TEMPESTA IN UN BICCHIER D’ACQUA

La notizia, battuta acriticamente da certa “stampa” italiana ed altri, è nota: il Vaticano non vuole depenalizzare l’omosessualità.
La preoccupazione vaticana svela invece l’inganno nascosto nella proposta dell’Unione Europea la cui portavoce è la Francia: poter accusare chiunque si opponga al pensiero dominante di violazione di diritti umani e governare contro la volontà di singoli Stati e liberi cittadini
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SamizdatOnLine

STORIA DI UNA BUFALA A MEZZO STAMPAMichele Brambilla Il Giornale 2/12/2008
La fine è nota. Finirà che la sesquipedale bufala lanciata ieri dai media di mezzo mondo andrà ad aggiungersi alle tante leggende nere contro la Chiesa cattolica: diranno che il Vaticano vuole che l’omosessualità sia considerata un reato, che i gay finiscano in galera o meglio ancora sul patibolo come succede in certi Paesi islamici di cui Ratzinger … vuole ora diventare alleato. Già vediamo gli irresistibili sketch di Sabina Guzzanti, la satira di Dario Fo, le poesie incivili di Andrea Camilleri, gli indignati commenti di Augias e di MicroMega. Il voltairiano «calunniate calunniate qualcosa resterà» sarà così, ancora una volta, messo in pratica.

TEMPESTA IN UN BICCHIER D’ACQUAultima modifica: 2008-12-03T16:39:24+01:00da ritina5
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10 pensieri su “TEMPESTA IN UN BICCHIER D’ACQUA

  1. Oh, ma guarda il povero, ingenuo Vaticano! E io che credevo che, con la sua ormai millenaria esperienza delle cose di questo mondo, con la sua proverbiale saggezza, con il suo leggendario realismo, il Vaticano sapesse perfettamente quale sarebbe stata la semplificazione che i media avrebbero fatto della vicenda…

    Diciamola tutta: il “no” del Vaticano deriva da una legittima preoccupazione politica e dalla conseguente, rispettabilissima, strategia diplomatica. Ma che le ragioni del Vaticano (peraltro ampiamente divulgate dalla stampa) ci convincano o meno, il suo resta pur sempre un “no” alla depenalizzazione dell’omosessualità. Inutile girarci in giro.

    Il Vaticano dice “no” alla depenalizzazione dell’omosessualità. Punto. I titoli titoli dei giornali sono pienamente giustificati.

  2. Stamattina in treno ho visto tra le mani della ragazza seduta davanti a me l’elegantissima prima pagina di “Liberazione”. Un uomo impiccato, probabilmente in Iran, con sotto la scritta: “Gay – Il Vaticano: lasciateli penzolare!”. Davvero notevole (non che il Manifesto e la Repubblica siano stati molto meglio in questi giorni…)

    Non si riflette abbastanza sul fatto che un simile documento potrà ben difficilmente aiutare gli omosessuali iraniani (o credete che ad Amadinejad importino le risoluzioni ONU???), mentre d’altra parte renderà processabili i sacerdoti che durante le omelie si scagliano contro i matrimoni e le adozioni a coppie omosessuali (caso avvenuto di recente in Svezia).

    È obbligatorio informarsi bene su questa faccenda e avere argomenti solidissimi da ribattere a quanti chiederanno ragione delle posizioni del Vaticano. Grazie quindi per l’articolo sopra, e per i link disponibili in coda ad esso!

    P.S. E ovviamente un conto è ribattere ad argomenti, un altro è rispondere ai troll. Questi ultimi è meglio ignorarli, SEMPRE.

  3. Grazie, carissimo Maurizio, il tuo commento è come una ventata d’aria fresca in un giorno di estrema calura! Ti abbraccio!
    Ah, se prima di pontificare la gente approfondisse gli argomenti…Quanta fatica e tempo rispiarmiati… Ciao!

  4. E così io sarei un troll solo per il fatto di avere espresso un’opinione divergente? Bel modo di ragionare. Ringrazio anche Ritina, la quale sotto i modi affabili riesce sempre ad essere sottilmente offensiva. Non gliene faccio una colpa, credo cha sia davvero convinta che tutto ciò che propone con la sua frenetica attività di copincolla sia oro colato. Chi non è d’accordo o è un cretino o un provocatore. Mi accusa di pontificare – e forse non ha tutti i torti – senza approfondire gli argomenti: accusa che invece rimando al mittente. Qui si fa copia incolla di cinquanta articoli al giorno su tutto lo scibile umano, ma non si va a fondo di niente ed ogni discussione è vissuta come un fastidio che non aggiunge nulla alla verità assoluta del post. A questo punto si fa prima a togliere i commenti.

  5. Nel merito: ho premesso che le ragioni del Vaticano sono comprensibili e, da un certo punto di vista, credo anche condivisibili. Credo anche, però, che il “no” del Vaticano alla depenalizzazione dell’omosessualità non possa essere descritto in altro modo che come un “no” alla depenalizzazione dell’omosessualità: mi pare un dato oggettivo su cui c’è poco da discutere. Certo c’è poi la solita superficiale e sensazionalistica generalizzazione dei giornali, ma la cialtroneria dei giornali italiani è a 360 gradi: basta vedere come stanno trattando la notizia dei due presunti terroristi islamici di Milano, quanto scommettiamo che sono due sfigati qualsiasi messi dentro senza prove? Il Vaticano poteva ben immaginarsi i titoli di Liberazione, cialtroneschi come quelli della Padania o di Libero. Di che cosa ci stupiamo? Infine, non sono poi così certo che un movimento per la depenalizzazione dell’omosessualità sia così inutile per i gay iraniani. E giusto per fare un esercizio di realismo, mi preoccuperei di più del reale pericolo che corrono oggi i gay in molte parti del mondo piuttosto che dell’ipotetico pericolo che correrebbero gli “anti-gay” in un non ben definito futuro.

