GESU’ DI NAZARETH

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Carròn legge il Gesù di Nazareth di Joseph Ratzinger                                          

Dal sito di Comunione e Liberazione e per gentile segnalazione di Giorgio Razeto vi proponiamo questo intervento di Julián Carròn che introduce alla lettura del Gesù di Nazaret di Benedetto XVI. L’incontro ha avuto luogo nella Cattedrale di Palermo lo scorso 22 maggio 2008

Il mio intervento vuol essere un invito alla lettura del libro, un tentativo di facilitare a coglierne la portata e la singolarità. Non una sostituzione alla lettura personale del libro.

Lo scopo del volume lo troviamo descritto nell’introduzione, quando con un ricordo della sua giovinezza Benedetto XVI ci pone davanti alla sfida che si propone di affrontare. Egli ricorda come nella sua giovinezza avesse letto libri bellissimi sulla figura di Gesù, opere che definisce entusiasmanti. “In tutte queste opere l’immagine di Gesù Cristo veniva delineata a partire dai Vangeli: come Egli visse sulla terra e come, pur essendo interamente uomo, portò nello stesso tempo agli uomini Dio, con il quale, in quanto figlio, era una cosa sola. Così, attraverso l’uomo Gesù, divenne visibile Dio e a partire da Dio si poté vedere l’immagine dell’autentico uomo” (p. 7). Ma subito il Papa afferma: a cominciare dagli anni cinquanta la situazione cambiò. Lo strappo tra il ‘Gesù storico’ e il ‘Cristo della fede’ divenne sempre più ampio e cominciò un periodo di diffidenza lungo duecento anni. La Chiesa – come vedremo meglio dopo – si era avvicinata ai documenti che parlavano di Gesù con tutta la fiducia di un figlio nella madre che gli consegna i libri contenenti la testimonianza completa che ha ricevuto. Proprio questa fiducia nei documenti cristiani si è incrinata in un certo momento della storia, con l’introdursi di un sospetto nei confronti della storicità di essi.

Con l’inizio dell’indagine moderna delle Scritture, fa capolino il dubbio sul valore storico degli scritti del Nuovo Testamento in generale e del Vangelo in particolare. Il fatto che questi scritti fossero opera dei cristiani dava adito ai sospetti. Secondo questa mentalità, nata dall’illuminismo, questi documenti ci trasmettono quello che i cristiani pensano di Cristo, non quello che realmente è successo vale a dire ciò che ha fatto e ha detto Gesù di Nazaret. Per poter arrivare – sostiene questa mentalità – al vero Gesù, al Gesù reale non travisato dalla fede cristiana, bisogna eliminare dai documenti quello che i cristiani Gli hanno attribuito, specialmente la Sua divinità.

Per questo – dice il Papa nell’introduzione – i progressi di questa ricerca portarono a ricostruzioni contrastanti di questa figura, con esiti che rispecchiano assai più la personalità degli autori che non reali indagini storiche. Il risultato comune di tutti questi tentativi è l’impressione che si sappia ben poco di certo su Gesù, e che dunque solo in seguito la fede nella Sua divinità abbia plasmato la Sua immagine. Come esempio basta sfogliare uno dei tanti recenti libri pubblicati sul tema in Italia (Gesù Ebreo di Galilea di Giuseppe Barbaglio), per vedere come nella stessa prefazione venga fatto l’elenco di una serie impressionante di ipotesi e ricostruzioni di questa figura di Gesù di Nazaret: per alcuni è un carismatico, per altri un profeta, per altri un filosofo cinico, per altri un rivoluzionario sociale. Per tutta risposta, lo stesso autore, dopo aver relazionato queste teorie, va ad affermare: “Solo per ingenuità e colpevole leggerezza, a cui non sono sfuggiti alcuni studiosi segnalati sopra, si può pensare di dire ‘ecco il vero Gesù'”.

Esattamente questa è l’ingannevole impressione che grava culturalmente su tutti noi: che di Gesù possiamo sapere poco, e che siamo addirittura ingenui nel credere ancora nella verità di questa figura! Continua il Papa: “questa impressione, nel frattempo è penetrata profondamente nella coscienza comune della cristianità” (p. 8). Tanti cristiani non hanno mai letto questi libri, ma è come se il virus di questo sospetto fosse entrato dentro di loro. Continua…
Grazie al Centro Culturale di Lugano

GESU’ DI NAZARETHultima modifica: 2008-08-01T23:02:37+02:00da ritina5
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7 pensieri su “GESU’ DI NAZARETH

  1. ehi ma è dificilissimo riuscire a lasciare un commento… non li pubblica!
    o mi hai messo all’indice??’

    Guido

  2. Non so’ cosa è successo; anche io ho lasciato un commento sul blog di un altro ospite e non me lo ha pubblicato. Ora scrivo alla direzione per segnalare il problema. Non metto nessuno all’indice, e tu sei troppo simpatico! Gia ti immagino sogghignare maliziosamente, come un gatto che si è mangiato il topo, nel leggere i miei post e preparare il commento!
    Buona giornata!

  3. messaggio prestampato, causa mancanza tempo e condizione fisica.
    Ciao, sono tornato!!!
    Bella vacanza, posti splendidi, buon cibo, tanto correre, tante foto e video, tanto tutto, tutto ok!
    Se solo una volta mi avrai pensato, nel bene e nel male, grazie!
    Buona giornata!
    A presto.

  4. BENTORNATO!!! Finalmente sei tornato, ho visitato spesso il tuo blog ma non è la stessa cosa di quanto il padrone di casa è presente. Quando la casa è disabitata non ha voci, ne profumi. Poi mi racconterai le tue splendide escursioni.
    Ma certo che ti ho pensato, e ho immaginato i tuoi occhi curiosi a scrutare le bellezze che hai visitato! Buona giornata anche a te, a presto!

  5. Teo, ti avevo lasciato un messaggio di bentornato ma non me lo pubblica, anche un altro mio ospite lamenta lo stesso problema; a te funzionano bene i commenti?

    Guido, non capisco cosa sia successo, e non so come fai a mettere le faccine, volevo metterne una…

  6. Ciao Ritina, ho letto qui i tuoi messaggi, grazie per il bentornato!
    Ho visto posti meravigliosi, prima a Ischia, poi a Nizza, Saint Tropez, Cannes, Montecarlo, Antibes, Juan Le Pins.
    E in tutti ho trovato una Chiesa con gente che pregava in tutte le lingue, nella laicissima Francia, mi sono molto rincuorato, poi tante statue nei paesi, lapidi religiose commemorative, altro che le chiacchiere che si dicono in Italia!

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