Siamo anche noi parte di quel corpo della Chiesa che è vicino e sostiene, magari a volte solo con la preghiera, i cristiani dell Terra Santa – che, ricordiamo, non é solo costituita da Israele ma da tanti stati arabi -, e che auspica che tutti i figli di Dio si riuniscano. Il Papa ci invita a pregare
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[…] C’è un’altra intenzione per la quale oggi vi invito a pregare: il viaggio in Terra Santa che compirò, a Dio piacendo, dal prossimo venerdì 8 maggio al venerdì 15.
Sulle orme dei miei venerati predecessori Paolo VI e Giovanni Paolo II, mi farò pellegrino ai principali luoghi santi della nostra fede. Con la mia visita mi propongo di confermare e di incoraggiare i cristiani di Terra Santa, che devono affrontare quotidianamente non poche difficoltà. Quale Successore dell’apostolo Pietro, farò loro sentire la vicinanza e il sostegno di tutto il corpo della Chiesa. Inoltre, mi farò pellegrino di pace, nel nome dell’unico Dio che è Padre di tutti. Testimonierò l’impegno della Chiesa Cattolica in favore di quanti si sforzano di praticare il dialogo e la riconciliazione, per giungere ad una pace stabile e duratura nella giustizia e nel rispetto reciproco. Infine, questo viaggio non potrà non avere una notevole importanza ecumenica e inter-religiosa.
Gerusalemme è, da questo punto di vista, la città-simbolo per eccellenza: là Cristo è morto per riunire tutti i figli di Dio dispersi (cfr Gv 11,52).
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Preghiamo per il Papa e con il Papa specialmente per i cristiani,che in terrasanta costituiscono minoranza attiva.
Anche in chiave di un riavvicinamento dei rapporti tra Israele e Santa Sede,compreso il contesto della beatificazione di Papa Pacelli.
Auspico che quella infamante targa venga al più presto rimossa dal museo della shoah.