Graziella

CIAO ELUANA

Eluana è morta, Eluana è stata uccisa. Dio l’abbracci per l’eternità ed abbia pietà dell’Italia che vive uno dei momenti più bui della sua storia.
Di fronte alla tragedia di cui tutti siamo stati impotenti testimoni, il primo gesto umano è la preghiera. Ma proprio perchè della nostra umanità l’uso della ragione (così negato in tutta la vicenda) è dimensione fondamentale, non ci si può sottrarre ad un giudizio.

La verità nella carità. E la verità – poiché non coincide con il sentimentalismo e il politicamente corretto – può apparire scomoda, se non crudele. La verità nella carità. Altro che il silenzio invocato dai tanti sepolcri imbiancati che hanno contribuito alla fine tragica della vita di Eluana. Questo è il momento di parlare.

La prima operazione di verità è sapere cosa sia esattamente successo in quella stanza della casa di riposo di Udine. Ci conforta che sia stata disposta l’autopsia, che siano in corso accertamenti. Ma quanti avrebbero voluto Eluana ancora in vita devono vigilare contro i prevedibili tentativi di insabbiamento o di interessato silenzio.
La seconda verità da stabilire è da chi sia venuto il vulnus alla Costituzione. Non ci riferiamo solo alla questione di chi debba valutare la necessità e l’urgenza di un decreto: uno studente di giurisprudenza al primo anno sa che quanto è stato detto in questi giorni contrasta palesemente con quanto è scritto sul suo manuale. Crediamo che nella Costituzione, spesso trasformata in un feticcio, non ci siano articoli e commi che consentano la morte per fame e sete di una persona umana. Vogliamo dire una cosa vera? Il decreto salva – Eluana avrebbe fatto onore alla Costituzione italiana.

CIAO ELUANAultima modifica: 2009-02-10T13:54:43+01:00da
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