Viva la Svizzera!

http://www.parrocchiacortina.it/fotog/campanile1.jpghttp://www.tradizionesacra.it/minareto.jpg

Viva la Svizzera! Piccolo Stato libero in una Europa che non ama più la libertà.

Non si vogliono i minareti. Le moschee sì i minareti no. Perfetto; l’urbanistica delle nostre città non li prevede ne li sopporta.

Sono i Campanili, con in cima la Croce, a indicare da dove veniamo, da dove desideriamo attingere il nostro modo di vivere. Attorno cui desideriamo costruire le nostre case, i nostri uffici, le nostre scuole, i nostri negozi.

Una volta, a segnare il tempo, c’erano le campane, sostituite poi da assordanti e fastidiose sirene. Non vorremmo che anche un muezzin strillante, dall’alto di una torre, ci dovesse ricordare di pregare ogni quattro ore, come prendere la tachipirina se abbiamo la febbre. Dice che con questo voto si incacchieranno i musulmani violenti; fondamentalisti, li chiamano… parola chic, moderna, politicamente corretta. Violenti. E basta. Con loro non c’è da aspettarsi niente di buono. O di bello. O di giusto. Basta guardare come trattano le donne.

I Cristiani hanno a cuore la pace, la pacifica convivenza tra Popoli, Culture e Fedi diverse; nessuno come Papa Benedetto desidera e lavora per questo; ma loro, i musil, non intiendono! Grande progetto, il loro; conquistare l’Occidente non più con le armi – battaglia persa prima di cominciare – ma con la “carne”. Carne da macellare, come i kamikaze, o con i figli che sfornano come conigli. Anche loro carne da macello. Li ammazzano peggio di come farebbero coi loro cani, se vogliono davvero integrarsi. Le abbiamo viste le giovanissime donne uccise da padri, zii, fratelli, con l’assoluzione e la giustificazione delle loro mamme e mogli.

Non conosco l’arte della diplomazia ne quella dialettica; il mio è un linguaggio diretto, senza orpelli, scevro da sofismi frigidi, e dico: Attenti! Stiamo all’erta. Vigiliamo. Ora si accontentano di legiferare per sloggiare i Crocifissi, domani faranno leggi per far fuori i veri Crocifissi: Noi. Che siamo i Suoi nella carne e nel sangue, e loro – non solo i musulmani – amano cibarsi di carne e sangue umani. Vampiri! Anche i laicisti stiano attenti: i Cristiani accolgono tutti e tutto, gli integralisti bombaroli no, non permettono…! Ci sarà sharia per tutti e allora non ci saranno più risatine di scherno e supponenti, come vediamo sulle bocche ben pasciute dei vari Scalfari, Odifreddi & company…! Per me, e per i miei fratelli di fede, non temo più di tanto; al massimo verremo martirizzati, e quale morte più onorevole e gloriosa si potrebbe desiderare?

Per adesso ripeto a gran voce, W LA SVIZZERA!

Viva la Svizzera!ultima modifica: 2009-12-01T16:56:33+01:00da ritina5
Reposta per primo quest’articolo

13 pensieri su “Viva la Svizzera!

  1. Ti ringrazio cara Nora, troppo gentile! Non sono un giornalista, ho espresso solo la mia opinione, ma è sacrosanta. Un caro saluto!

  2. e pensar che prima gli svizzeri non mi stavan proprio simpatici, che forza e che esplosione di memoria e orgoglio, voglio vedere domani repubblica cosa scrive approposito del limite della democrazia e del fatto che alcune scielte non possono esser affidate al popolo e bla bla… buona serata, ciao!

  3. Sì, voglio vedere anche io, come si stracceranno le vesti coi minareti, e col Crocifisso non hanno detto un’acca! Buona serata anche a te!

  4. Pessimo articolo, orribile, mal scritto, pieno di luoghi comuni, zeppo di scioccehzze non documentate e di salti logici non giustificati.

    Il bello è che l’autrice di cotante scemenze non ha mai visto, molto probabilmente, alcun minareto (le montagne della Bosnia o della Turchia ne sono piene, e non sono poi tanto differenti dai nostri campanili). Ma soprattutto parla senza aver la benché minima cognizione di causa, visto che in Italia non si è mai posto il problema, nemmeno per ipotesi, quindi stiamo discutendo di falsi problemi e di pericoli, ammesso che un minareto in città sia un pericolo, davvero inesistente.

