Perchè tanta ostilità per la libertà di educazione?

Quanto risparmia lo Stato con le scuole paritarie?

L’opinione corrente ritiene che se lo Stato concedesse una qualche forma di riconoscimento economico alle famiglie che scelgono le scuole paritarie (non chiamiamole più private perché la legge non le chiama così), questo contributo si configurerebbe come un privilegio inaccettabile a scapito della scuola statale (in realtà, sbagliando, viene chiamata pubblica).
Niente di più errato. Lo dicono i numeri, i quali non sono opinioni e non mentono mai.
Allo Stato un alunno di scuola per l’infanzia costa 6.116 euro, un alunno di scuola primaria 7.366, uno studente della secondaria di primo grado 7.688, uno studente della secondaria di secondo grado 8.108. Bene, è interessante confrontare queste cifre con quanto lo Stato spende per gli studenti che frequentano le scuole paritarie, le quali – è bene non dimenticarlo mai – fanno parte, per legge dello Stato, del sistema nazionale di istruzione. Questi sono i numeri: scuola dell’infanzia 584 euro, scuola primaria 866 euro, scuola secondaria di primo grado 106 euro, scuola secondaria di secondo grado 51 euro.
Dopo aver letto questi dati, a tutti viene in mente una semplice domanda: ma quanto risparmia lo Stato per il milione di studenti che non frequenta le statali? Quanto dovrebbe spendere in più se, da un giorno all’altro, tutte queste scuole dovessero chiudere e gli studenti passassero alle statali? Risposta facile: più di seimila milioni di euro.
Nessuno ha mai chiesto che lo Stato dia alle famiglie la stessa somma che spende per un alunno delle statali. Si è sempre parlato di un bonus, di un credito di imposta, insomma di una qualche forma di contributo che alleggerisca un po’ il peso che le famiglie devono sopportare. Anche con un bonus, anche con un credito di imposta, lo Stato realizzerebbe un risparmio rispetto ad un alunno delle statali.

A questo punto del ragionamento, nell’opinione corrente scatta subito un luogo comune: sì ma alle “private” ci vanno i figli dei ricchi che non hanno bisogno di bonus o di altri contributi. Sbagliato ancora una volta. Ci sono famiglie che pur di scegliere la scuola che ritengono più educativa per i propri figli si svenano, compiono enormi sacrifici, rinunciano a cose di cui altri ritengono di non poter fare a meno. Ci sono famiglie che, proprio perché non sono ricche, investono in educazione. E inoltre ci sono famiglie povere che non riescono a fare neppure questo e quindi non possono scegliere la scuola paritaria perché lo Stato perpetua l’ingiustizia che i numeri prima citati descrivono. Se nelle scuole paritarie non ci sono molti poveri (sarà poi vero?) è perché lo Stato monopolista dell’educazione li tiene fuori. Se ci fosse piena libertà, questo discorso non avrebbe senso.

Perchè allora c’è tanta ostilità nei confronti della libertà di educazione? Semplice la risposta anche in questo caso: perché prevale l’ideologia rispetto alla ragione.

Il 13 aprile è bene votare per chi dichiara di volere garantire la libertà di educazione. Speriamo anche che una volta al governo rispetti l’impegno. In ogni caso è la scelta migliore rispetto a chi è pregiudizialmente ostile.

Valerio Lessi
socio di SamizdatOnLine

Perchè tanta ostilità per la libertà di educazione?ultima modifica: 2008-03-18T00:36:16+01:00da ritina5
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