RACCONTO BREVE

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[Il racconto è stato scritto ed è ambientato all’inizio del 2003, ai tempi delle grandi manifestazioni pacifiste per scongiurare l’invasione dell’Iraq. Il soggetto narrante è un tipico adolescente medio, vagamente di sinistra ma piuttosto disincantato, abituato a riflettere chiuso nella sua stanza ascoltando musica ad alto volume. Buona lettura!]

La rivolta delle macchine. A lungo pronosticata dalla letteratura d’evasione, ecco che finalmente divampa, sotto i nostri occhi. Il terminale-uomo si ribella, raduna il proprio mucchietto di neuroni e scende in piazza contro l’Impero. L’esercito dei cloni fa proseliti, il Bene sembra lacerarsi in più correnti di pensiero, mentre l’Altro, il Nemico, il Male ci osserva. Il Grande Consumatore, prodotto massimo della genialità dell’Impero, vorrebbe stravolgere il modello che lo ha partorito; il cyborg occidentale crede che sia possibile strapparsi di dosso le componenti elettroniche, sostituendole con la dizione «No Global»: dimentica che un cyborg non è programmato per re-inventarsi, è programmato per replicare se stesso all’infinito. L’uomo-robot, quasi incapace di autocoscienza, non si accorge di rimanere automatico, meccanico, manipolabile, perfettamente in sintonia con il sistema di cui si dichiara antagonista. Le strade e le piazze si riempiono di doppioni, la massificazione si diffonde su binari paralleli, il pensiero unico confluisce nello stesso vecchio fiume.

«Posso disturbare un attimo le Sue seghe mentali, Signor Eternonullafacente?». La mia sorellona possiede un sorridente tocco di raffinatezza, quando si rivolge al suo fratellino preferito.
«Mhh?».
«Abbassa questo casino, tanto per cominciare».
La sorellona palesa la sua ignoranza solo alla seconda frase semplice: non è questo casino, sono i Melma & Merda, troglodita.
«Non è questo casino, sono… beh, sono un grande gruppo che adesso non c’è più, ma tempo fa hanno buttato fuori ‘sto e.p. che…».
«…spacca un cifro, occhèi. Senti, avevi intenzione di manifestare, ‘sto pomeriggio? C’è Carlo che avrebbe un posto in macchina, e siccome io e lui andiamo da una parte, possiamo lasciarti in città, se vuoi. Che ne dici?».
Quel truzzetto di Carlo, manco a dirlo, è il suo affascinante e romantico e tenero e disponibile fidanzato, mioddìo.
«Dove ti porta Carlo il Calvo? Guarda che se scopro che siete andati a quel rave di Bologna, lo vado a dire…».
«Carlo non è calvo, e soprattutto non mi porta ai rave. Carlo…».
…ti porta alla demenza, e finirai come lui ad ascoltare roba tuz-tuz.
«…è il ragazzo più buono, dolce e tranquillo che abbia mai conosciuto, già. Beh, comunque di’ a Techno-Trance che la smetta di pompare in macchina la sua roba tuz-tuz, dopo se ne riparla. E poi in manifestazione non ci vado».
Quest’ultima frase la coglie di sorpresa.
«Ma se ci sei sempre andato».
Sì, ma oggi non c’ho un cavolo di voglia.
«Sì, ma oggi ho troppi compiti».
«Pfff, non farmi ridere, di’ piuttosto oggi non c’ho un cavolo di voglia. Pappamolle. Okay, allora io vado subito da Carlo. Ciao, pappamolle».
Sono questi i momenti in cui le voglio più bene. Quando mette nella parola pappamolle, senza volerlo, tutta l’indulgenza che potrò mai desiderare.
«Ciao, cara. Non divertitevi troppo, tu e Scalpo».
Slam.

Bah, chissenefrega della manifestazione. I Melma & Merda mi hanno rotto le palle, metto su qualcosa di meno torbido. C’è una bella canzoncina dei Talking Heads, «Don’t worry about the Government», che mi sembra in tema con le mie elucubrazioni. Il titolo è ironico, chiaro. Se fossi il vecchio George, mi rollerei qualche spinotto di ganja, di quella buona, olandese; dopodichè, ne offrirei un po’ anche al vecchio Saddam, canticchiando «So much trouble in the world» del vecchio Bob: state pur certi che la guerra non si farebbe. Ve la immaginate la Sala dei Congressi dell’ONU piena di politicanti che si scambiano risatine, lo sguardo ondivago per effetto dell’erba miracolosa? E il Berlusca strafatto che appare con la Moratti a reti unificate, passandole accendino e cartina?
O forse sono io che ogni volta farcisco troppo.  Dal blog Libertà e Persona

RACCONTO BREVEultima modifica: 2008-05-15T13:35:25+02:00da ritina5
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