COME UN BIMBO IN BRACCIO A SUA MADRE

E’ vero, spesso l’ostacolo principale da superare in una vita di fede è la nostra paura! Non abbiamo il coraggio di scommettere un po’ di più sui contenuti della nostra fede, sulla persona di Cristo; non possediamo più la freschezza dei bambini, capaci più di noi di affidamento. Eppure, il Nazareno già duemila anni fa non si stancava di ripetere “Se non diventerete come i bambini, non entrerete mai”. Temiamo di perdere tutto, abbiamo paura di comprometterci troppo. Inoltre, talvolta pensiamo a Dio come ad un inesorabile giustiziere, pronto a scrivere sul suo taccuino l’elenco dei buoni e dei cattivi, dimenticando alcune Sue caratteristiche principali? Egli, infatti, è innanzitutto Padre e la Sua giustizia la salvezza dell’uomo? «Dio giusto e salvatore non c’è fuori di me» (Is 45,21). Péguy scriveva: “Ma credete forse? Credete che io Dio mi divertirò a trattarli male e a far ciò che non farebbe un onest’uomo? Io sono un buon cristiano, dice Dio. Credete forse che mi divertirò a sorprenderli come un assassino di notte?”.

Dio è Amore e l’amore non può farci paura!

“Di fronte all’ampio e diversificato panorama delle paure umane, la Parola di Dio è chiara: chi “teme” Dio “non ha paura”. Il timore di Dio, che le Scritture definiscono come “il principio della vera sapienza”, coincide con la fede in Lui, con il sacro rispetto per la sua autorità sulla vita e sul mondo. Essere “senza timor di Dio” equivale a mettersi al suo posto, a sentirsi padroni del bene e del male, della vita e della morte. Invece chi teme Dio avverte in sé la sicurezza che ha il bambino in braccio a sua madre (cfr Sal 130,2): chi teme Dio è tranquillo anche in mezzo alle tempeste, perché Dio, come Gesù ci ha rivelato, è Padre pieno di misericordia e di bontà. Chi lo ama non ha paura: “Nell’amore non c’è timore – scrive l’apostolo Giovanni – al contrario, l’amore perfetto scaccia il timore, perché il timore suppone un castigo e chi teme non è perfetto nell’amore” (1 Gv 4,18). Il credente dunque non si spaventa dinanzi a nulla, perché sa di essere nelle mani di Dio, sa che il male e l’irrazionale non hanno l’ultima parola, ma unico Signore del mondo e della vita è Cristo, il Verbo di Dio incarnato, che ci ha amati sino a sacrificare se stesso, morendo sulla croce per la nostra salvezza” (Benedetto XVI).

Grazie all’amico Cogitor, sempre fonte preziosa di notizie che ri-creano il cuore!

COME UN BIMBO IN BRACCIO A SUA MADREultima modifica: 2008-06-23T11:41:31+02:00da ritina5
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4 pensieri su “COME UN BIMBO IN BRACCIO A SUA MADRE

  1. Como y pesaroso
    el descanso y el reposo
    en el seno maternal

    Asì yo desdé che brilla
    la luz blanca de l’aurora
    veno a buscar o Senora
    tu proteço celestial.

    Non se se si scrive così, però mi hai fatto venire in mente questo bel canto spagnolo…

    Ciao!

  2. Si è mangiato la prima parte della poesia, la riscrivo:

    Como busca el tierno enfante
    afligido y pesaroso
    el descanso y el reposo
    en el seno maternal

  3. Che bello, Anna, questo canto; c’è tutto lo struggimento e la nostalgia dell’infanzia! Grazie della graditissima visita e di aver condiviso con me questo magnifico canto! Verrò presto a ricambiare la cortesia. Un grandissimo e affettuoso abbraccio!

    Caro Teocon, se la nostra fede poggia sulle nostre capacità di saldezza non c’è scampo; traballa; se ci si affida totalmente all’ Unico che sa’ cos’è la fedeltà e la saldezza, allora siamo al sicuro, e anche la paura perde la sua…”paura”! Sai qual’è la mia più grande paura? Proprio quella di averne.
    Ma anche questa è “affidata”, dunque W la gioia e la comunione tra noi!
    Un immenso abbraccio colmo di gratitudine.

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