Tecnologia e giovani • Esperti a confronto durante un convegno dell’Ucsi. Il gesuita Spadaro: Internet è uno spazio che va popolato dai cattolici. Il nodo irrisolto delle regole • L’arcivescovo Celli: la Chiesa formi esperti di pastorale usando il web
di Roberto I. Zanini
Tratto da Avvenire del 15 maggio 2008
Opportunità ed emergenza educativa. Libertà e inaffidabilità dell’informazione. Come ogni medaglia anche Internet ha sempre due facce.
La differenza è che, quasi sempre, se una è positiva l’altra ne è la negazione, il suo contrario. Anche per questo occorre fare attenzione a non considerare la Rete solo come un mezzo, uno strumento da utilizzare. Internet è un ambiente, un vero e proprio ecosistema da colonizzare: il nuovo west da conquistare. E come in tutti gli ecosistemi che si rispettino i successi maggiori li ottengono non tanto i predatori, quanto coloro che sanno adattarsi, in una sorta di simbiosi, di scambio alla pari fra chi informa e chi viene informato.
Di ‘Internet, informazione democrazia’ si è discusso ieri in un forum organizzato dall’Unione della stampa cattolica a Roma, introdotto proprio dal presidente Massimo Milone. Un dibattito che ha coinvolto esperti della comunicazione, attingendo sia al mondo laico che a quello cattolico. Così, col presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali, l’arcivescovo Claudio Maria Celli, c’era l’ex garante della privacy Stefano Rodotà; con l’ex consigliere politico di Massimo D’Alema, Claudio Velardi, c’era il gesuita di Civiltà Cattolica padre Antonio Spadaro, docente alla Gregoriana; c’era Andrea Melodia, docente di storia della radio e della Tv alla Lumsa, Luca De Biase, docente di giornalismo allo Iulm di Milano, Giancarlo Zizola, docente di Etica della comunicazione all’Università di Padova; c’erano il segretario e il presidente del sindacato dei giornalisti Franco Siddi e Roberto Natale, col dg della Federazione degli editori Alessandro Brignone.
È stato padre Spadaro a indicare la necessità di considerare Internet come un «ambiente che va popolato ». In questo senso la Rete è «un mondo integrato, non parallelo, a quello reale, che richiede di essere occupato». Il mondo cattolico, a tutti i livelli, deve farsi presente nella Rete con le infinite opportunità pastorali che presenta. Spadaro ha fornito anche un precedente storico interessante. «Padre Teilhard de Chardin ha preconizzato nei suoi scritti un sistema di conoscenza planetario che in qualche modo prefigura la Rete, indicandolo come un un luogo di valore spirituale».
Partendo dal concetto di «emergenza educativa» lanciato recentemente dal Papa, monsignor Celli è giunto alla medesima conclusione: «Per la Chiesa è una necessità formare esperti di pastorale in Rete, che è un’opportunità per raggiungere quell’’essere una cosa sola’ indicato dal Vangelo di Giovanni. La Chiesa, del resto, non può esimersi dall’indicare all’uomo la strada per essere sempre più uomo anche nella società di Internet».
E se la ‘buona novella’ non può e non deve fermarsi sulle soglie di Internet, altrettanto capita all’informazione tradizionale, che dalla Rete deve saper cogliere le sue opportunità di futuro. A questo proposito sia Brignone che Siddi hanno ricordato che i siti di informazione che hanno maggiore successo su Internet sono quasi sempre quelli legati ai gruppi editoriali tradizionalmente più affermati. «Si tratta di un problema di affidabilità e di credibilità della fonte. La professionalità di editori e giornalisti costituisce una garanzia anche sulla Rete, a differenza del caos informativo dei blog che se da una parte crea libertà, dall’altra genera un forte rischio di disinformazione ». In questo senso servirebbero regole. Ma, ha detto Zizola, considerando il fallimento dei codici etici, «l’unica strada è quella di perseguire la nascita dal basso di una sorta di ‘jus gentium’ dei navigatori della Rete». E De Biase ha fornito un vademecum elementare per chi vuole comunicare su Internet, dove «funzionano le relazioni simbiontiche, dove c’è scambio alla pari fra grossi e piccoli, fra informatori e informati».
L’iniziativa
Premiati a Roma i migliori siti cattolici italiani su Internet
Il blog personale di un insegnante di religione (religione20.net); il sito dei giovani della diocesi di Vicenza (vigiova.it); il sito dell’associazione Qumran (qumran2.net) e quello del Santuario della Madonna del Divino Amore (santuariodivinoamore.it) sono i vincitori del primo ‘Premio miglior sito web cattolico 2008’. La premiazione, presieduta da don Franco Mazza, presidente di Weca, l’associazione dei webmaster cattolici, si è svolta a conclusione del forum dell’Ucsi su Internet che si è svolto ieri a Roma. L’idea del concorso nasce dall’urgenza di far maturare una presenza efficace e accattivante del mondo cattolico su Internet. A questo proposito i premi vengono dati ai migliori siti cattolici relativamente a quattro categorie: siti diocesani; siti di enti e associazioni; siti personali e siti parrocchiali. Un modo, ha detto don Mazza, «per promuovere l’eccellenza e per dire ai giovani che il messaggio evangelico può essere testimoniato con successo anche attraverso le nuove tecnologie».
I siti italiani di ispirazioni cattolica sono oltre 12 mila, una presenza in continua crescita che fa del nostro Paese un caso unico in Europa.
Manca solo un tessello: il premio dato e poi ritirato al sito Maranatha.it, uno dei migliori d’italia. Per i dettagli clicca qui. Grazie a Il Mascellaro