PENSIERI NOTTURNI

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Le immagini e le storie di donne e uomini travolti dal terremoto a L’Aquila hanno allontanato, anche se per poco, tutto il parlare di libertà di morire degli ultimi mesi.

La morte che arriva all’improvviso e misteriosa, e porta via con sé uno e lascia l’altro che dorme accanto, apparentemente senza una spiegazione, ci ha preso a schiaffi, obbligandoci a guardare in faccia una realtà misteriosa, quella dell’esistenza di ciascuno di noi.

Pochi secondi per distruggere città e paesi, secoli di storia, e uno sconvolgimento di morte e macerie, e la lotta contro il tempo per salvare quante più persone possibile: questo abbiamo visto, e i fiumi di parole che abbiamo sentito negli ultimi mesi sull’autodeterminazione, sul diritto a morire, sulla libera scelta di morire, sono apparse nella loro vera consistenza, e cioè semplicemente ridicole.

Libertà di morire: ma di che cosa stiamo parlando? Cosa stiamo dicendo?

Non si tratta di eutanasia, non è neppure più questa la posta in gioco da quando è scoppiato il caso Englaro – la buona morte che si dà per pietà, l’omicidio che si commette per evitare sofferenze indicibili. Non è di questo che si discute, in realtà. Parlare di eutanasia oramai è fuorviante.

Qua si tratta di apologia del suicidio, suicidio inteso come massima forma di libertà, il suicidio medicalmente assistito.

E un’intera società sembra correre dietro a questo surreale miraggio, il diritto a suicidarsi assistiti da un medico, il prossimo traguardo di civiltà.

Basta leggere alcuni commenti – non tutti – alla morte di Roberta Tatafiore, intellettuale femminista, che si è suicidata qualche giorno fa, programmando minuziosamente la sua fine negli ultimi tre mesi della sua vita – una fine triste come lo può essere un suicidio in una camera d’albergo – tanto da scrivere un memoriale che è arrivato postumo ai suoi più stretti amici, che immagino sarà oggetto di pagine e pagine di commenti, nelle prossime settimane.

Su l’Unità oggi Adele Cambrìa commentava “ammiro il suo coraggio: la sua morte così disperatamente eroica – un suicidio, non motivato, pare, da nessuna malattia inguaribile – é sostenuta da un discorso filosofico e letterario iniziato da oltre un anno; e che,approfondito in un testamento ancora non reso noto dalle amiche più vicine a lei, cui è stato indirizzato, forse aiuterà tutti e tutte a riflettere su un passaggio ineluttabile, a cui Roberta ha voluto accedere prima di noi. Per dare anche testimonianza di una società civile, quella italiana, che stenta a crescere su questi temi.”

Sì, hanno scritto proprio così: una morte eroica, quella di Roberta Tatafiore, perché il suicidio non era motivato da nessuna malattia inguaribile. Una testimonianza per una società che stenta a crescere su questi temi.

Ma, dico, io, siamo matti? Ma che stiamo dicendo? Di cosa stiamo parlando? Quale mefitico pifferaio maledetto stiamo inseguendo? Non vediamo l’abisso verso cui ci sta portando?

Io di eroico ho visto la gente di Abruzzo, quella che piangeva, quella che scavava le macerie, quella che guardava la distesa di bare, quella che pregava, quella che cerca di ricostruire.

Un angelo di Dio per tutti noi. E un l’eterno riposo per chi non c’è più. Roberta compresa.

Assuntina Morresi

PENSIERI NOTTURNIultima modifica: 2009-04-17T11:07:59+02:00da ritina5
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5 pensieri su “PENSIERI NOTTURNI

  1. Non voglio essere duro ma quando una persona programma la propria vita così … come quando finirla.
    E’ gente che va via da questo mondo ma non ha mai sperimentato le meraviglie e il grande dono della vita che gli è stata donata.
    Non si può restituire a Dio il grande Dono racchiuso in un sacco di pattume…
    …essendo un tema molto delicato evito di dare giudizi che possono essere molto personali.
    Ti saluto e ti auguro un buon fine settimana nella pace del Risorto.

  2. Confesso che anche io fatico a capire questa smania di morte, quando la vita tutta grida l’essere! Mala tempora currunt… Buon fine settimana anche a te, carissimo, un grande abbraccio!

  3. Non voglio giudicare ma fuggire con la morte dalle difficoltà della vita, soprattutto se non ci sono gravi problemi, non mi sembra nulla di eroico, anzi mi sembra piuttosto un atto di vigliaccheria. Ciao Ritina. Ti leggo da un po’ anche se in modo un po’ discontinuo. Ti abbraccio e ti inserisco fra i buoni; spero non ti dispiaccia.In caso contrario ti inserirò fra i cattivi!!!
    😀 😀 😀
    Super super bacionissimi.

  4. Carissimo Cocodix, grazie di avermi messo tra i “buoni”, è un po’ come stare tra le pecorelle alla destra del Padre, e quale miglior posto? Io ti ho gia messo tra gli amici da un bel po’. Ti leggo sempre perchè mi piace come poni le cose, come affronti gli argomenti e spesso si puo’ gioire semplicemente con una bella risata! Insomma, sei come la vita; di tutto un po’! Bacioni, bacini, bacetti all’infinitoooooooooooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    A presto!

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