GLORIA E FABIO. VOLTI E STUPORE (LIVE IN CALDIERO)

Una bella testimonianza di amicizia dal blog Vino e Mirra. Accogliere la bellezza, nelle sue svariate forme, ricostruisce il cuore degli uomini. Un grazie a Vino e Mirra, a Fabio Cavallari e a suor Maria Gloria Riva.

 

Suor Maria Gloria Riva

Un sorriso abbagliante. Ma non unico.

Un sorriso così l’ho già visto, qui

Sarà un caso?

Non mi sono trattenuto. Le ho dato un pizzicotto su una guancia. Quasi per portare quel sorriso a casa con me. E vi assicuro che un po’ ci sono riuscito.

E’ monaca di clausura, temporaneamente “in libera uscita”. Fà teologia per immagini. Nel senso che è capace di farti vedere nella bellezza dell’immagine artistica, sacra o meno, il riflesso del Trascendente.



Fabio Cavallari

Uno che ti guarda negli occhi. Gli occhi di un uomo libero, innamorato della sua libertà (“che finisce lì dove comincia la tua”). Libertà di guardare la realtà senza le lenti dell’ideologia.

Un non credente, uno di sinistra, che vota Bertinotti al Senato e appoggia la lista pazza di Ferrara alla Camera, perchè difende la “sacralità” della vita.

Gli stringi la mano e pensi: anch’io potrei essere come te, di sinistra. Se non fosse che la sinistra sui temi etici è diventata radicale, cioè pannelliana. Difende la forza dell’io, reprime il gemito del tu, piccolo, malato, indifeso che sia. Tu, Fabio, sei a sinistra, “la sinistra” è altrove.

Arrossisco e penso: anch’io potrei essere non credente. Statisticamente converrebbe. Ma Gesù? Dove lo metto Gesù?


Volti e stupore:

il libro è la sintesi di un incontro tra questi due cuori, così diversi e così uguali.

Fabio racconta storie alla De Andrè, di ultimi, oppressi, di persone normali considerate diverse, di persone diverse considerate normali.

Maria Gloria illustra ognuna di queste storie con una immagine artistica, analizzata con gli occhi critici della fede.

Il racconto di Fabio potrebbe fermarsi lì, alla riflessione acuta ed amara sulle sfaccettature della realtà sociale. I giornali oggi grondano storie di questo tipo. Belle e asciutte da far sete.

L’analisi artistica di Suor Gloria di per sé saprebbe emozionare, solleticare il mio pigro intelletto, così abituato a guardare senza vedere.

Ma l’emozione è per sua stessa natura passeggera. Acqua su un vetro.

La religione delle emozioni va magari di moda ma non mi basta.

Per diventare affetto deve incarnarsi.


Per questo il connubio di questi due sguardi sulla realtà è efficace.

La realtà ti interroga su Dio, e la bellezza di Dio è tale solo se si fa carne.

Farsi carne è doloroso, è difficile. Ah, se potessi mangiare un’idea, direbbe il mitico G. 

Suor Gloria rientrerà in clausura; questa profondità di riflessione mistica sulla vita e sull’arte, fuori, non esiste.

Fabio è relegato in un angolino dai suoi compagni (cum-panis). Nemmeno per lui sarà facile testimoniare che le foglie sono verdi in primavera a chi ha messo lenti a contatto rosse.


Del resto, la stessa croce di Cristo ha due braccia, una orizzontale, aperta alla realtà, una verticale, tesa verso il Cielo, lo Spirito, l’Assoluto. Gesù c’è inchiodato sopra. E resiste alla tentazione di scendere da quella croce, di distinguere i due piani.


In analoghe circostanze suor Gloria ha parlato della balena, che ha due occhi ma vede o dall’uno o dall’altro, e pertanto non riesce a vedere la realtà perché le manca la visione d’insieme; dalla diversità di vedute è possibile uno sguardo unico. 

Lo sguardo dell’affetto che supera l’emozione, lo sguardo dell’empatia che va oltre la simpatia, lo sguardo di Gesù che dice no, non scendo dalla croce.


P.S.

Vale la pena di dimenticare tutto quello che ho detto io e concentrarsi sulla lettura di un capitolo di questo libro.

Ce lo offre Magdi Cristiano Allam, che cura anche la prefazione del volume.

Qui la storia di Michela, raccontata da Fabio. 

Qui l’immagine che Suor Gloria sceglie per commentarla. 


postato da: vinoemirra

GLORIA E FABIO. VOLTI E STUPORE (LIVE IN CALDIERO)ultima modifica: 2008-05-10T20:39:39+02:00da ritina5
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