PROTAGONISTA DELLA SUA VITA

Ieri sera, nel nostro Santuario dedicato alla Madonna di Pietrasanta, abbiamo celebrato la Santa Messa in suffragio di Claudio Chieffo. Sua moglie Marta, i figli Celeste, e Martino con la sua famiglia, sono stati da noi per un periodo di vacanza. Claudio veniva ogni anno a trovarci, la sua amicizia è stata, ed è preziosa per ognuno di noi che ci siamo dissetati alla fonte del suo canto. Vi offro un lieto ricordo di Martino Chieffo, che non smette di stupirsi per il grande “segno” che è stato suo padre!

“Ti diranno che tuo padre, era un personaggio strano, un poeta fallito, un illuso di un cristiano”. Basterebbe questo verso profetico di Martino e l’Imperatore per raccontare chi era Claudio Chieffo. Un poeta cristiano. Un personaggio strano. Un poeta, e ascoltando le sue canzoni non si può non riconoscerne la poesia. Cristiano, i testi e le melodie semplici puntano dritte senza fronzoli al cuore della vita. E sono capaci di parlare ad ognuno. Ovvero dicono quello che ogni uomo ha in cuore ma solo il poeta è capace di esprimere. Un personaggio strano che un anno fa tornava alla Casa del Padre.
Ricordo con grande commozione il momento del suo ultimo respiro. Un momento che mi auguro di non dimenticarmi mai come il primo respiro dei miei figli. Ricordo l’abbraccio dei numerosi amici presenti (tanti rinunciarono ad accompagnarci in quell’ultimo tratto per non disturbare gli altri ammalati di notte), e l’abbraccio delle migliaia di persone che anche da lontano sono venute alla camera mortuaria o al funerale. Un abbraccio che fortunatamente si protrae nel tempo. Ricordo che alla fine del funerale, mentre la polizia ci scortava al cimitero ho improvvisamente realizzato che avevo appena detto a mio figlio di 3 anni che il nonno andava in cielo e di li a pochi minuti l’avremmo seppellito in terra. Ho pensato: “adesso come glielo spiego, è difficile per me, come farò a spiegarlo a lui?” E in un secondo ho trovato la risposta. Avremmo seppellito la scatola dove era il nonno come un tesoro. Così Gesù sarebbe venuto a cercarlo. In questo anno diverse volte mio figlio mi ha chiesto di andare a trovare il nonno. E veramente come un tesoro lo conserviamo nel cuore.
Ora però mi rendo conto che più che un tesoro nascosto, e così non fruttuoso, con la morte, mio padre si è “trasformato” in quel seme che il Signore ha messo “nella terra del mio giardino” (Il Seme), quel seme che muore e da molto frutto. Ed è presente. Mi colpisce come mia figlia che ha solo un anno e mezzo riconosca il nonno nelle fotografie. Mi colpisce come mio figlio, che ora ha 4 anni, in macchina chieda di ascoltare le canzoni del nonno, e se io e mia moglie ci distraiamo e cominciamo a parlare, lui ci zittisce dicendoci di ascoltare. Io ho sempre sentito descritto quello che mi capitava nella quotidianità (gioie e dolori, la fatica del lavoro, la gioia di un incontro) dalle parole delle canzoni di mio padre. Ma mai come in quest’anno ne ho avvertito la potenza profetica. (continua)
Da Il Sussidiario
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PROTAGONISTA DELLA SUA VITAultima modifica: 2008-08-20T11:26:59+02:00da ritina5
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