Graziella

IL DIO DI POLIFEMO

 

E vi dico che il bene più grande per un uomo è discorrere ogni giorno della virtù e delle altre cose di cui voi mi sentivate parlare e interrogare gli altri, e una vita che non si pone domande non merita di essere vissuta
Platone, Apologia di Socrate, 38 a

Leggevo da un bel sito chiamato Zetesis notizie sui Ciclopi, queste creature della mitologia greca con un occhio solo. Vi ricordate vero, l’episodio dell’Odissea in cui Ulisse acceca Polifemo, il gigante antropofago che ha già divorato molti suoi compagni?

Il brano seguente chiarisce un punto importante:

Polifemo ha (…) la doppia natura, presente in tanti altri esseri mitologici (sirene, sfinge, satiri, per citarne qualcuno), di uomo e di bestia e come tale irride gli dèi e dispregia la sacra legge dell’ospitalità, conducendo vita appartata e isolata, in un’orgogliosa e superba autosufficienza: per questo motivo sarà orribilmente punito e sconterà quell’unico peccato che gli dei non perdonano, la hubris appunto.

Delle motivazioni che muovono il bestiale gigante ce ne parla Euripide nel suo “Ciclope”. Qui è lo stesso Polifemo che parla:

Il denaro, omiciattolo, è il dio dei saggi. Tutto il resto sono chiacchiere e belle parole. Ai promontori in cui sta mio padre, tanti saluti. Perché mi tiri in ballo questi argomenti? Io non temo il fulmine di Zeus, straniero, né so in che cosa Zeus sia più potente di me. Del resto non me ne frega niente. E sta a sentire perché me ne frego. Quando dall’alto manda giù la pioggia, mi riparo in questa caverna, mangio un vitello arrosto o qualche animale selvaggio, mi innaffio per bene la pancia sdraiato, ingurgitando un’anfora di latte, e tiro delle scorregge da gareggiare coi tuoni di Zeus… faccio sacrifici d’animali solo a me, non agli dèi, e alla più grande delle divinità: la mia pancia. Mangiare e bere giorno per giorno: questo è il mio sommo dio.
(Euripide, “Ciclope”, vv. 316-337; trad. di Olimpio Musso).

Come vedete, rispetto al contemporaneo “Dio non esiste e non ne hai bisogno” c’è solo il fatto che la negazione di un dio inutile non è stata ancora esplicitata. L’uomo bestia però è già tutto qui. Con un solo occhio che vede senza prospettiva, e cieco ancora prima di esserlo effettivamente.

Grazie Berlicche

 

IL DIO DI POLIFEMOultima modifica: 2009-01-18T12:57:10+01:00da
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