GRAZIA! UNA FIRMA!

7 febbraio 2009

Appello al Presidente della Repubblica italiana per salvare la vita di Eluana Englaro

Signor Presidente,

la tragica fine che si prospetta per Eluana Englaro non lascia indifferente la coscienza civile dell’Italia.
Eluana è portata a morte senza che sia stata accertata in maniera incontrovertibile la sua volontà, né l’irreversibilità del suo stato vegetativo.

Eluana rischia dunque di morire sulla base di una volontà solo presunta, e sarebbe l’unica persona a subire una tale sorte, poiché nessuna delle leggi sul fine-vita in discussione in Parlamento permetterà più questo obbrobrio.

Signor Presidente, Le chiediamo fermamente di non permettere questa tragedia, che sarebbe un insulto sanguinoso alla storia, alla cultura, all’identità stessa del nostro Paese, convinti come siamo che nessuno deve essere costretto a morire per un formalismo giuridico.

Le chiediamo un intervento perché – di concerto con il Governo – sia data una moratoria alla sospensione dell’alimentazione e idratazione cui è sottoposta Eluana, in attesa che il Parlamento – nelle cui fila si è già palesata un’ampia maggioranza in sintonia con la maggioranza che vi è nel Paese – possa pronunciarsi su un’adeguata legge.

Siamo certi che Ella non rimarrà insensibile al nostro appello.

Primi firmatari:

Roberto Formigoni
Giancarlo Cesana
Francesco Cossiga
Vittorio Feltri
Mario Giordano
Dino Boffo
Giorgio Vittadini
Maurizio Gasparri
Fabrizio Cicchitto
Rocco Buttiglione
Paola Binetti
Antonio Baldassarre

Dal momento che questa vicenda non è delimitabile alla sfera politica italiana, chi volesse sottoscrivere questo testo – anche essendo di altra nazionalità -, può farlo qui

GRAZIA! UNA FIRMA!ultima modifica: 2009-02-08T10:28:58+01:00da ritina5
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7 pensieri su “GRAZIA! UNA FIRMA!

  1. Se si potesse fare ironia su una vicenda così tragica, direi che la presenza di Gasparri in un appello è ragione sufficiente per non firmarlo.
    In verità penso che siamo di fronte davvero a una tragedia, come quelle rappresentate dai greci antichi, in cui nessuno può uscire vincitore. Non c’è una cultura della vita contrapposta a una cultura della morte (questa è propaganda di infimo livello), ma una cultura della vita contrapposta a una cultura della libertà. Gli uni fanno della vita un valore assoluto e intangibile, i secondi fanno della libertà un valore assoluto e intangibile. Entrambi hanno ragione, entrambi sbagliano: entrambi portano i propri valori a conseguenze estreme e deleterie, perché i valori assoluti non esistono. Nella vita reale e concreta nulla è assoluto, e adeguare la vita a valori assoluti è sempre una violenza.

  2. Comunque: vergogna eterna su Berlusconi per il modo indegno con cui ha strumentalizzato questa vicenda. Non sarà mai troppo tardi il giorno in cui questo mostro politico sparirà dalla circolazione.

  3. Commento a Guido 1:
    Proprio oggi riflettevo e scrivevo su Gianni Vattimo.
    E adesso qui trovo il suo assistente, o perlomeno uno che ha assimilato perfettamente il suo pensiero! Che sia un segno del destino? 😉
    Scherzi a parte, non condivido.
    Tra le altre cose, quella nozione di libertà assimilata a un semplice libero arbitrio. Intuisco che un richiamo al pensiero agostiniano non sarà ciò che ti convincerà, ma io vedo la libertà come compimento del bene corrispondente all’essere libero in questione.

