La Chiesa dica sì alla Madonnina di Civitavecchia

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Esorcismi e sequestri, misteriose telefonate ed inquietanti coincidenze. Un “diario segreto”. Dopo anni di silenzio riesplode il caso della Madonnina di Civitavecchia che pianse non solo nel giardino della famiglia Gregori ma anche nella casa del vescovo, nelle mani di monsignor Girolamo Grillo. E lontano dagli occhi dei media Papa Wojtyla venero’ la statuina. “Un giorno rivelera’ al mondo questo mio gesto di venerazione” dira’ al presule di Civitavecchia.
Tratto da Rai Vaticano il 7 luglio 2009

“In pieno possesso delle mie facolta’ di intendere e volere, in tutta franchezza e verita’, dinnanzi a Dio Padre onnipotente e misericordioso, al suo Figlio Gesu’ Cristo al cui giudizio dovro’ comparire, allo Spirito di santita’ e di amore, dinanzi alla sempre vergine Maria Madre di Dio, dinanzi a vostra Santita’ Beatissimo Padre, e a tutta la Chiesa, dichiaro di aver visto il 15 marzo 1995 alle ore 8, 15 lacrimare nelle mie mani la statuina della Madonna proveniente dalla parrocchia di S. Agostino in Civitavecchia. Di questo fatto sono stato testimone oculare e pertanto non posso minimamente dubitare della sua realtà”. E’ il testo di un solenne giuramento- come ormai se ne leggono pochi- scritto da monsignor Girolamo Grillo, ora vescovo emerito di Civitavecchia/Tarquinia, fatto a Papa Giovanni Paolo II l’8 di ottobre del 2000. Il vescovo esprimeva al pontefice la viva gratitudine per l’Atto di Affidamento di tutta la Chiesa alla Madonna, “accogliendo cosi’ anche una mia proposta in seguito alla lacrimazione di sangue della Vergine”.

Cio’ che impressiona e’ la firma di suo pugno che Papa Wojtyla appone ai margini del testo, quasi a voler dare un sigillo definitivo ad un evento che aveva dilagato sui giornali di mezzo mondo e che aveva sconvolto non solo una famiglia (quella dei Gregori proprietari della statuetta) ma anche quella di un vescovo e di una intera comunita’. Dunque, quello che non si sapeva e’ che un Papa ha “certificato” l’autenticita’ della lacrimazione, rompendo quella che e’ una rigorosa prassi osservata nei secoli dalla Chiesa quando si tratta di fenomeni che sconfinano nel soprannaturale.

Che si debba riaprire clamorosamente il dossier sulla Madonnina di Civitavecchia ? I presupposti ci sono tutti. Dopo anni di silenzio monsignor Grillo ci ha reso, con permesso speciale della Santa Sede, una testimonianza che ci ha profondamente turbato. Essa parte da un “Diario del Vescovo”, tenuto finora segretissimo, che fa la cronistoria dei fatti di Civitavecchia. Si legge di un presule – lo stesso monsignor Grillo – passato dallo scetticismo alla sorpresa, alla conversione. Di un Papa che ha venerato la Madonnina, lontano da occhi indiscreti, nel suo appartamento al terzo piano del Palazzo Apostolico (9 giugno 1995); di telefonate notturne della Segreteria di Stato del Vaticano; di una visita dell’allora onorevole Irene Pivetti, presidente della Camera dei Deputati, al luogo dove era custodita la Madonnina; di una, forse due visite “in incognito” che il pontefice polacco fece a Civitavecchia, durante una delle tante “fughe fuori porta”. E poi di esorcismi e inquietanti coincidenze.

E pensare che il “Diario del Vescovo” si apre con una frase emblematica: “Che brutta storia quella delle Madonne che piangono. C’e’ sempre qualche burlone che si prende lo sfizio di imbrattare gli oggetti sacri. Poveri noi, dove siamo capitati ! Con il parroco don Pablo Marin che va dietro queste stupidaggini. Mater boni consilii, ora pro me” (5 febbraio 1995). Questo l’”incipit”, poi, come in tutte le faccende dove c’e’ qualcosa di misterioso e luminoso, i sentimenti sono cambiati e l’animo si arrende all’evidenza, oppure alla percezione del divino. L’intervista a monsignor Grillo, il primo vescovo nella storia della Chiesa cattolica che ha avuto la straordinaria avventura di esser protagonista di un evento inspiegabile, ne e’ una prova lampante. “Un giorno – dira’ il Papa al vescovo di Civitavecchia – rivelera’ al mondo anche il mio personale gesto di venerazione”. E il momento probabilmente e’ venuto.

