Crocifissi due volte

Ho appreso la terribile notizia della crocifissione di sette cristiani sudanesi e ho trovato sul sito degli Atei, Agnostici, ecc… questo commento: «korova scrive: 17 Ottobre 2009 alle 9:08 “crocifissi sette cristiani”??? ERA ANCHE ORA!!!! have a anice (sic!) day!!!», ancora non ripreso da alcuno, e mi sembra gravissimo: i visitatori commentano ogni cosa, attaccano con parole volgari chi crede, si dicono difensori del libero pensiero, ma mi pare che qui la libertà sia solo quella del disprezzo, rivestito da uno sciocco e presuntuoso senso di superiorità.

[Per la cronaca, questa notizia è stata postata il 16 Ottobre 2009 alle 16:29, e l’ultimo commento, ora che scrivo, è del 17 Ottobre 2009 alle 10:49].
Ho sempre pensato alla laicità come vera umiltà, senso del proprio limite e di rispetto per gli altri. E questo l’ho imparato da mio papà, presidente diocesano di Azione Cattolica, che mi ha dato da leggere, già da piccolo, il «Dialogo sopra i massimi sistemi» di Galileo, che lui possedeva da quando aveva 26 anni. Brutti tempi questi in cui, per odio e livore ideologico, non si riesce a solidarizzare, a indignarsi, per chi è ingiustamente offeso, maltrattato, ucciso! Credo che se vogliamo che l’uomo viva nella libertà e nel rispetto, dentro un mondo dove tutti possano vivere e cercare ciò che rende bella la vita, sarebbe anche ora di guardare avanti, e di smettere di recriminare sul passato degli altri (perché sempre di questo si tratta, mai del proprio – noi per definizione siamo innocenti). Solo la Chiesa ha saputo, con il grande Giovanni Paolo II, chiedere perdono, e questo gesto è stato forse uno dei più grandi del suo grandissimo pontificato. Che cosa aspettiamo per imparare? Sempre in quel sito si diceva di non dimenticarsi della sfida che l’Islam rappresenta. Ma è una sfida che non va superata ripetendo le solite frasi sulla religione e sulle religioni come fonte di discriminazione, violenza, ecc. Gli scheletri negli armadi li hanno in tanti, anche se non si vuole vedere, si fa finta di niente, si accusa l’altro per allontanare lo sguardo da sé.
Credo sia giunto il momento di raccogliere l’invito ad un cammino che sia, per tutti, carico di verità e di amore: non sottovalutiamo l’enciclica che già nel titolo apre la prospettiva di straordinaria bellezza: «Caritas in veritate». La verità che tutti aspettiamo è quella sull’uomo, sulla sua dignità e sul suo destino, sulla sua libertà, che non può essere quella di negare la vita, propria o altrui. Per questo siamo grati a chi, per difendere la libertà e la dignità – propria e altrui –, ha saputo dare la vita. Sono semi di speranza!
Navigando in Internet, per capire quello che viene detto su questo fatto, mi sono imbattuto in testi, commenti, riflessioni che mi fanno pensare che siamo ben lontani da quella «civiltà della verità e dell’amore» tanto auspicata dalla Chiesa. Forse è giunto il momento di riprendere l’insegnamento della lettera a Diogneto: «A dirla in breve, come è l’anima nel corpo, così nel mondo sono i cristiani. L’anima è diffusa in tutte le parti del corpo e i cristiani nelle città della terra. L’anima abita nel corpo, ma non è del corpo; i cristiani abitano nel mondo, ma non sono del mondo. L’anima invisibile è racchiusa in un corpo visibile; i cristiani si vedono nel mondo, ma la loro religione è invisibile. La carne odia l’anima e la combatte pur non avendo ricevuto ingiuria, perché impedisce di prendersi dei piaceri; il mondo che pur non ha avuto ingiustizia dai cristiani li odia perché si oppongono ai piaceri. L’anima ama la carne che la odia e le membra; anche i cristiani amano coloro che li odiano. L’anima è racchiusa nel corpo, ma essa sostiene il corpo; anche i cristiani sono nel mondo come in una prigione, ma essi sostengono il mondo. L’anima immortale abita in una dimora mortale; anche i cristiani vivono come stranieri tra le cose che si corrompono, aspettando l’incorruttibilità nei cieli. Maltrattata nei cibi e nelle bevande l’anima si raffina; anche i cristiani maltrattati, ogni giorno più si moltiplicano. Dio li ha messi in un posto tale che ad essi non è lecito abbandonare».

Cultura Cattolica socio di  SamizdatOnLine


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Crocifissi due volteultima modifica: 2009-10-20T00:55:05+02:00da ritina5
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Un pensiero su “Crocifissi due volte

  1. NEL CASO NON SIA CHIARO, ECCO GLI UOMINI PADRONI DI SE STESSI!! LIBERI ED ADORANTI IL PROGRESSO!!! COLORO CHE DIFENDONO I DIRITTI UMANI(LORO)!!, DOVE è FINITA LA FAMOSA CULTURA LAICA CHE TUTTO E TUTTI RISPETTA? ECCOLA QUì…. a questo approda e arriva,,,,
    Grazie per la visita ciao

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