Il nemico di Oriana? Non l’islam ma i vili intellettuali d’Occidente

fallaci_orianaR37523ago08.jpgRenato Farina


Nonostante tutto non riesco a ricordare Oriana Fallaci mettendogli in bocca e negli occhi la rabbia contro l’islam. Anche se per reazione all’ipocrisia verrebbe proprio voglia, perché le celebrazioni che la riguardano vogliono isolare o trattare come folle e vecchia la Fallaci degli ultimi anni, quella dove aveva assunto la parte di Cassandra e gridava Troia-brucia-Troia-brucia.


Oriana è stata di più, infinitamente di più che antislamica. Uso non a caso la parola “infinitamente”. Perché guardarla in faccia com’è nel ricordo di chi l’ha conosciuta, significa attingere all’essenza stessa dell’essere uomini: un amore alla vita fuori di ogni misura, dunque smisurato, infinito perché di meno dell’infinito c’è solo il nulla e la morte.


Oriana ha odiato la morte, le sue catene ingiuriose. Per questo ha detestato e maledetto l’Islam nella forma in cui le si è palesato dinanzi agli occhi e le è entrato nel naso con la polvere da sparo di Beirut e con il cemento dissolto insieme alle ossa degli americani assassinati da Al Qaeda l’11 settembre del 2001. Ha odiato e combattuto il culto della morte dei kamikaze e dei loro cantori, il nocciolo di violenza inestirpabile che lei ha visto dentro il Corano, dove la fede si afferma con la spada.


Non importa qui stare a sostenere che esiste un altro Islam. Lei lo ha vissuto così e ha fornito prove per questa sua tesi e questo suo dolore. È stata ingiusta, ma il suo allarme non era e non è campato per aria. Soprattutto su un punto: la furia omicida dei terroristi ispirati all’islam non è derivata dalle colpe dell’Occidente. Non è una reazione esasperata a un’ingiustizia subita. È una violenza sorgiva, è una volontà di sopraffazione che non deriva dall’umiliazione sofferta, ma è dentro il basamento stesso del Corano così come l’ala purtroppo egemonica dell’Islam militante lo intende. Magari per ragioni tattiche e di furbizia non lo dice apertamente, ma quest’idea di metterci sotto i tacchi esiste eccome nei militanti anche italiani del partito delle moschee sempre e dovunque. Continua QUI

Il nemico di Oriana? Non l’islam ma i vili intellettuali d’Occidenteultima modifica: 2010-09-15T11:09:36+02:00da ritina5
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2 pensieri su “Il nemico di Oriana? Non l’islam ma i vili intellettuali d’Occidente

  1. Tanta retorica nell’articolo dell’agente Betulla, che non tiene conto di un fatto, molto concreto.
    L’11 settembre 2001 le tre (non due !) torri sono crollate a causa di demolizioni controllate.
    Un fatto poco letterario, poco poetico e molto tecnico, supportato da prove concrete e reperibili in rete. Ma fondamentale. Vuol dire che la versione ufficiale su ciò che è accaduto l’11 settembre 2001 è falsa. Come era falsa la notizia delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein, come erano false infinite altre cose che sono state propinate al mondo intero e che hanno dato inizio a guerre di sterminio che hanno causato due milioni di morti, milioni di profughi e due paesi distrutti.
    Grazie a Dio il 911 truth movement cresce ogni giorno, ogni anno di più. Rammarica tuttavia il fatto che quando sarà permesso di dire al mondo che il 911 truth movement aveva ragione, ormai non interesserà a nessuno.
    Ma io mi chiedo una cosa. Come sia possibile che quelle persone che ormai hanno fatto della versione ufficiale e del fantomatico (sì fantomatico !) scontro di civiltà una fede non si pongano il problema se per caso si sbagliano. Sarebbe terribile per loro accorgersi di punto in bianco di avere appoggiato una menzogna che ha portato morte e distruzione. Che il Misericordioso abbia pietà di loro.

    Yusuf

  2. Non credo alla tesi dell’autoattentato. Non c’è bisogno di architettare imbrogli colossali, basta creare le condizioni perché accada un 11 settembre e governare poi la pubblica opinione instillando paure e fobie che giustificano guerre, invasioni, spese militari folli e immorali. Ma dirò di più: se anche gli USA fossero del tutto esenti da responsabilità per la situazione terribile in cui vive il Medio oriente (cosa che si può fare solo in via del tutto astratta), gli sproloqui della Fallaci restano tali. Non si salva nemmno una virgola, né nella sostanza né nella forma, dell’ammasso livoroso di insulti e idiozie vomitato dalla Fallaci in un patetico accesso di incontinenza verbale. In altri casi sarebbe intervenuto un infermiere con una pacca sula spalla e un calmante, alla Fallaci è stata data carta bianca dal principale giornale italiano. Una vergogna che per conto mio macchierà per sempre la carriera di De Bortoli. Islamofobia allo stato puro, e di infima lega. Ci voleva proprio un’indegna figura come Farina (peraltro anche lui sgrammaticato: “mettendogli” invece che “mettendole”) per ricordare uno dei punti più bassi del giornalismo italiano.

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