    Ma esaminiamo nel dettaglio alcuni spropositi dell’articolo in questione.

    1) “Non si vogliono i minareti. Le moschee sì i minareti no. Perfetto; l’urbanistica delle nostre città non li prevede ne li sopporta.”
    Vogliamo documentare questa affermazione? Chi l’ha detto mai che non li sopporta?
    Domandina a latere: una regione come la Campania, la prima in ‘Europa per abusivismo edilizio e per presenza di ecomostri, potrebbe permettersi di dire no ai minareti per una questiona urbanistica?
    Sorvolo sulla solita grammatica zoppicante (né si scrive con l’accento: ma questa mancanza di rispetto per l’italiano non è anch’essa un tradimento della nostra identità?).

    2) “Sono i Campanili, con in cima la Croce, a indicare da dove veniamo, da dove desideriamo attingere il nostro modo di vivere. Attorno cui desideriamo costruire le nostre case, i nostri uffici, le nostre scuole, i nostri negozi”.
    Ah, quindi la questione urbanistica era una scusa. Le ragioni sono ideologico-religiose. Benissimo, è legittimo, ma ammettiamolo apertamente. Poi potremmo discutere del fatto che “i nostri negozi” non vuol dire nulla di nulla. Che senso ha distinguere “nostri” e “loro”? E il mio panettiere egiziano, il garage del muratore marocchino, il kebab del mio amico turco, la pizzeria dei libanesi… non sono anche “miei”, non sono “nostri”? Di che stiamo parlando?

    3) “Violenti. E basta. Con loro non c’è da aspettarsi niente di buono. O di bello. O di giusto”.
    Qui siamo all’apoteosi del luogo comune. Come si fa a controbattere a chi imposta il discorso così? Tutti i musulmani che io conosco sono ottime persone, non violente, pacifiche, oneste e gentili. Ma anche a livello statistico, la minoranza musulmana in Europa e soprattutto in Italia si comporta in modo esemplare. I musumani semmai sono oggetto di violenza. Le statistiche del Ministero degli Interni sono lì a confermarlo.

    4) “ma loro, i musil, non intiendono!”
    Certo, sono inferiori, un po’ come i negri, vero? Ti rendi conto di quanto sei razzista, anche nel tono?

    5) “Grande progetto, il loro; conquistare l’Occidente”
    Ah sì? Hai fatto bene ad avvisarci, io non me ne ero proprio accorto. Ero convinto che tra guerre, invasioni, bombardamenti e colonizzazione economica fosse l’Occidente ad aver conquistato mezzo mondo islamico. E invece loro, pensa che furbi, vengono qui a lavorare sottopagati e senza contratto per anni e anni! Che forma geniale di conquista!

    6) “con i figli che sfornano come conigli”
    Uh, uh. Guarda la cattolicona pro-life e pro-family, come diventa schizzinosa se a riprodursi sono quegli schifosi dei muslim… Razzismo al 100%.

    7) “Li ammazzano peggio di come farebbero coi loro cani, se vogliono davvero integrarsi.”
    A parte il non-sense della frase, la prima parte è il non plus ultra del luogo comune razzista e non documentato, che attribuisce il comportamento di un singolo a tutta una comunità. Un modo di ragionare idiota e fuorviante, sarebbe come dire che i siciliani hanno l’abitudine di uccidere i bambini sciogliendoli nell’acido.

    8) “Non conosco l’arte della diplomazia ne quella dialettica; il mio è un linguaggio diretto, senza orpelli, scevro da sofismi frigidi”
    Eccola, l’excusatio non paetita. Di orpelli invece ce n’è parecchi: tutti retorici e razzistici. Vedi sopra.

    9) “ora si accontentano di legiferare per sloggiare i Crocifissi”
    Questa non poteva mancare nell’armamentario dei luogi comuni. Che sia stata l’Unione europea a legiferare è un dettaglio irrilevante, quando la logica è un optional e bisogna scagliarsi a tutti i costi contro un nemico…

    10) “sulle bocche ben pasciute”
    un linguaggio senza orpelli, vero?

