TEOLOGIA E FILOSOFIA, SCIENZA E FEDE: CONFLITTO?

  

Diario di bordo

  

Claudio Risé, da “Il Mattino di Napoli” del lunedì, 10 marzo 2008, www.ilmattino.it

La grande passione di questi giorni, malgrado le elezioni, non è quella tra destra e sinistra. È quella tra scienza e fede. Le sono dedicati la maggior parte dei libri usciti nelle ultime settimane ed anima le discussioni più accese, dentro e fuori ai partiti. I due schieramenti, credenti e «liberi pensatori», si sono duramente fronteggiati, trasversalmente ai partiti, anche sulla scelta delle candidature. Il fenomeno, impensabile anche pochi anni fa, aumenta di intensità. Come mai?
Il ritorno di interesse per la religiosità è in corso da diverso tempo, anche se imprevisto ed ancora negato da molti. In questa rubrica ne abbiamo descritto forme, e tappe, compresa la recente campagna americana. Si tratta del movimento che la sociologia di oltralpe, meno ideologica della nostra, ha chiamato «il ritorno dell’incantamento».
Il grandioso cammino della scienza, d’altra parte, è sotto gli occhi degli uomini, che, come sempre, partecipano dei suoi vantaggi e anche dei suoi rischi. In tutta Europa, ad esempio, sono ancora oggi in funzione cantieri per «ripulire» le costruzioni, fatte a partire dagli anni trenta, con massiccio uso di amianto come isolante, rivelatosi poi (dopo aver fatto migliaia di vittime) un grande produttore di cancro ai polmoni.
Perché però queste due grandi esperienze umane, la religione e la scienza dovrebbero azzuffarsi? Le loro competenze sono diverse: una si occupa del senso della vita e della morte e l’altra dei possibili modi per migliorarle. Entrambe, inoltre, dovrebbero lasciare le persone libere di aderire o no alle loro posizioni. In teoria è così. Il cristianesimo, la religione da noi più diffusa, è fondata sulla libertà dell’adesione alla fede, fin dai tempi del suo fondatore, Gesù Cristo: è il cuore che deve riconoscerla come vera, nessuno può imporla. E anche la scienza moderna è basata sul «principio di falsificazione», sulla sua disponibilità ad essere discussa e smentita, come è sempre accaduto per le maggiori scoperte scientifiche. Ma allora, come mai questa rissa, questo affermare che la religione ostacola la scienza, con acclusa richiesta della sua rimozione dall’ambito della cultura umana, e conseguenti proteste dal popolo dei fedeli, timorosi di una messa al bando della fede?
Vale la pena di ricordare, anche, che i massimi esponenti della religione e della scienza sono del tutto estranei a questa disputa serrata, non priva di scivolate nella volgarità. La questione, anzi, è salita di tono proprio da quando, pochi anni fa, l’allora cardinale Joseph Ratzinger ha cominciato a discutere con uno dei massimi filosofi della scienza viventi, ultimo esponente della scuola di Francoforte, Jürgen Habermas. I due non erano d’accordo su tutto, ma su due cose in particolare sì. La prima era che scienza e fede potevano discutere benissimo, come stavano facendo loro, ed anzi dovevano farlo, per il bene di tutti. La seconda era che il tempo in cui la fede poteva essere vista come qualcosa di diverso dalla ragione, e quindi separata dalla visione della vita e del mondo propria di ogni uomo era terminata. La brutalità materialistica dei totalitarismi, nazismo e comunismo, vi aveva posto fine per sempre.
Forse, però, l’accordo di fondo tra il teologo (oggi Papa) e lo scienziato, metteva in forse equilibri ormai consolidati nei ranghi inferiori, meno sicuri di sé (quindi meno tolleranti), sia della scienza sia dell’amministrazione della fede. Se teologia e filosofia si mettevano d’accordo (per esempio), dove andava a finire l’onnipotenza della tecnoscienza e delle sue industrie? Da qui le risse di oggi.  dal blog Diario di bordo – Claudio Risè

TEOLOGIA E FILOSOFIA, SCIENZA E FEDE: CONFLITTO?ultima modifica: 2008-03-12T13:43:14+01:00da ritina5
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