Persecuzioni dei cristiani nel mondo


In Pakistan le autorità si erano affrettate a dire che la carneficina contro i cristiani, conclusa con la morte di sette persone, tra cui un bambino, era opera di islamici fuorilegge. E’ il termine ‘fuorilegge’ che preoccupa e che al fondo nasconde una realtà durissima per tutti cristiani che vivono nei paesi musulmani dove anche la legge, come del resto nello stesso Pakistan, impedisce poco o tanto la loro libertà, rischiando anche la vita se non addirittura l’estinzione. E intanto Onu e Unione Europea nicchiano.
SamizdatOnLine

La sopravvivenza delle comunità cristiane in paesi musulmani è spesso ostacolata da atti di violenza che si concludono talvolta nell’omicidio di innocenti. Le recenti persecuzioni in Pakistan riaccendono il dibattito sugli scontri religiosi e, in particolare, per i cristiani che costituiscono una minoranza negli stati esteri.

Il luglio del 2009 si chiude con una serie di eventi tragici per il Pakistan. Il 30 luglio centinaia di militanti islamici hanno assaltato il villaggio cristiano di Koriyan, vicino a Gojra. Il loro slogan preferito è stato che i cristiani hanno la stessa religione dei soldati americani e dunque sono nemici e meritano la morte. Prima hanno tirato pietre, poi hanno utilizzato benzina e infine mitra e bombe, bruciando, oltre alle abitazioni dei credenti, anche due chiese protestanti. Nell’assalto, almeno 8 persone – fra cui 4 donne e un bambino di 7 anni – sono state bruciate vive e 20 altre sono rimaste ferite.
Il pretesto che ha innescato l’onda di odio è stato, questa volta, la falsa accusa di blasfemia contro Talib Masih, che avrebbe bruciato alcune pagine del Corano durante una cerimonia di matrimonio lo scorso 29 luglio a Koriyan. La verità è che, come è usanza, alla fine della cerimonia in chiesa gli invitati hanno tirato verso la coppia fiori, riso, alcune monete per augurare prosperità e biglietti con frasi di saluto o salmi. I cristiani, che in Pakistan rappresentano una minoranza di poco più del 2%, in risposta alle accuse, hanno organizzato una processione nelle aree musulmane scatenando l’ira dei membri del «Sipah-e-Sahaba», un gruppo islamico ritenuto fuorilegge dal governo pakistano.

Il dramma delle persecuzioni dei cristiani nel mondo passa spesso in secondo piano nel nostro paese dove sembrano avere più importanza le vicende personali degli uomini politici. È doveroso invece sottolineare che  l’odio anticristiano non ha confini e che nei paesi meno occidentalizzati questo odio sfocia in atti di violenza. Occorre sensibilizzare l’opinione pubblica sul problema delle persecuzioni cristiane e sulle origini dell’odio del quale anche il nostro paese non è esente. Infatti se da un lato le notizie provenienti dal Pakistan evidenziano una situazione incontrollata della quale i cristiani sono le vittime, dall’altro non manca chi afferma che certi eventi non accadrebbero se non esistessero le religioni.

Il dibattito sulle persecuzioni è dunque aperto ma, al di là delle congetture dei nostri connazionali, si deve sollecitare la comunità internazionale in un intervento che possa proteggere i più deboli che sono spesso le prime vittime di queste violenze.

Seraphim socio di  SamizdatOnLine

Argomenti correlati:
Il racconto del frate francescano: «Ho visto bruciare i miei parenti»Anna Vercors
Pakistan, otto cristiani bruciati viviCorriere della Sera
Otto cristiani arsi vivi nel PunjabAsia News

Persecuzioni dei cristiani nel mondoultima modifica: 2009-08-05T21:30:24+02:00da ritina5
Reposta per primo quest’articolo

2 pensieri su “Persecuzioni dei cristiani nel mondo

  1. Si, è proprio guerra di religione, ho sempre
    desiderato che tutto il mondo
    credesse in un unico Dio.

    Buona serata da pulvigiu.

  2. Gli uomini credono in vari dèi, ma il Signore Dio è uno solo, altrimenti che Dio sarebbe? Grazie Pulvigiu, buona serata anche a te!

I commenti sono chiusi.