Graziella

NON TOCCATEMI, MI SUICIDO


La famiglia di Emma Kemp, una paziente inglese, denuncia che, nonostante la donna avesse il 50% di possibilità di sopravvivere al cancro, è stata lasciata senza trattamento dai sanitari, perché “non collaborativa”: era una donna con difficoltà di apprendimento. Un altro uomo è stato lasciato morire di fame in ospedale “perché non parlava”: un altro soggetto con difficoltà di apprendimento.

Il termine “difficoltà di apprendimento” è all’incirca lo pseudonimo di “ritardo mentale”.

E’ quanto denunciano l’Independent e il Telegraph: l’accesso dei disabili mentali al Sistema Sanitario è carente. Già: chi non è come gli altri viene (forse) ritenuto necessario che si adegui, oppure si arrangi; e non è certo una mentalità solo inglese. Questo ci fa pensare ad un certo modo di guardare ad Eluana, ma a tanti anche meno gravi di lei, che vengono trattati non come gli altri perché “non sembrano come gli altri”. D’altronde, se è normale accettarne la soppressione prima che nascano…The Independent

Si legga anche questo reportage di una famiglia che ha visto lentamente morire la figlia disabile, e si sente dire dai medici “avevamo mal giudicato la sua qualità di vita”. E un’inchiesta del Sistema Sanitario riporta che i disabili subiscono discriminazioni e disattenzione da parte del Sistema sanitario stesso.
Carlo Bellieni

NON TOCCATEMI, MI SUICIDOultima modifica: 2008-08-02T00:19:50+02:00da
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