L’ IPOCRISIA DELL ‘ OCCIDENTE

L'immagine “http://www.strangedays.it/aliendream/foto-aliendream/tibet.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.     Filippo Facci da ” Il Giornale ” <  Non è disfattismo pensare che per il Tibet, in concreto, non si farà nulla o ci si limiterà a spiegare ciò che non va fatto. Si invoca il boicottaggio delle Olimpiadi (che non verranno mai boicottate) come se maratoneti e lanciatori di giavellotto potessero affrontare moralmente ciò che l’Onu diserta politicamente: l’Occidente finge di appoggiarsi alla speranza che l’evoluzione del mercato cinese possa portare alla democrazia, ossia che alle libertà economiche possano equivalere quelle politiche. Eppure, secondo molti osservatori, il problema cinese è giusto il contrario. A Pechino, liberalizzando e democratizzando, temono di mettere a rischio la crescita economica.
Tornando alle piccole cose italiche, vediamo che le timide reazioni nostrane sono sintomatiche: hanno reagito d’impulso, dopo le prime notizie dal Tibet, solo i ruspanti della Destra e della Lega; Gianfranco Fini, Walter Veltroni, Massimo D’Alema e Fausto Bertinotti di converso hanno fatto invocazioni di circostanza che in concreto sono nulla, con l’eccezione del candidato sindaco Gianni Alemanno che ha prospettato il boicottaggio olimpico. Anche l’appello del Presidente della Repubblica, che invoca «un’iniziativa europea», in buona sostanza, chiede che del problema si occupino altri. Il cinismo commerciale di certo Occidente, se fosse una persona, assomiglierebbe terribilmente a Romano Prodi. L’esempio del Dalai Lama è lampante. Nel dicembre scorso, quando da capo del governo non volle incontrare il capo spirituale tibetano, Prodi disse così: «Ho la responsabilità di un Paese e devo rendermi conto delle conseguenze delle mie azioni: il Dalai Lama in fondo non l’avevamo neanche invitato, e comunque la ragion di Stato esiste». Nell’ottobre 2006, nondimeno, Prodi mancò a un altro incontro col Dalai Lama prima di recarsi in visita ufficiale in Cina. E arrivederci.
Berlusconi per ora tace, anche se avrebbe buon gioco nel ricordare che da capo del governo, nel 1994, ricevette il Dalai Lama senza che l’import-export con la Cina andasse per forza in frantumi. Parte della sinistra invece non riesce a non strizzare l’occhio a un’economia che potrebbe sbaraccare quella statunitense, e sarà per questo, nel dicembre scorso, che tra i Comunisti italiani non c’era neanche un firmatario tra i 285 parlamentari che chiesero un ricevimento ufficiale per il leader tibetano; di Rifondazione comunista, poi, firmarono solo in due. Il nostro Paese ne uscì come un paesaggio di mezze stature e di piccoli interessi, per quanto nei mesi precedenti gli Usa avessero appigliato al Dalai Lama la medaglia d’oro del Congresso e nonostante lo stesso avessero già fatto Canada, Austria e Germania: lo Stato guidato da Angela Merkel, notare, era e resta il primo Paese europeo per interscambio con la Cina. Ma non ebbe paura.
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L’ IPOCRISIA DELL ‘ OCCIDENTEultima modifica: 2008-03-18T21:06:50+01:00da ritina5
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