IL PAPA E I POLITICI PER LA TERRA SANTA

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In questi giorni di guerra nella striscia di Gaza il mondo si è diviso tra chi sostiene che Israele ha il diritto di reagire e chi no, tra chi ritiene che le ragioni dei palestinesi siano legittimamente portate avanti dai metodi di Hamas e chi no. Ilsussidiario.net raccoglie l’appello promosso da Roberto Formigoni, Mario Mauro, Maurizio Lupi e altri venti tra parlamentari e senatori a sostegno della posizione più ragionevole fin qui espressa, con profondità e semplicità. Quella di Benedetto XVI.


Appello per la pace in Terra Santa – Si ascolti il Papa

Bisogna ascoltare sul serio il Papa. Invece si ha l’impressione che il suo Angelus di domenica sia già stato archiviato tra le dichiarazioni di routine. Errore tragico. Il pronunciamento morale di Benedetto XVI ha anche valenza di saggezza politica. Ci permettiamo di ripetere le parole di Ratzinger: “Le drammatiche notizie che ci giungono da Gaza mostrano quanto il rifiuto del dialogo porti a situazioni che gravano indicibilmente sulle popolazioni ancora una volta vittime dell’odio e della guerra. La guerra e l’odio non sono la soluzione dei problemi. Lo conferma anche la storia più recente”.

Il riferimento alla “storia più recente” è una chiara citazione del mancato ascolto di Giovanni Paolo II quando invano implorò l’Iraq e la coalizione guidata dagli Stati Uniti di rinunciare alla guerra. Occorre – a nostro giudizio – che i gravissimi torti di Hamas, che tiene in ostaggio i Palestinesi e rende impossibile la vita agli Israeliani, non finiscano per convincere Israele che la forza delle armi risolva la questione della sicurezza e della giusta convivenza. In questo senso apprezziamo l’intervento del presidente Napolitano e diamo il massimo sostegno al ministro Frattini, che hanno fatto proprio l’invito di Papa Ratzinger al dialogo e al ripudio dell’odio. Nessun cedimento laico alle pressioni vaticane: la saggezza della Chiesa è costitutiva della nostra civiltà occidentale.

Roberto Formigoni, presidente Regione Lombardia

Mario Mauro, vicepresidente Parlamento Europeo

Maurizio Lupi, vicepresidente Camera dei deputati 

E altri deputati e senatori:

Renato Farina, Giampiero Cantoni, Elena Centemero, Gabriele Toccafondi, Antonio Palmieri, Isidoro Gottardo, Manuela Di Centa, Santo Versace, Raffaello Vignali, Gioacchino Alfano, Valentina Aprea, Giancarlo Mazzuca, Nunzia De Girolamo, Giuseppe Romele, Laura Bianconi, Mariella Bocciardo, Maurizio Paniz, Adriano Paroli, Fabio Garagnani, Alessandro Pagano

fonte Il Sussidiario


IL PAPA E I POLITICI PER LA TERRA SANTAultima modifica: 2009-01-07T12:36:51+01:00da ritina5
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4 pensieri su “IL PAPA E I POLITICI PER LA TERRA SANTA

  1. Cara Ritina,
    buon anno. Come tradizione, ecco il mio solito intervento “polemico”: l’intervento del Papa è assolutamente condivisibile, ma è del tutto generico e assolutamente velleitario. Non a caso quello che tu hai postato è un comunicato politico il cui valore è puramente simbolico. Siamo tutti contro la guerra e vogliamo tutti che invece delle bombe ci sia il dialogo: per questo nelle parola del Papa non c’è proprio nulla di straordinario (nel senso di extra-ordinario) visto che le stesse parole le hanno dette e pensate milioni di altre persone. Ciò non toglie che se le dice anche il Papa, meglio: ma il fatto che l’effetto delle sue parole sia meno di zero dimostra che il loro valore è solamente simbolico.

    Piuttosto mi chiedo ancora una volta con quale criterio tu pubblichi gli articoli, visto che finora hai spesso postato dei pezzi fortemente anti-islamici e altri fortemente filo-israeliani. Io un sospetto ce l’ho. Quel che è certo è che a Gaza si sta compiendo un massacro e che per fermarlo non bastano benintenzionate ma astratte dichiarazioni di principio come quelle del Papa.

  2. Carissima Rita,desidererei innanzitutto analizzare il commento del signor Guido.

    Se Guido dice che l’intervento del Papa è velleitario,sicuramente leggendo il comunicato sopra esposto si capisce che fu velleitario anche l’intervento di Papa Giovanni Paolo II che tentò di dissuadere la coalizione guidata dagli Stati Uniti ad invadere l’Iraq.

    Ma qualcuno di noi forse si ricorda ad esempio le ancor più accorate parole che per tanto tempo l’indimenticato pontefice rivolse a chi stava portando avanti la guerra nella martoriata terra della Bosnia-Erzegovina?

    A me riecheggiano ancora alla mente:

    “Basta con la violenza!Basta con la guerra!”
    “Fermatevi!Fermatevi davanti al bambino!”

    Eppure anche quelle parole per lungo tempo rimasero inascoltate.E non solo dai guerrafondai ex-jugoslavi,ma dall’intera comunità internazionale.

    Inoltre mi sembra un po’ esagerato dire che in questo blog ci sono articoli anti islamici e fortemente filo israeliani.

    E’ scontato dire che fa orrore vedere le immagini dei bombardamenti israeliani nella striscia di Gaza,ma dei missili di Hamas che colpiscono alla cieca?

