dinamismo, senza che noi lo abbiamo voluto e tantomeno meritato, l’«amore gratuito di Dio», «invincibile e infinito», l’«amore misericordioso del Signore». Nel segno assolutamente fragile ed equivocabile del Bambino adorato dai pastori nella grotta del presepio, dentro il germe a prima vista insignificante di una realtà umana investita dal divino, si addensa la «manifestazione suprema della misericordia di Dio(…).

La bellezza di questa «relazione» coinvolgente sta nella positività umana che trascina con sé come promessa. Al fluire della grazia che raggiunge l’uomo attraverso l’offerta di Cristo per la nostra salvezza corrisponde l’eco perfettamente consonante del registro affettivo della «gioia»: la sobria e composta letizia cristiana. Lo sfondo su cui muove la dinamica del rapporto tra l’uomo e Dio è sempre e soltanto la «gioia di essere salvati»: la «salvezza è la nostra vera gioia». Leggi tutto Qui

( p. Mauro-Giuseppe Lepori: La vita si è manifestata. Omelie sull’attesa, l’avvenimento e la manifestazione dell’Incarnazione del Signore. Illustrate da acquerelli dell’autore, Genova-Milano, Marietti, 2008 )

 

MENDICANTI DI BELLEZZAultima modifica: 2009-03-04T11:12:35+01:00da ritina5
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