    Commento a Guido 2:
    “Vergogna eterna” mi sembra richiami valori assoluti che tu dovresti avere escluso. A parte le battute (perchè, credimi, se c’è una cosa che non ho voglia di fare adesso è litigare), se qualcuno riesce a salvare Eluana anche senza un’angelica rettitudine di intenzione, mi va bene.
    Però sono d’accordo sulla seconda parte della tua affermazione. Anch’io vorrei che Berlusconi tornasse a fare il Presidente del Milan. E lo dico da interista, che potrebbe perderci qualcosa. Ma come cittadino, ah che liberazione!

    Ciao carissima Rita!!!

  4. 1) Mah, non so tu, ma io credo che molti sparino su Vattimo senza averlo mai letto, giusto perché “pensiero debole” è un ottimo slogan con cui prendersela e per sentirsi portatori di un pensiero “forte” (il che, tradotto nel linguaggio quotidiano, significa credere di avere la verità in tasca – sensazione che in effetti dev’essere molto gratificante).

    Quanto ad Agostino, non conta se mi convinca o meno. La mia tesi non sposa nessuna delle due parti, oggi in guerra l’una contro l’altra, ma si limita a costatare l’impossibilità che qualcuno esca vincitore da questa tragedia. Non ho fatto riferimento alla mia concezione di libertà, quindi non c’entra Agostino. Critico semplicemente quella che, per l’appunto, la fa coincidere col più assoluto libero arbitrio. Si tratta di una libertà così estrema che può rovesciarsi nel suo contrario, tanto è vero che ammette tranquillamente la libertà di togliersi la vita o di farsela togliere. Quindi su questo punto dovresti essere d’accordo con me. Io però aggiungo che anche la vostra concezione della vita, e della sua difesa ad oltranza, è un’estremizzazione che si rovescia nel suo contrario. Tanto è vero che vi accanite su un cadavere, perché quello di fatto è la povera Eluana, e non la foto sorridente che tutti pubblicano sui giornali: se il padre di Eluana avesse voluto essere demagogico, avrebbe fatto pubblicare le foto della Eluana di adesso, e stai pur certo che quel poco di sostegno che ha la Chiesa oggi sarebbe quasi del tutto scomparso.

    Ripeto: avete entrambi ragione, il che significa che avete entrambi torto. O viceversa. Non se ne esce: comunque vada usciranno tutti sconfitti.

    2) E’ un modo di dire, ovviamente. Potrei dire che, politicamente parlando, farò festa il giorno in cui il buon dio deciderà di mandargli un bell’infarto fulminante. Non voglio che soffra, ma che sparisca per sempre dalla circolazione: e siccome il nano è assetato di potere, penso che la soluzione non sarà la pensione, ma un bell’infarto.

    Non sono un moralista che pretende coerenza assoluta tra condotta personale e posizioni politiche, ma quello che mi indigna dello scontro Berlusca-Napolitano è la spregiudicatezza, veramente vergognosa, con cui Berlusconi usa Eluana per smontare uno dei fondamenti della convivenza civile in Italia, una Costituzione scritta dai cattolici in collaborazione con tutte le altre culture italiane (laica, socialista, persino post-fascista), che è l’orgoglio di questo Paese e che lui invece apostrofa come “filosovietica”. Ormai il senso delle parole è perduto! E’ scandaloso che abbia usato un pretesto del genere per un colpo di mano veramente inaudito.

  5. Carissima Rita,
    scusa se ci siamo permessi di fare tutta questa confusione sul tuo bel blog pacatissimo e ordinato.
    Ci siamo poi messi d’accordo per esprimere in una sede più appropriata la nostra esuberanza, dovuta a quel piccolo ma inquieto cromosoma Y.

  6. Carissima Rita,
    scusa se ci siamo permessi di fare tutta questa confusione sul tuo bel blog pacatissimo e ordinato.
    Ci siamo poi messi d’accordo per esprimere in una sede più appropriata la nostra esuberanza, dovuta a quel piccolo ma inquieto cromosoma Y.

  7. Orso e Guido, padronissimi, io vi leggo volentieri…mi piace più leggere che scrivere, per la verità. Quando volete la mia porta è sempre aperta! Ciao.

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