APPELLO PER L’EDUCAZIONE


È in corso la sottoscrizione all’Appello per l’educazione

testo dell’appello qui

sottoscrizioni pervenute qui

Albert Anker, la scuola del villaggio nel 1948,

Trascriviamo di seguito il testo dell’Appello, ricordando che chiunque può firmarlo scrivendo a centroculturale.lugano@gmail.com. L’Appello e le sottoscrizioni si possono leggere in http://appelloeducazione.blogspot.com, dove si trovano anche le informazioni sulla serata pubblica.

 
APPELLO PER L’EDUCAZIONE

Riaprono le scuole, inizia un nuovo anno. Di fronte a qualcosa che ricomincia possiamo scegliere tra l’aspettarci una novità oppure il dire “ci risiamo” e augurarci che ci vada bene o che finisca in fretta. E se guardiamo all’anno scorso certamente non possiamo illuderci che in ambito scolastico e giovanile tutto sia a posto. E’ sotto gli occhi di tutti che il nostro Cantone è sempre più spesso teatro di episodi di violenza che vedono implicati dei giovani. Ed è evidente a tutti che non si tratta di episodi sporadici, ma di un male ormai cronico, segno anche di un disagio diffuso e profondo. Questa situazione genera rabbia e paura. Ci si chiede cosa fare di fronte a una tale emergenza. E la scuola è una delle realtà più sollecitate a prendersi delle responsabilità. Ma la radice di questo disagio è educativa ed interroga tutta la società, interroga ognuno di noi, poiché la noia, i timori e la diffidenza dei più giovani sono la noia, i timori e la diffidenza degli adulti che non sono più in grado di riconoscere e trasmettere il gusto e il significato della vita. Rischia così di crescere una generazione di ragazzi che si sentono orfani, senza padri e senza maestri, costretti a camminare come sulle sabbie mobili, bloccati di fronte alla vita, annoiati e a volte violenti comunque in balia delle mode e della mentalità dominante. Per questo la prima emergenza che il nostro paese si trova a dover affrontare è quella educativa. Far fronte a tale emergenza, allora, vuol dire prima di tutto che degli adulti riprendano quel cammino umano che tutti siamo chiamati a compiere, scoprendo il significato di sé e delle cose che ci circondano in un confronto con il patrimonio ereditato dalla nostra tradizione culturale. Ed è ciò che consente tra l’altro di stare di fronte a culture diverse senza complessi e senza inutili paure. C’è bisogno di adulti, insomma, che siano consapevoli di essere nel mondo e nella società per un compito, per una costruzione positiva, e che – loro per primi – non facciano ultimamente coincidere la riuscita nella vita col successo, i soldi e la carriera. Solo di fronte ad adulti così, i giovani potranno crescere e imparare a stimare e ad amare se stessi e le cose, assumendo la loro responsabilità di uomini .Insieme è possibile riappropriarsi del compito drammatico e affascinante di educare. Assumersi il “rischio” di educare, perché l’educazione comporta un rischio ed è sempre un rapporto tra due libertà. Ed è possibile incominciare di nuovo: salutare i propri figli al mattino come entrare in classe incontrando gli allievi senza scetticismo o cinismo. Si potranno allora individuare anche le soluzioni per rispondere alle situazioni specifiche. Non è solo una questione di scuola o di addetti ai lavori: lanciamo un appello a tutti, a chiunque abbia a cuore il bene dei nostri giovani e del nostro paese. Ne va del nostro futuro. (Il Sussidiario)


 

APPELLO PER L’EDUCAZIONEultima modifica: 2008-10-05T15:19:55+02:00da ritina5
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3 pensieri su “APPELLO PER L’EDUCAZIONE

