Graziella

PIPI’ E IL MAMMO

 Il Padreterno è stato troppo fiducioso, ci ha detto; “Dominate sulla natura, siatene i signori”, ma questo mi pare davvero esagerato! Fra maschi che partoriscono, femmine virago, transgenter ( ma chi sono; il terzo sesso?), gay orgogliosi di esserlo, bambini che si devono barcamenare tra genitore “A” e genitore “B”, il terzo genitore come lo chiamiamo, “B” + 1 ? Mi pare che stiamo andando tutti SOTTOZERO!

L’uomo è un animale. Ma allo stesso tempo è molto di più degli animali. Lo si capisce, per esempio, da una cosa: che è un mistificatore. Può in qualche modo alterare il programma col quale è venuto al mondo (cosa che gli animali non si sognerebbero mai) e per giunta trovare giustificazioni a questa alterazione. Giustificazioni che si pretendono naturali, ma che non lo sono.

Trovare nella natura la giustificazione a certe posizioni culturali. Se ci pensiamo bene è stato il sogno dei nazisti. Gli scienziati si lanciarono a cercare nella natura un qualche fenomeno che facesse da supporto al loro razzismo precostituito. E fa niente se si sentiva lontano mille miglia il rumore delle unghie sui vetri mentre tentavano di arrampicarsi sugli specchi. Mistificazione. Come altro definirla?

Ma veniamo ai giorni nostri, al caso, per esempio, della signorina Tracy Lagodino che, aiutata dai progressi della ricerca scientifica, si fa tramutare in un uomo, Thomas Beatie, ma evita di farsi ricostruire il pene. In questo modo può realizzare il suo sogno, mettere al mondo un figlio. E diventa così il primo strano essere umano (non ci sono più definizioni adeguate), con barba lunga e fattezze maschili acquisiti, a rimanere “incinto”. Ecco un tipico caso “umano”, cioè di cambiamento di programma realizzato al di fuori della normale evoluzione naturale, ciò che appunto è impossibile ad un animale che non sia un uomo.

La gente si scandalizza, la gente se ne frega, qualcuno s’interroga. Ho letto con interesse il commento di tale Massimo Piattelli Palmarini sul Corriere della Sera e lo chioso, perché mi sembra un ottimo esempio di mistificazione culturale, degno del manifesto sulla razza vergato dagli scienziati fascisti.

Il Piattelli Palmarini (lo chiameremo d’ora in poi Pipì, per fare prima) parte tagliandosi subito le gambe: il caso in questione, dice, invita “noi laici a porci dei quesiti, non ad approvare o disapprovare”. Potremmo definire un laico, a questo punto, come colui che sistematicamente sospende il giudizio sul bene e sul male. Oppure come colui al quale non è concesso mai approvare, ma anche disapprovare. Ma perché? Perché Pipì non ha un criterio per farlo. Veramente nel caso in questione un criterio ci sarebbe: è la dinamica naturale, per la quale l’uomo, appena apparso sulla terra, è stato uomo, ha cercato una femmina con caratteristiche anatomiche diverse, ma complementari alle sue, le si è unito con molto piacere e ha propagato allegramente la propria specie.

L’uomo-animale, l’uomo-natura funziona così, è programmato così. E’ un fatto, non un’opinione.

Ma Pipì ha dubbi su questo. Forse che c’è una legge di natura (si chiede)? Qui il discorso si fa interessante. Pipì è disposto (bontà sua) ad ammettere che nei mammiferi il sesso viene determinato dalla struttura dei cromosomi maschili e femminili, “ma – aggiunge – in numerose specie di rettili il sesso viene determinato dalle condizioni esterne, per esempio la temperatura presente durante lo sviluppo embrionale, oppure la densità di popolazione, la scarsità o abbondanza di altri maschi”. Dico, lo sentite lo stridore delle unghie sui vetri?

Scusate la volgarità, ma cosa mazza c’entrano i rettili? Spero che Pipì sia ancora disposto ad annoverare l’uomo tra i mammiferi. E allora? Bè, il giochetto è chiaro, com’è chiara la mistificazione. Bisogna trovare un corrispettivo del fenomeno nella natura, così potremo aggirare l’ostacolo. Sentite che delirio: Thomas Beatie avrebbe deciso di seguire “una via anch’essa naturale, ma del tutto insolita nel mondo dei mammiferi. Non innaturale, quindi, ma certamente in-mammifera, cioè una determinazione esterna e non interna del sesso”.

Ma è un giochetto che non funziona: se la cosa funziona per i rettili è perché i rettili sono programmati in quel modo. Quella è la loro natura. Ma l’uomo e i mammiferi funzionano diversamente. Allora Beatie ha percorso non una via “in-mammifera”, ma innaturale, cioè non adeguata alla sua natura di uomo e mammifero. Solo un idiota che si vuole condannare all’idiozia può dire di non avere ragioni evidenti per esprimere un giudizio chiaro sulla vicenda. Cartesio, davanti a una tale strampalata confutazione di un’idea tanto chiara e distinta, si starà rivoltando nella tomba.

Ma Pipì non è un idiota; è un mistificatore, il che è diverso. E vale la pena vivere la sofferenza di seguirlo fino in fondo. Quando dice che ormai il mondo va così, che la natura viene sottoposta alle leggi dell’interiorità, del soggetto, che “questa tendenza è oggi irreversibile” (come se fosse una nuova legge di natura, necessaria e immutabile, fateci caso). E all’obiezione del semplice uomo della strada (che gli direbbe “sì, ma Beatie ha fatto quel che ha fatto grazie ai medici e alla ricerca scientifica e alle tecniche di laboratorio, di cui normalmente la natura non si serve”), risponde così: “I progressi della biologia, della farmacologia, della chirurgia e della medicina sono anch’essi parte della natura umana” (!). Scorrettezza allo stato puro, mistificazione totale, soprattutto in quel mettere sullo stesso piano l’evoluzione biologica e la medicina o la chirurgia.

Sono sconcertato. La conclusione del ragionamento suona così: “Non si invochino le leggi di natura, perché anche le tartarughe e le lucertole sono creature di Dio e anche loro cambiano sesso a seconda dei fattori esterni”. Allora, a questo punto, trasformiamoci tutti nell’uomo lucertola.

Pensavo che si parlasse di uomini, non di rettili. Ma questo Pipì ci è o ci fa? Ci fa, ci fa…!

Gianluca Zappa
Dal blog La Cittadella

PIPI’ E IL MAMMOultima modifica: 2008-07-05T14:39:30+02:00da
Reposta per primo quest’articolo