POVERA FAMIGLIA CRISTIANA!

Siccome ci tengo a custodire la Fede e la salute mentale non leggo Famiglia Cristiana, ho smesso da secoli, mi sono sembrati sempre degli ipocriti farisei, amanti del soldo. Vendono pubblicità condita con un pochino di veleno, insapore, e inodore, così muori senza dolore e senza che te ne accorga!

Propongo un interessante articolo di Stefano Lorenzetto tratto da Il Giornale di oggi. Meditate, gente, meditate…

 

Siccome dal 1965 al 1971 ho consegnato a domicilio ogni settimana, gratis et amore Dei, 120 copie di Famiglia Cristiana, per un totale di oltre 6.000 l’anno, penso d’essermi guadagnato d’ufficio il diritto di dire la mia sulla deriva girotondina dell’ebdomadario della Società San Paolo, in origine Pia, oggi non più. Fossi don Antonio Sciortino, ci andrei molto cauto nel parlare, come ha fatto l’altrieri su Repubblica, di «prese di posizione autoritarie» (versione edulcorata del fascismo «sotto altre forme» denunciato dal suo notista politico Beppe Del Colle) e soprattutto di «enorme distanza dai problemi che si aggravano», di «povertà in aumento», di «famiglie che non arrivano alla fine del mese», di «impiegati alle mense della Caritas», il tutto attribuito al governo in carica, si capisce. Avendo il settimanale paolino fondato la sua prosperità sullo sfruttamento – sia pure per interposta persona (i parroci) – della manodopera minorile, e dei figli dei poveri in particolare, il suo direttore dovrebbe disinfettare con la varechina il pavimento del pulpito dal quale pretende di fare la predica.
E visto che io ero costretto a lavorare come zelatore di Famiglia Cristiana quando lui non era neanche prete, né tantomeno giornalista, gli rinfresco la memoria. A quei tempi il settimanale non andava neppure in edicola, arrivava soltanto nelle parrocchie. Il motivo è semplice: in questo modo la casa editrice di Alba non pagava l’aggio agli edicolanti. Era tutto guadagno. Perciò accadeva questo. Legioni di ragazzini – non credo infatti d’essere stato l’unico reclutato, nelle 25.000 parrocchie italiane – ogni settimana dovevano prelevare in canonica il fastello di copie loro assegnato e andare a distribuirle casa per casa alle famiglie cristiane, quelle vere. Niente cassette della posta, niente ascensori. Su e giù per le scale. Porta a porta, ma non alla maniera di Bruno Vespa. Una fatica bestia. Ricompensata, capirai, solo da una gita annuale in pullman – al santuario di San Romedio, sul Pasubio, a Passo Rolle – con pranzo al sacco. A carico dei viaggiatori, ovvio.
Già questa attività mi rende degno del premio Pirla patinato. Ma v’era di peggio. A fine mese, armato di un cartoncino ciclostilato con tante caselle da riempire che nella mia memoria coincide con la cartella delle tasse, dovevo compiere un giro aggiuntivo per battere cassa dalle predette famiglie cristiane, nella maggioranza dei casi famiglie che non arrivavano alla fine del mese, per dirla con don Sciortino. Ricordo come se fosse ieri la sconsolata espressione della signora Biolo, moglie di un metronotte, che si presentava alla porta scarmigliata, le mani umide di bucato, con due o tre delle sue innumerevoli figliolette aggrappate al grembiule: ogni volta chiedeva il rinvio dell’esazione. Oppure le lacrime che trovavo da asciugare in casa Bellenzier: una vecchia di 90 anni prigioniera a letto, che m’implorava di darle da bere. Ma come poteva un bambino porgere l’acqua a una persona che giaceva supina in posizione orizzontale se la cannuccia affondata nel bicchiere era di vetro? Mica si piega, il vetro. Tragedie così.
Si sarà anche trattato di lettori che mai avrebbero dovuto permettersi il lusso di sfogliare Famiglia Cristiana. Ma la cruda verità è che non si mandano i figli del popolo a riscuotere la mesata nel nome del Signore o di don Renato, perché quando chi deve saldare il conto non ha neppure i soldi per il pane, quello diventa un pizzo bell’e buono, anche se serve a finanziare la cosiddetta (allora) «buona stampa».

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POVERA FAMIGLIA CRISTIANA!ultima modifica: 2008-08-17T11:27:08+02:00da ritina5
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Un pensiero su “POVERA FAMIGLIA CRISTIANA!

  1. Ora che sono degli schifosi comunisti ci si accorge che quelli di Famiglia Cristiana erano anche dei furbacchioni e sfruttatori di minori. Se invece facessero una campagna martellante contro le unioni gay andrebbe benissimo.
    Il solito modo di ragionare fazioso e partigiano.

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