  6. Caro Guido, non ti considero un troll, anzi, mi stai facendo ripensare a come gestisco il blog. Le notizie che posto sono quasi sempre copincollate, perchè è più comodo, meno faticoso e impegnativo e, soprattutto più precise nei dati, nomi, ecc., io sono molto disordinata e ho cattiva memoria; non mi ricordo mai con precisione le notizie. Siccome ho molti amici (non sul web ma dal vivo) che hanno poco tempo per leggere i giornali e seguire gli avvenimenti, rendo loro un piccolissimo servizio, raccogliendo e pubblicando quello che sta loro a cuore e per tenerli un po’ informati. Tutto qui. Mi piacerebbe scrivere di mio, ma non ho molto tempo ne sufficienti capacità, perciò scelgo notizie che in massima parte condivido e che un po’ rappresentano il mio pensiero e i miei sentimenti. A te sembra un blog “apologetico”, per me è solo un piccolo tentativo di raggruppare articoli per un tentativo di giudizio critico su ciò che accade. Potrei anche scrivere qualcosina ogni tanto ma è così triste vedere dei blog aggiornati dopo mesi, e a me piace leggere sempre cose nuove. Non ho – ne potrei avere – nessuna velleità giornalistica, poetica, letteraria, tale da poter allestire un sito interessante; tu mi dirai che non c’è nessuna necessità di avere un blog, e hai ragione; ma io sono un tipo a cui piace partecipare. C’è gente che vive con grandi mezzi economici e gente che vive di poco; ma tutti vivono. Se poi ti disturbano gli argomenti trattati – sempre gli stessi – me ne dolgo; io vivo di questo e questo propongo. Noioso? Non so che farci…Questa sono; prendere o lasciare.
    Con simpatia!

  7. Per carità, questa è casa tua e ci fai quel che ti pare. Però se uno mi dà del troll e l’unico tuo commento è che le sue parole sono come una ventata d’aria fresca in un giorno di estrema calura io ne deduco che qui le opinioni contrarie sono vissute come un fastidio, come sterile provocazione ivece che come un’occasione per mettere alla prova le proprie convinzioni e per approfondire gli argomenti.
    Mi sembra paradossale che prima mi accusi di pontificare senza approfondire gli argomenti e che allo stesso tempo tu eviti accuratamente di approfondire qualunque discussione: quante ce ne sono lasciate a metà? (Vedi quelle su Allam e su San Francesco, per esempio.) Per me è indice del fatto che quello che tu chiami tenere informati gli amici significa sopratutto fare una specie di volantinaggio virtuale: cioè l’aspetto propagandistico prevale di molto rispetto a quello di approfondimento critico. Risultato: molti post e nessun commento, se non per dire che chi non è d’accordo non hacapito niente dei post.

  8. Caro Guido, tu non vuoi discutere, tu già sai e vuoi solo confutare, spaccando il capello non in quattro ma in otto! La ventata d’aria fresca è perchè a volte si è stanchi di scrivere per discutere con persone che commentano solo per spirito di contraddizione e di polemica. A me piace discutere, spiegare la mia visione delle cose e conoscere quella degli altri, ma le polemiche sterili non mi attraggono. Tu vai in giro per blog a postare le tue posizioni, le tue visioni della vita, ma lo fai con modi arroganti e presuntuosi; tu non vuoi capire quello che l’altro pensa e dice, vuoi solo imporre la tua cultura superiore. A me non interessa mettere alla prova le mie convinzioni; se non so cucinare la pasta e fagioli non è che questa pietanza non sia buona, semplicemente sono io che non sono una brava cuoca. Non mi devo misurare ma vivere e tentare di capire alcune cose, tutto qua. Se vuoi discutere seriamente mi sta bene, ma cambia i toni, altrimenti mi arrendo in partenza!

  9. In giro per blog? Mi sa che ti sbagli.
    E ti sbagli anche sul resto, magari i toni non saranno i più adeguati e me ne dispiace, ma da qui a giudicare le mie intenzioni ce ne corre. A parte che io qui mi sono preso insulti belli e buoni senza che tu sentissi il bisogno di dire niente. Se mi insultano va bene, se io faccio polemica devo cambiare i toni: due pesi e due misure, o sbaglio? Comunque proverò a usare altri toni.
    Il problema però è che, sono pronto a scommetterci, qualunque mio commento potrà essere, e verrà, liquidato come “polemica sterile”. Sai, io non sono credente ed è abbastanza logico che molti miei interventi siano fatti per “spirito di contraddizione”: non ci vedo nulla di male, anzi. Torniamo sempre al punto di partenza: se è “sterile” per definizione qualunque posizione opposta alla tua, che servono a fare i commenti? Solo per gli amici con cui condividi già lo stesso identico giudizio sulle cose?

  10. Per esempio: cosa c’è di sterile, arrogante, o presuntuoso nel giudicare poco credibile un personaggio come Allam? Non sono l’unico al mondo che ha molti dubbi su di lui. Quali toni sono quelli adatti per esprimere questi dubbi? Oppure, per rimanere nel tema di questo post, rileggendo i commenti mi sembra di aver esposto i miei argomenti nel modo più sereno e pacato possibile.
    Io sostengo che opporsi alla depenalizzazione dell’omossessualità significa sacrificare persone reali in nome di un principio e di un calcolo strategico. Non so cosa ci sia di arrogante in tutto ciò. La questione poi è semplicissima, quindi non c’è nemmeno la scusa che io stia spaccando il capello in quattro.

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