    La verità è una,e cioè che hamas è e resta un’ORGANIZZAZIONE TERRORISTICA.Come abbia fatto a diventare un partito e ad entrare legalmente nel parlamento dell’autorità palestinese questo me lo chiedo anch’io.E se ci si trova davanti a un bivio,tra hamas e Israele scelgo Israele,pur rimanendo consapevole del fatto che nel governo israeliano ci sono lobbies molto potenti che non vogliono l’effettiva costituzione di uno stato autonomo palestinese.Tutto ora è nelle mani della comunità internazionale,la quale deve adoperarsi il più possibile perchè questi massacri abbiano termine e si giunga a una tregua prima che questa triste pagina della storia porti a risvolti ancor più tragici e tutto il mondo subisca conseguenze impreviste.Quel che è peggio è che nessuno è obbligato materialmente ad ascoltare cosa dice il Papa.

    Infine cara Rita mi rivolgo a te:ti ho mandato una e mail di cui non ho avuto risposta.Forse ho fatto qualcosa che non dovevo e per questo ti chiedo scusa…

  3. Carissimo Massimiliano, per carità, non hai fatto niente di offensivo, anzi…è solo che ho l’influenza e un gran mal di testa! Appena mi riprendo risponderò alla tua mail e ai commenti dei gentili amici. Per adesso ti lascio un forte abbraccio e saluto con simpatia gli altri amici. A presto, spero…

  4. E’ ovvio che fu velleitario anche l’intervento di Wojtila. Talmente velleitario che gli Stati Uniti invasero lo stesso l’Iraq e diedero inizio a una guerra che ha fatto centinaia e centinaia di migliaia di morti (e che, per iniciso, ha aggravato invece che risolto il problema del fondamentalismo islamico). Non so quale migliore esempio di dichiarazione simbolica e velleitaria si potrebbe fare se non quella del Papa che tenta di dissuadere gli americani dall’invadere l’Iraq.

    Questi commenti, se non sono fatti in malafede (e non credo proprio che sia il caso), celano una totale incomprensione dei meccanismi della storia e mancano assolutamente di realismo.
    Se mi è consentito citare D’Alema, un politico che detesto cordialmente ma che per una volta ha detto una cosa sensata, quelli di Hamas non sono marziani, ma rappresentano un movimento ben radicato in Palestina che conta più di 25.000 armati. Il fatto che Hamas abbia vinto libere elezioni (le uniche libere elezioni nel mondo arabo! Di certo Hamas è legittimata a governare in Palestina più di quanto lo sia Mubarak in Egitto) non può essere liquidato come un dettaglio insignificante. Se Massimiliano non si spiega come sia potuto accadere, glielo spiego io: forse con l’esasperazione del popolo palestinese per una situazione di vergognosa ingiustizia e per le condizioni disumane in cui Israele lo costringe a vivere. Se ha tempo e voglia di farsi una cultura un po’ meno superficiale sulla questione Palestinese, sarò lieto di segnalargli documenti e fonti di informazioni di ogni tipo a supporto di queste mie affermazioni.

    Se poi ancora non si spiegherà come Hamas abbia potuto vincere le elezioni, se ne dovrà pur fare una ragione: il difetto della democrazia è quello di poter mandare al potere anche gentaglia che non ci piace affatto. E nessuno dice che Hamas sia composta da verginelle, ma è pur sempre la controparte politica con cui Israele deve trattare. Hamas è il nemico per Israele, Israele è il nemico per Hamas. Se non si parte da questo dato di fatto, tutto il resto è stupido moralismo. Il nemico non si può scegliere, sia che si decida di combatterlo, sia che si decida di trattare. Quel che Israele non può fare è vendersi come democrazia pacifica che si difende dai terroristi. Realisticamente è logico che cerchi di distruggere Gaza, ma che lo faccia in nome della lotta al terrorismo è una menzogna che grida vendetta al cospetto di Dio.

    Senza dubbio bisogna essere accecati o privi di qualsiasi spirito critico per utilizzare come argomento che Hamas è un’organizzazione terroristica. E’ allucinante vedere come la propaganda abbia annebbiato la vista a molte persone intelligenti come Massimiliano: Israele riesce a spacciarsi come vittima mentre massacra i palestinesi! Ma questo paradosso non vi spinge a fermarvi un secondo a pensare? Tutti a ripetere a pappagallo che Hamas ha violato la tregua, quando la realtà è ben diversa. Tutti a ripetere a pappagallo che Hamas è responsabile delle vittime civili palestinesi, di cui si fa scudo: una menzogna galattica, che non sta in piedi né dal punto di vista politico né da quello meramente fattuale. Tutti a ripetere a pappagallo che l’obiettivo di Hamas è la distruzione dello stato di Isreale, quando per i palestinesi, per causa di Israele, l’unico vero obiettivo è la sopravvivenza quotidiana.

    Ma insomma, sepate di cosa state parlando? Sapete cos’è la vita a Gaza? Sapete quali erano le richieste di Hamas? Pensate che i razzi (peraltro di fatto innocui) di Hamas siano stati sparati per puro fanatismo irrazionale? Vi siete mai chiesti se c’è una ragione dietro ai razzi di Hamas? E al tempo stesso, vi siete chiesti come mai Israele bombarda con le micidiali bombe al fosforo (bandite dalle convenzioni internazionali)anche i civili della Cisgiordania, da cui non è mai partito nemmeno un proiettile?

    Ma in fondo, Massimiliano ha già risposto: tra Hamas e Israele lui sceglie Israele. Lui pensa di scegliere i buoni contro i cattivi, come se fosse possibile discernere. Pensa di scegliere la civiiltà contro il terrorismo. In realtà sceglie cioè di stare coi più forti contro i più deboli, con chi reprime contro chi si ribella. Una scelta legittima, ma ammantarla di nobili intenzioni è davvero disgustoso.

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