  1. Rituccia, come si fa a leggere ste cose? roba come il mascellaro o il sussidiario fanno un’informazione pari al tg4, partono col presupposto di fare controinformazione e finiscono col dire cose banalissime e rufiane. Ogni cosa che tratta è sempre “prima questo davanti a tutto”, e capisci anche tu che non è possibile…. ci sarà un problema preminente, e se ce n’è uno preminente ce ne sarà uno secondario… per il sussidiario pare di no… l’islam “problema preminente” la scuola “problema preminente” ecc..
    Poi descrive tutto quanto come se gli adulti che insegnano dovessero essere persone responsabili (quindi fedeli ai principi cattolici) quando in realtà non è così, e sta pure bene che non sia così. Per fortuna ci sono insegnanti che han una vita sessuale e son pure zozze, immorali (il sogno di una vita hahah ), altre che han un caratteraccio irritante o presuntuoso, altre che vogliono mantenere distaccata dal lavoro la propria emotività…. e non ci potete fare niente, perchè le persone son fatte così.

    é STUPIDO (e lo voglio scrivere a caratteri cuibitali) dscrivere ogni problema come “emergenza” e poi parlare di paura di ragazzi incattiviti da una società corrotta…. sono discorsi idioti…. la scuola non è un emergenza, c’è da stare tranquilli e pensare a cosa si può fare per risolvere dei problemi, non siamo un paese di analfabeti ne viviamo nel più assoluto degrado culturale e sociale. Emergenza, paura, sono termini che mettono ansia e niente affatto costruttivi. Però fanno clamore, risvegliano nche la coscienza sopita del cristiano medio… ma lo fanno nel modo sbagliato. E poi che persona è una che si sente tirato in causa solo se si tratta in un’emergenza?

    Sono stufo di sentire questo linguaggio, lo tollero alla tv perchè non posso fare altrimenti, ritrovarmelo anche sul web è troppo… mi irrita terribilmente questa gente, abbastanza da agurargli tanta sofferenza. E mi dà fastidio che la gente li ascolti come se dicessero qualcosa di che.

    Se proprio si vuol affrontare il problema educazione… partiamo dalla politica, del bell’esempio di certi politici che incitano anche alla violenza, che non sanno fare un mezzo discorso serio, e per serio intendo sincero. Quando parla un cicchito o uno schifani, o un berlusconi, o un veltroni, non li si può guardare in faccia perchè altrimenti è troppo palese che menteno. E se è lo stato a dirti “si i clandestini li puoi pendere a calci in culo” tu ti senti anche autorizzato a farlo… anzi, ti sembra quasi giusto “ci rubano il lavoro!” …. e il ragazzino col padre minchione come vuoi che venga su? e che può fare un insegnante? oh, visto che sto govverno dispaccia super poteri, che ne dia qualcuno anche agli insegnanti… ma qualcuno tipo “raggio paralizzante” “urlo stordente” e cose del genere.

    io sono per una realtà dura e sincera verso sè stessi, e non credo in facili stigmatizzazioni come bene e male, credo che ogniuno a modo suo cerca di perseguire se stesso, e non verso un bene supremo, ma coerentemente con la propria naturalità, che a volte può essere autodistruttiva, oppure può distruggere gli altri.

  2. “,,,per tutta la gente è serio il problema dei soldi, è serio il problema dei figli, è serio il problema dell’uomo e della donna, è serio il problema della salute, è serio il problema politico: tutto è serio eccetto la vita.”

  3. E con ciò? il linguaggio che usa il sussidiario non fa eccezione, anzi ne è la conferma…

    Umm… se non hai tempo di leggerti il libro guarda questi video in ordne su you tube..

    http://it.youtube.com/results?search_query=i+barbari+e+la+mutazione+puntata+1&search_type=&aq=f

    Io l’ho trovato interessante, se non altro è una spiegazione originale alle solite diatribe, sulla deriva nichilista, l’impoverimento culturale, la gioventù bruciata ecc… E soprattutto Baricco riesce a spiegarsi senza per forza scagliarsi contro qualcuno, è proprio assolutamente sgombro dal vittimismo.

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