GEA & GEA

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«Focus» è una rivista simpatica con un sacco di curiosità. Non la leggo spesso ma, quando mi capita, non di rado trovo cose interessanti miste ad altre opinabili. Per esempio, ho sott’occhio il numero del gennaio 2009, in cui alla domanda «Quanti figli aveva la Madonna?» si dà una risposta che vorrebbe essere positivamente storica ma invece è solo positivistica e tardo-ottocentesca. In compenso trovo una splendida foto di un faro nella Repubblica Dominicana: fasci laser che proiettano nel cielo una gigantesca croce. Cosa che nell’Europa politicamente corretta non si potrebbe fare. Trovo anche un bell’articolo in cui si spiega perché, se le acque dei mari non fossero salate, il pianeta sarebbe quasi invivibile. Naturalmente, non c’è la conclusione logica: tutto ciò non può essere opera del «caso». L’articolo di copertina, poi, rivela quel che gli scienziati sanno (ma non la Hack): la Terra è talmente speciale che, per far quadrare i conti, la si deve pensare in una «bolla» in cui le leggi del resto dell’universo non valgono. Anche qui, la conclusione la traiamo noi: allora aveva ragione la Chiesa, non  Galileo, perché la Terra, col suo sistema, è stata “pensata” diversa da tutto il rimanente. Dall’articolo si apprende anche che, se fosse vera la teoria del Big Bang, l’espansione dell’universo dovrebbe decelerare; invece accelera.  A voi le conclusioni. Infine, la ciliegina sulla torta, in un angolino di «Focus». Cito testuale: «L’uomo è l’unico essere vivente che piange». Alla faccia di Zapatero, che ha esteso alle scimmie i «diritti umani», in attesa di estenderli a tutta Gea (e toglierli all’uomo non politicamente corretto).

 Rino Cammilleri – Antidoti contro i veleni della cultura contemporanea

GEA & GEAultima modifica: 2009-01-03T21:15:48+01:00da ritina5
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2 pensieri su “GEA & GEA

  1. Tante di queste cose fanno davvero pensare… Ma essendo un cosmologo di professione, devo correggere in due punti la foga a volte superficiale di Rino Cammilleri.

    Non mi piace la frase: “aveva ragione la Chiesa, non Galileo…”, perché nel confronto tra Galileo e il Tribunale dell’Inquisizione la questione centrale non era l’importanza somma della Terra nel disegno divino della creazione, quanto la diatriba tra geocentrismo ed eliocentrismo. E il modello eliocentrico difeso da Galileo è più corretto (anche se in più punti sbagliato) di quello geocentrico. Quest’affermazione di Cammilleri un po’ mi stupisce perché ho letto il suo libriccino su Galileo (pubblicato dal Timone un paio di anni fa) e so che lui è più informato sull’argomento di quanto questa frasetta lasci intendere.

    Inoltre la frase “se fosse vera la teoria del Big Bang, l’espansione dell’universo dovrebbe decelerare; invece accelera. A voi le conclusioni” mi lascia ancora più perplesso: quali dovrebbero essere queste conclusioni? Questo dell’espansione dell’universo è un argomento su cui noi cosmologi sputiamo sangue ancora oggi, ma né io né alcun collega di mia conoscenza (credente o non) pensiamo che per questo la teoria del Big Bang sia sbagliata fin dalle fondamenta. E faccio notare che il primo a sostenere l’idea del Big Bang fu un abate belga, Lemaître (uno degli allievi prediletti di Einstein), il quale non fu in principio creduto proprio per il sospetto di “creazionismo” che nasceva dal suo colletto sacerdotale.

    Invito tutti i lettori ad approfondire ciascuno degli spunti proposti da Cammilleri, perché sono oggettivamente molto interessanti. Ma, ripeto, vorrei che Cammilleri stesso affrontasse certi argomenti con minore superficialità e astenendosi da giudizi così lapidari.

    Alcuni suggerimenti bibliografici:

    – Riguardo alla supposta figliolanza della Madonna, se ne parla in più punti nel libro “Ipotesi su Maria” di Messori

    – Sull’abitabilità della Terra, il catalogo della mostra “Una Terra per l’uomo”, proposto al Meeting di Rimini alcuni anni fa

    – Per il caso Galileo, il libriccino “Galileo” di Cammilleri pubblicato dal Timone e il libro “Galileo Galilei tra realtà e mito” di Bergamaschini, Gargantini, Mangiarotti, Mazzoni, Tornaghi. Infine, per chi sa leggere l’inglese, il meraviglioso “Blind watchers of the sky” di Rocky Kolb

    – Riguardo alla teoria del Big Bang, “I primi tre minuti” di Weinberg e il già citato “Blind watchers of the sky”

    – Sul metodo della scienza in generale, “Solo lo stupore conosce” di Bersanelli e Gargantini

    Qualcuno ha altri libri da proporre?

  2. Carissimo Maurizio, ti sono molto grata del commento e dei suggerimenti che seguirò certamente, essendo appassionata della materia ma ignorante come una capra! Non prendo per oro colato ciò che scrive Cammilleri, pur stimandolo molto, ma l’intendo del post era proprio uno stimolo ad approfondire, perciò ti ringrazio dei consigli dati con competenza senz’alcuna ombra di supponenza. Ti saluto affettuosamente.

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