    11) “dei vari Scalfari, Odifreddi & company”
    … e anche questa non poteva mancare, ovviamente. Che essi non c’entrino nemmeno da lontano nella questione-minareti non scoraggia la nostra autrice, piena di livore verso tutti.
    I musulmani non le hanno mai fatto niente di niente, ma proprio nulla di nulla, eppure lei già si sente martire (ah, che bella soddisfazione psicologica avere un nemico che ci faccia sentire vivi, eh?). E non le basta, deve titra a mano anche Odifreddi, che peraltro detesta i musulmani molto più di lei, e con maggior ragione, visto che lei in fondo crede allo stesso dio dei muslim!!!

  5. Carissimo Guido, mi hai commosso! Vedo che hai gradito molto quello che ho scritto, ti sei voluto disturbare a farmi tutte queste immeritate lodi; toppo gentile! Ebbene sì, sono mooolto razzista! E’ la mia più grande virtù, oltre a saper scrivere, naturalmente…

  6. Non essere troppo modesta, le lodi sono tutte meritate. Era difficile mettere in fila una serie di sciocchezze del genere, ma tu ci sei riuscita benissimo. Sì, forse hai qualche piccola difficoltà con l’italiano, ma, forma a parte, la sostanza è chiarissima. In fondo niente di nuovo, tu pensi dei musulmani quello che molti, a nord di Roma, pensano dei napoletani.

  7. I musulmani… eccoli, in un Paese europeo.

    “È capitato a Tarragona, in Catalogna, culla della civiltà romana in Spagna. Un gruppo di islamici di origine magrebina ha istituito un tribunale sharaitico per giudicare una donna rea di adulterio, così come succede tra le montagne dell’Afghanistan o in Somalia tra le milizie estremiste di Al Qaeda. E invece qui siamo a pochi chilometri da Barcellona, in un vecchio cascinale abbandonato. Volevano lapidarla a morte, perché così prevede la sharia, perché Allah, secondo loro, così ha stabilito ed esige. Ma la donna della quale per ovvi motivi non si conosce il nome è riuscita a scappare. Dicono che non sia un caso che il primo episodio di tentativo di applicazione della sharia in Europa sia avvenuto da queste parti, dove la componente degli estremisti salafiti è molto consistente. Il salafismo, tanto per intenderci, è quel movimento che propugna il risveglio islamico attraverso le fonti, e che rifiuta in modo drastico l’occidentalizzazione. Eppure salafiti sono, e sono qui in occidente, in mezzo a noi.

    Per raggiungere il loro scopo i nove magrebini hanno rapito la donna, anche lei di origini nordafricane. Il verdetto del processo era scontato: colpevole di adulterio. E pure la pena era scontata: morte. Restava da decidere il tipo di esecuzione. Secondo la donna c’era chi avrebbe voluto sgozzarla come si fa coi maiali, altri avrebbero voluto strangolarla, in quanto avrebbero lasciato meno tracce visibili. Infine si sono decisi per seguire alla lettera le indicazioni della sharia, arrotolarla un telo bianco, legarla, interrarla fino alla cinta e prenderla a pietrate fino alla morte. Pietre né troppo grandi, perché la morte non arrivi troppo in fretta, né troppo piccole, per evitare che non arrivi affatto. Dopo il verdetto la ragazza è rimasta sotto il controllo di due dei nove nordafricani, in attesa dell’esecuzione. I due carcerieri però si sono distratti e lei è riuscita a scappare correndo nella campagna di Camp de Tarragona. Fino a quando non ha raggiunto il primo posto di polizia.

    Lì ha raccontato tutto. Difficile crederle, ma i dettagli, i particolari e la mancanza di contraddizioni del racconto hanno convinto gli inquirenti che la donna stesse dicendo la verità. I magrebini erano noti, lei li conosceva tutti uno per uno. Dopo le indagini, il mandato di cattura e le manette. La mattina del 14 novembre (del fatto si è saputo solo ieri) la polizia è entrata in azione, arrestando i nove islamici in tre appartamenti diversi a Reus y Valls. Sette dei nove sono finiti direttamente in carcere, per gli altri due la posizione è ancora da verificare, accusati di tentato omicidio, sequestro di persona e associazione a delinquere. Per evitare che comunichino tra di loro i sette sono stati incarcerati in sette istituti differenti.