Eccellenza, dallo scetticismo alla sorpresa.
Si’. L’11 febbraio del 1995 a nove giorni dalla prima apparizione, ricevo verso mezzanotte una telefonata del cardinale Angelo Sodano. Mi invita a non essere troppo sospettoso ad aprirmi anche ad altre ipotesi interpretative.

Una strana telefonata.
Che mi ha alquanto impensierito. Anche in Vaticano, rifletto, non hanno altro da pensare; vedono pure la TV! Il 23 febbraio, sempre il Segretario di Stato mi ringrazia, a nome del Papa, per essere stato piu’ possibilista in una intervista, commentata da Enzo Biagi, a proposito delle lacrime di sangue versate dalla Madonnina.

L’irrompere di Giovanni Paolo II in questa vicenda e’ misterioso. Del Papa che ha versato il suo sangue nell’attentato in Piazza S. Pietro il 13 maggio 1981. Ora cominciamo a capire perche’ non abbia sottovalutato Civitavecchia. E lei?
I miei convincimenti cominciavano a franare. Un Papa come Giovanni Paolo II che irrompe nella questione e che irrompe nella mia vita non l’avevo messo in conto. Sara’ a conoscenza di qualche segreto, penso. Oppure anche il Papa e’ impazzito?

Intanto le analisi del sangue rivelano che si tratta di sangue maschile. Sara’ il sangue del Figlio di Maria? Mah. La Madonnina viene radiografata al Policlinico Gemelli. Le fanno persino una TAC. Ricoverata come una paziente. Di lei si interessa il cardinale Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede.

Non ha mai pensato, eccellenza, che in tutto quello che avveniva ci potesse essere lo zampino del diavolo?
Oh, si’. Abbiamo fatto tanti esorcismi. Ho contattato l’esorcista della diocesi. Ho ordinato addirittura ai preti di stare lontani da questa faccenda. Il vescovo Grillo – lo affermo per la prima volta- aveva persino ordinato che quella statuina fosse distrutta!

Lei ha incontrato anche il padre Gabriele Amorth, che di demoni se ne intende.
Amorth escluse un influsso satanico. Si poteva trattare di allucinazioni ad opera diabolica. Don Amorth aggiunse che un’anima di Firenze, da lui diretta spiritualmente, le aveva detto che la Madonna avrebbe pianto lacrime di sangue a Civitavecchia. Otto mesi prima! Lacrime con tristi presagi per il futuro dell’Italia. Elezione nel mese di giugno, vittoria di Prodi e attentato al premier, guerra civile nel nostro Paese. Un presagio funesto che si poteva bloccare con una grande preghiera. Il messaggio di Amorth lo comunico a mia sorella.

Che rimane profondamente turbata, leggo dal suo diario. La mattina del 15 marzo l’imprevedibile.
Ho appena celebrato l’Eucarestia. “Non ho dormito questa notte. Ho ripensato alle parole di padre Amorth. Prima di tornare a Roma mi fai pregare davanti alla Madonna?”, implora mia sorella.

Lei abitava nella villa San Francesco, la sua residenza.
E’ cosi’. Pregare non nuoce, ho pensato. Chiamo una della due suore, suor Tereza rumena, e le chiedo di estrarre dall’armadio, dove’era chiusa a chiave, la statuina. Con me c’erano, dunque, mia sorella, mio cognato, la religiosa.

Cosa pregavate?
Senza metterci d’accordo, recitavamo l’identica preghiera, la “Salve Regina”. Io in latino. Ero arrivato alle parole: “illos tuos misericordes oculos ad nos converte”, volgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi… Quando mio cognato mi da’ una gomitata: “Non vede che ripiange!!”.

Cosa stava accadendo?
Una lacrima scendeva dall’occhio destro della statuina come un filo di capello. La lacrima scendeva, quasi come una lacrima normale, ma fermandosi prima della gota formava come una piccola perla di rubino, la quale voleva superare la gota, per rifare lo stesso tracciato di quella precedente asportata al Policlinico Gemelli. Sono sbiancato tanto che mia sorella si mise a gridare: “aiuto, aiuto”, macchiandosi il dito con il sangue per l’agitazione. Al suo grido, accorsero suor Mariana e mio nipote Angelo che ancora riposava. Chiamarono subito il primario cardiologo dell’ospedale civile, il professor Di Gennaro, il quale si avvide sia dello stato grave di shock in cui mi trovavo, sia della nuova lacrima di sangue ancora fresca…

