WARDUNI: «Qui a Bagdad è l’inferno in terra, pregate per noi»

di Luca Pezzi

14/07/2009 – Il vescovo ausiliare dei Caldei racconta l’ultimo tragico attacco in Iraq. «Chiedo a voi di Cl, che credete nella preghiera, di domandare al Signore la pace e la sicurezza per il nostro popolo».
Monsignor Shlemon Warduni.
Monsignor Shlemon Warduni.

Monsignor Shlemon Warduni, l’ausiliare di Bagdad dei Caldei, ha la voce roca, stanca, parla al telefono lentamente. Domenica pomeriggio si è trovato nel mezzo di uno dei più violenti attacchi contro i cristiani iracheni. Da qualche minuto aveva terminato di celebrare la messa delle 16.30, nella sua chiesa, Santa Maria del Sacro Cuore: «Avevamo pregato per la pace e per la sicurezza. Ero uscito sul sagrato per salutare le persone; due ragazzi mi hanno chiesto di andare in ufficio. Appena mi sono seduto è venuto l’inferno sulla terra. C’erano urla di donne e bambini. Fumo e fiamme fuori dalla chiesa dove la gente si stava salutando. C’erano persone che si trascinavano fuori dalle fiamme. Ho voluto spegnerne un po’ e mi sono bruciato. Mi hanno detto di ripararmi perché c’era pericolo di una seconda autobomba… di solito fanno così. Il bilancio è di due morti e 25 feriti. I feriti stanno bene, la chiesa è distrutta, i vetri ridotti in polvere…non so come abbiamo fatto a dormire questa notte».
Perché questi attacchi?
«È difficile spiegarlo. Ci sono le ragioni politiche e le recenti elezioni, ragioni etniche… gli arabi, i kurdi, il problema della sicurezza. È impossibile sapere perché, non possiamo dirlo. Questo attacco è contro tutto l’Iraq, può essere una spinta per dividere il Paese».
Sapeva degli altri attentati?
«Domenica mattina avevo intuito l’eventualità di ulteriori attentati, avevo avvertito i sacerdoti e le forze di sicurezza di stare attenti per la possibilità di un attacco organizzato contro la Chiesa. Sabato sera, alle nove, due ordigni erano esplosi nella chiesa di San Giuseppe Operaio, poco prima mi aveva chiamato il parroco di San Giorgio dicendo che alle 16:30 un ordigno era esploso nella sua chiesa».
Si sono verificate altre violenze?
«Si, un altro ordigno è esploso alla chiesa di Santa Maria di Fatima a Mosul di fronte alla moschea sciita».
Gli attacchi sono legati al passaggio di consegne effettuato dagli Stati Uniti all’inizio di luglio?
«Non saprei dire. Ho sempre detto che la loro uscita sarebbe stata buona se nel Paese ci fosse pace e sicurezza, se fossero usciti senza queste condizioni sarebbe stato dannoso. Pregate, so che Comunione e Liberazione crede nella preghiera, pregate il Signore per noi, per la pace e la sicurezza. Per il nostro popolo».

Grazie a Tracce

WARDUNI: «Qui a Bagdad è l’inferno in terra, pregate per noi»ultima modifica: 2009-07-15T11:58:05+02:00da ritina5
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2 pensieri su “WARDUNI: «Qui a Bagdad è l’inferno in terra, pregate per noi»

  1. Caro Bukowski, tutta la vita ci è data per imparare… e io credo che anche l’eternità sarà un continuo imparare, anche se allora non ci darà nessun fastidio. Ciao!

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