Graziella

La colpevole indifferenza dei cristiani

Il vescovo sudanese ha raccontato la passione, crocifissione e morte di sette cristiani in Sudan. È stata Al Qaida. La complicità del governo islamico di Khartoum, sostenuto dalla Cina, è palese. Monsignor Eduardo Hiiboro Kussala, vescovo della diocesi di Tombura Yambio, nel Sudan meridionale, lo ha raccontato prima al Papa e ai suoi confratelli africani riuniti a Roma per il Sinodo, poi alla Radio Vaticana. I boia della Lord’s Resistance Army (Lra) – un gruppo di seguaci di Allah, affiliati ad Osama – hanno fatto irruzione nella chiesa di Nostra Signora della Pace nella città di Ezo e hanno rapito alcuni ragazzi tra i 15 e i 20 anni. Se ne stavano lì a pregare. Li hanno inchiodati su assi di legno. Si chiama crocifissione. Era il 13 agosto. La notizia si è finalmente affacciata in prima pagina ieri. Non è la prima volta che accadono questi orrori. Anni fa, Antonio Socci ha dedicato un libro a queste stragi di cristiani in Sudan. Arrivavano racconti come questo: le milizie di banditi musulmani hanno rincorso i cristiani che cercavano rifugio nella foresta. Li hanno presi, e inchiodati agli alberi. I testimoni c’erano, ma – veniva opposto – dove sono le foto, dove sono le immagini della Cnn o almeno di Al Jazeera? Allora, zitti, prudenti, silenti.
Ora però basta così con gli occhi chiusi e le bocche cucite. Quanto orrore. C’è strazio. Eppure anche consolazione che piove fresca su di noi per la testimonianza. Oriana direbbe: anche tra noi c’è chi ha più cara la libertà della vita, e sette ragazzi si lasciano uccidere ma non rinnegano la loro fede. Sono santi, sono nella gloria. Ma noi? Noi qui facciamo davvero schifo. Parlo di me, parlo dell’opinione pubblica occidentale. E anche dei cristiani, soprattutto dei cristiani.
La notizia era del 13 agosto. Possibile che nessuna tra le agenzie di stampa abbia un corrispondente o l’Onu non abbia qualcuno che possa dare forza a questi racconti? Il fatto è che si tratta di fatica sprecata. Non interessa, siamo appassiti. Quando i primi frammenti di certezza avvalorarono la storia dei crocefissi in Sudan, alla Camera dei deputati fu data la parola a Luca Volontè (Udc), poi a Marco Zacchera (Pdl). Raccontarono, condannarono. Naturalmente questi interventi furono concessi a fine seduta, i deputati uscivano chiacchierando, che importa, fatti di afro-cristiani, alla malora. (Quando giunse notizia di un proiettile a un giornalista di Annozero, la parola fu data subito, a metà seduta, a una deputata del Pd). Nessuna agenzia riprese la cosa. Nemmeno io ne scrissi, pensando: tanto a chi interessa? Stupido alibi.
Sono in buona, anzi cattiva compagnia. I vescovi perché non sono andati in tivù a stracciarsi le vesti per l’indifferenza nostra? Gran parte dei presuli italiani in questi mesi sono stati impegnati in altro tema, molto più gustoso e in grado di suscitare titoloni: la moralità privata di Berlusconi, non è vero? Il segretario della Cei, monsignor Crociata (un nome abbastanza esagerato), si è distinto più per le interviste sul premier che sulla persecuzione dei cristiani. Ci sta tutto nella vita e nelle prediche, ma bisognerebbe anche ricordarsi che il governo italiano, grazie al vituperato Berlusconi e al ministro Franco Frattini, è il più impegnato nella difesa della libertà religiosa: è il solo tra quelli europei ad aver avviato pratiche diplomatiche contro la persecuzione dei cattolici a Orissa, in India; ha sostenuto i credenti con i leader iracheni e afghani.

Pagina  1 – 2 – Renato Farina

Da Il Giornale

La colpevole indifferenza dei cristianiultima modifica: 2009-10-17T16:11:59+02:00da
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