Mai avuto dubbi? Una allucinazione, una percezione deviata, qualcosa di patologico, una suggestione?
Ma eravamo in quattro! Diventati poi sei! Quale scherzo? Quale allucinazione o suggestione collettiva? Allucinazione o percezione sbagliata potevano essere quelle di Lourdes o Fatima…La’, dei ragazzi, hanno visto la Madonna. Io non ho visto niente. Ho visto il sangue scorrere e restare. Ha capito?! Il fatto e’ stato un fatto constatabile, non una visione. Quante volte sono stato preso da scrupolo. Torturato: “E’ possibile che una Madonnina abbia pianto?”. “Eccellenza – mi rimproverava suor Tereza che allora aveva 25 anni- e’ una brutta tentazione! Un cattivo pensiero. Se lo tolga dalla mente!

Quindi, a distanza di 13 anni lei puo’ affermare con totale sicurezza che…
Che la Madonnina ha pianto nelle mie mani! Era deposta in un cestino nelle mie mani. Ed era sangue! C’e’ poco da aggiungere. Era sangue! Questa e’ la verita’!

Impressionante! Monsignor Grillo, la notizia della quattordicesima lacrimazione a casa sua (come le stazioni della Via Crucis) fa il giro del mondo. Il 22 maggio arriva da lei, in gran segreto, il presidente della Camera dei Deputati, l’onorevole Irene Pivetti. Il 25 maggio incontra il Papa al termine dell’incontro coi vescovi italiani. Cosa le chiese il papa?
Notizie sulla Madonnina. Alla mia esitazione a rispondere, Giovanni Paolo II si lascio’ andare ad una battuta tagliente: “Ah! Voi altri vescovi italiani avete la testa dura e siete sempre dubbiosi”. Ora credo che egli abbia avuto ragione.

La giornata indimenticabile per lei e’ pero’ il 9 giugno.
Si’, sono stato invitato a cena dal Santo Padre il quale ha voluto – cosa che nessuno sa finora – che gli portassi la Madonnina. L’ho informato dei miei contatti coi cardinali Sodano, Ratzinger e Ruini. Il Papa ha citato piu’ volte, a proposito del pianto, il grande teologo Hans Urs Von Balthasar. Il pianto della Vergine e’ un invito alla conversione. Al termine della cena abbiamo pregato a lungo davanti alla Madonnina.

E poi?
L’ha venerata, l’ha baciata, l’ha benedetta, le ha imposto sul capo una corona d’oro che avevo portato con me; ad una mano le ha appeso la corona del rosario.

Il sigillo di Pietro su quell’evento?
E’ probabile. Al termine di quelle ore, che non dimentichero’ piu’, il Papa mi ha imposto il silenzio su quanto era avvenuto.

Con quali parole?
Tremo ancora nel ricordarle. “Un giorno – mi disse il papa – lei lo fara’ sapere al mondo; cioe’ fara’ conoscere a tutti questo mio atto di venerazione”. Poi ha aggiunto: “Mettiamo tutto nelle mani di Ratzinger…” Il giorno successivo il cardinale Sodano mi fa sapere della soddisfazione del Santo Padre. “Per la Madonnina – esclama – si puo’ procedere senza tentennamenti. Pietro e’ con lei!”.

Questo segno di sangue lascia senza parole. Molti l’hanno interpretato come preannuncio di sciagure per l’Italia e per l’umanita’.
Non posso sbilanciarmi. La Madonna non puo’ non seguire da vicino il cammino dei suoi figli nel tempo, i loro affanni e le loro preoccupazioni. Il credente non deve scartare alcuna ipotesi, per chi non crede… Non vorrei essere nei panni di un teologo che deve dare una qualche spiegazione ad una statua di Maria che lacrima sangue maschile. Un giorno l’allora cardinale Ratzinger mi disse: “I teologi, se questo e’ vero, avranno da discutere molto sulla natura del sangue di Maria”.

Lei un uomo di fede, naturalmente. E’ un vescovo. Ha toccato quel sangue… potrebbe essere il sangue di Cristo! Cio’ non la sconvolge?
A dir la verita’ non l’ho toccato. L’ha toccato mia sorella. Lei sa che la commissione incaricata dal Vaticano di affrontare la questione ha dato dieci pareri positivi su undici. Sette di questi propendevano per l’evento non spiegabile, per un evento soprannaturale.

Ci si e’ fermati sulla soglia (e non capisco il perche’), ne’ un giudizio positivo ne’ negativo. Quasi a voler archiviare il fatto, a derubricarlo nel dimenticatoio della storia.
Io non ho parlato di soprannaturalita’ le ho risposto che, si’, la Madonnina ha pianto, ma non so cosa che cosa sia !