    Sembra, e su questo si sta indagando, non abbiano alcuna connessione con i terroristi di Al Qaeda. Ma questo poco importa. Il fatto è che si tratta di un primo caso del genere in Europa. La lapidazione è invece ancora largamente utilizzata in Afghanistan, in quelle zone sotto il controllo talebano, e soprattutto in Somalia. Nell’ottobre 2008 una ragazza 13enne venne lapidata nello stadio di Chisimaio di fronte a 1000 persone, dopo aver «confessato» e «richiesto» la pena a una corte islamica. Pare che la ragazza fosse invece stata arrestata dopo aver denunciato uno stupro, e quindi consegnata alla corte. Anche in Iran, sebbene nel 2002 e nel 2008 il governo avesse aderito a due moratorie sospensive, si sono ultimamente verificati diversi casi, l’ultimo a marzo ai danni di un 30enne. Dal 2005 ad oggi nella terra degli Ayatollah si sono verificate almeno 8 lapidazioni, e in molti casi al linciaggio hanno partecipato i giudici stessi.

    Altri casi anche altrove e nemmeno tra gli islamici, come in Iraq dove nel 2007 divenne tristemente famoso quello di una donna linciata, presa a pietrate e filmata con il telefonino, rea di aver offeso la propria comunità, la minoranza curda di culto yazidi, con una fuga d’amore con un musulmano. La ragazza aveva appena 17 anni.”

  8. Uhm, prima grave mancanza, non citi la fonte: non si capisce nemmeno a quando risalgano i fatti.

    Ad ogni modo mi pare il classico esempio di cattiva, che dico, pessima informazione. Ammesso che i fatti siano veri, è evidente la scarsa obiettività dell’autore dell’articolo, che li ricollega arbitrariamente a contesti del tutto lontani con affermazioni del tutto vaghe e contestabili (della serie “la lapidazione è invece ancora largamente utilizzata in Afghanistan”).

    Ammesso che i fatti siano veri, cosa pensi di dimostrare? Statisticamente è un caso irrilevante: a fronte di milioni di musulmani residenti in Europa (e, aggiungerei, a fronte del modo in cui sono trattati) le violenze religiose si contano sulle dita di una mano e anche quelle poche di cui sappiamo (ad esempio il caso di Hina) vanno attribuite il più delle volte non al fanatismo religioso ma alla mentalità culturale, la stessa che porta molti mariti occidentali e cattolici a uccidere la moglie per gelosia. Il delitto d’onore era contemplato dal codice penale italiano fino a non molti anni fa, non dimentichiamolo.

    Il fanatismo ha origini politiche e solo in seguito è diventato religioso (islam come fattore diidentità transnazionale) ed è, guarda caso, figlio di situazioni politiche disastrose, dove gli interessi occidentali collegati al petrolio hanno interferito in modo pesantissimo: Palestina, Iraq, Afghanistan, Pakistan, Algeria, Egitto. Il più grande paese musulmano del mondo è l’Indonesia: 222 milioni di islamici che vivono pacificamente senza nessuna sharia né teocrazia che dir si voglia, e senza rappresentare alcun pericolo per il mondo. Un po’difficile da spiegare per quelli che dipigono l’Islam come una religione violenta per natura…

  9. Ho le mie opinioni sulla fonte ma le tengo per me. Però ribadisco che accostare questo episodio (“il primo in Europa”… un po’ poco per l’allarme rosso, non trovi?) ad Al Quaeda è una sciocchezza evidentissima che getta un’ombra su tutto l’articolo. Non metto in dubbio che sia successo davvero, ma non è minimamente rappresentatitvo dei “musulmani” (che sono un’entità, tra la’ltro, molto variegata e contraddittoria).

    Dopo solo due scambi di battute dici che è inutile discutere… ahi ahi, di solito è la scusa di chi non sa cosa dire. Non capisco perché parli di dialogo tra sordi, io non ho buttato lì accuse generiche, ma ho fatto 11 obiezioni circostanziate (oltre all’esempio dell’Indonesia, che hai lasciato cadere). Quindi se vuoi è facilissimo rispondermi e dimostrarmi che ho torto.

    un saluto,
    Guido

  10. Buon Anno, vedo che il tuo amore per le prediche senza contradditorio e il tuo odio per la discussione prosegue invariato. Va be’ attendo fiducioso una qualche replica circostanziata alle mie civilissime obiezioni.
    ciao!

I commenti sono chiusi.