Questo premere dell’eterno sul mondo travolge ogni umana, positiva certezza. Monsignore, questo fatto le ha procurato piu’ gioie o sofferenze?
(esita a lungo) Non dico nulla!

Il vescovo di prima, dopo quell’evento, non c’e’ piu’.
No. La lacrimazione ha sconvolto la mia vita e tutto e’ diventato effimero, caduco. E’ come se avessi una percezione nuova delle cose e della vita.

So che tocco corde molto intime. La sua devozione mariana si e’ irrobustita…
Questo si’. Io sono sempre stato devoto della Madonna. Molti mi chiedono: quando pensi alla Madonnina? La domanda andrebbe rovesciata: quando non penso alla Madonnina!

Forse c’e’ una lezione da trarre da tutto questo: bisogna avere il coraggio di non respingere il mistero di Dio.
Dio pero’ ama la liberta’. Ha creato l’uomo libero, libero anche di negarlo. Aprirsi al mistero di Dio significa lasciarsi toccare da Dio. Essere disponibili. Prego molto perche’ le donne e gli uomini del nostro tempo sentano, come un dono, quello di essere toccati da Dio.

Civitavecchia con la sua Madonnina rischiano la “damnatio memoriae”. Lei non vuole. Lei, autorizzato dal Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, dopo tanti anni, ha finalmente parlato. Lei, forse, vorrebbe qualcosa di piu’ dalla Chiesa, un passo meno esitante…
Puo’ darsi che sia arrivato il momento da parte della Chiesa di dire il suo si’ a Civitavecchia. Teniamo conto del miracolo delle conversioni, delle famiglie che si ricompongono, delle persone che si sentono attratte da questo mistero di luce. A Civitavecchia quella Madonnina, e’ incredibile, attira, chiama. “Monsignore, dopo avere sconvolto la Francia adesso non parla più”, mi ha detto un po’ bruscamente il rettore del santuario di Lourdes. Era accompagnato da monsignor Massimo Camisasca. “Che parli io – ho risposto – non importa, parla lei, la Madonna. Lo dimostra il fatto che senza essere invitato e’ venuto qui perche’ ha sentito una forza misteriosa. Io l’ho incontrata per caso. Quindi, meno si parla – ho aggiunto – e piu’ parla Lei”. Speriamo che dopo queste mie parole continui a parlare. Questa e’ la mia speranza.

Grazie a Il Mascellaro

 

La Chiesa dica sì alla Madonnina di Civitavecchiaultima modifica: 2009-07-07T20:51:52+02:00da ritina5
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5 pensieri su “La Chiesa dica sì alla Madonnina di Civitavecchia

  1. Sul cammino della civiltà, la danza della pioggia dei boscimani è più avanti di tutte le Madonnine piangenti (ma ce ne sarà mai una che ride?)

  2. Che cos’è la civiltà? La Madonna sa piangere e sa ridere, stai pure tranquillo. Ride di tenerezza anche per la tua ironia… Ciao Guido! I miracoli esistono, li abbiamo sotto il naso quotidianamente.

  3. Dai che hai capito quel che voglio dire! Queste Madonne piangenti sono un residuo della più grossolana superstizione di matrice pagana. A parte che non ci crede nessuno tranne qualche mente semplice (dove semplice non è un complimento), non ci vedo nulla che arricchisca veramente un’esperienza di fede. Ciao!

  4. Allora sono menti semplici anche i medici che hanno fatto le analisi e la tac, i vigili urbani e i magistrati, oltre all’incredulo vescovo. Evviva la creduloneria popolare!

  5. nel 2006 ho ricevuto un messaggio da un’entità di luce (mi si presentava come “spirito di luce” o come “spirito di pace”) che mi ha detto che le lacrime della Madonne sono il sangue di Cristo, dimenticato, per rinnovare la redenzione per l’umanità che ne ha ancora bisogno. Pensavo di essere esaurita ma dopo aver letto questa pagina in cui risulta che addiruttura i test hanno stabilito che è sangue maschile non so cosa pensare. Portai il messaggio ad un saggio e colto padre spirituale che mi seguiva e che non mi diceva mai nulla; restava semplicemente sconvolto e mi diceva “tu non sai cosa dici, stai tranquilla non sei tu che ti dici le cosa da sola”, ovviamente per questo ed altri messaggi.
    Allora, io non ho, purtroppo, molto tempo per dedicarmi a queste cose ma se davvero esiste questo soprannaturale allora, forse, dovremmo riflettere meglio.
    baty

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