Colpirne 10 per educarne 100

 

Ma non facciamo ridere!
Di fronte alla vicenda di Eluana Englaro si è mossa l’Italia, e non solo i cattolici. Quanti si sono ribellati all’idea di far morire di fame e sete una persona, ancorché in “stato vegetativo persistente”! Forse i toni sono stati aspri, ma come essere “educati” quando si tratta di difendere una vita innocente?
Ebbene, che cosa è accaduto? Non solo si è fatta morire Eluana, ma ora, con una iniziativa che ha dell’incredibile, si vogliono perseguire coloro che hanno definito questa azione “omicidio”, sia pure legalizzato. E sono partite le denunce a 30 (trenta) (più o meno) siti che hanno usato questo termine. L’Italia si muove, e 30 siti vengono incriminati? Forse Beppino o i suoi Legali sono rimasti ai tempi delle Brigate Rosse: colpiscine uno per educarne cento! Beh, sono finiti, speriamo, quei tempi e credo che chiunque abbia a cuore la difesa della vita dirà: «C’ero anch’io».
Beppino, abbi il coraggio di guardare la realtà, non spaventarti se in molti, in Italia e nel mondo, (certo più di 30 siti) hanno giudicato il tuo gesto. Del resto la tua presenza continua sui vari mezzi di comunicazione ha voluto significare “parliamone!” (spero non solo “datemi ragione”, ma anche “datemi le ragioni”).
Ora, se chi ha cercato di dare delle ragioni, diverse o discordi dalle tue, deve “pagare” questo affronto, allora mi pare che si sia perso il senso del dialogare tra uomini.
Sono cattolico e sacerdote: e so per esperienza che mostrare la faccia ed esprimere le proprie opinioni va incontro a incomprensioni e giudizi (a volte anche malevoli): ma per questo non ho mai preteso di chiedere alla giustizia di “fare giustizia”. Preferisco, da sempre, la “forza delle ragioni” alle “ragioni della forza”. E questo mi ha fatto incontrare molti uomini, anche su posizioni diverse dalle mie.
Coraggio, guardiamo la realtà!
Don Gabriele Mangiarotti

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Fonte: CulturaCattolica.it



Colpirne 10 per educarne 100ultima modifica: 2009-09-12T15:21:29+02:00da ritina5
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5 pensieri su “Colpirne 10 per educarne 100

  1. La vita è mia e la gestisco come voglio io.
    La vita è un dono di Dio e quindi indisponibile.
    Visione laica del libero arbitrio, e visione fideistica religiosa.
    Ma c’è un’altra visione sulla quale nessuno si sofferma a considerare:
    La Mente profonda dell’uomo.
    Là dove il VERO LIBERO ARBITRIO non riconosce la volontà espressa dalla ragione del senso comune legata da mille condizionamenti sì che di veramente “libero” non c’è quasi niente.
    Così, mentre l’Es e l’Io, nemici per antico destino, si contendono la sorte di ciò che non appartiene né alla ragione comune, né alla fede religiosa;
    l’uomo del XXI secolo, anziché guardare all’Oriente che indica l’alba, il sorgere dell’Uomo Nuovo si pone ad occidente delle sue stesse possibilità che ne segna invece il tramonto per riscoprire l’eutanasia ed inventare il testamento biologico.
    Che l’omicidio di Eluana illumini la mente degli uomini a bandire ogni forma di intervento che porti a determinarne volontariamente la fine.
    Che questa speranza faccia il giro del mondo affinché non resti utopia!

  2. prima di parlare di OMICIDIO di Eluana mi guarderei dentro e starei attento a non scagliare la pietra su suo padre definendolo ASSASSINO.
    Che il Signore ti faccia vedere questa tua ferocia..questa tua sensibilità da elefante contro un uomo crocifisso da tanti anni di dolore…

    ti ticordo le parole di Gesù che oggi dice anche a te…”guai a voi che imponete agli uomini pesi insostenibili mentre voi non li sfiorate neppure con un dito”…

  3. Il termine “omicidio” – se vuoi leggilo “morte”- era un rafforzativo legato al pericolo dell’istituenda eutanasia, logica conseguenza del testamento biologico.
    Ed il mio commento, caro Davide, non scaturisce da una sensibilità da elefante, ma da una forte spinta interiore di uno Spirito che tenta di liberarsi dalle fasce di una logica del senso comune in cui la “mistica” del nostro tempo l’ha rilegato.

  4. caro Michelangelo per giudicare certe cose tanto intime e personali bisogna passarci…questa è una materia molto insidiosa in cui facilmente si può scivolare…
    affondare il coltello che separa il bene dal male in questo caso è quanto mai audace…per questo ogni responsabilità va delegata alla famiglia che la ama…
    di fronte a queste situazioni io credo si imponga un silenzio assoluto e rispettoso…tanto più se crediamo alla vita eterna e che certamente Eluana sarà ora in paradiso…

  5. Caro David,
    il silenzio, permettimi, non ha istruito nessuno. Esso è l’opposto della Luce. E’ la stasi, il non emanato – il non vita.
    In questo mio provocatorio testamento di Eluana ( pubblicato, letto e non compreso) vi ho racchiuso le fatiche di una crisalide per rinascere farfalla.
    Noi umani, Beppino compreso, ben poco possiamo per alleviare il trapasso.
    Mai prima del “suo tempo”.

    Certamente i termini sono forti e, ma oggetto di riflessione per chi si rende inasservibile alla logica del senso comune.

    A coloro che mi mancano,
    ai fuggitori del male come del bene,
    a chi nutre o paventa peccati e vizi,
    ai venditori e ai compratori di fumo,
    a chi resta per ritrovarsi a chi va per la stessa ragione,
    ai trascinatori e ai trascinati,
    a chi vive nel delirio di giorni disuguali e a chi si spegne nell’interminabile piattezza di un solo giorno,
    a chi ostenta e baratta il frontespizio del santo, del sognatore, del tutto-lavoro-e-famiglia,
    ad ogni famiglia sana o malata, pura o corrotta,
    ai bevitori di veleni e di bugie,
    ai martiri di ogni idea,
    ai fautori di stragi e genocidi di ieri, di oggi e di domani,
    a tutti i miei fratelli,
    ai miei genitori:
    il cielo è di nebbia, leoni ruggiscono lontano ed e quasi notte.
    Non vedo ma posso ascoltare tutto il fragore degli elementi scatenati dentro di me.
    C’è che dopo tutto sono “viva”, ancora.
    Ed ho un sogno, oggi, negli occhi, per tutti, repente, in questa ORA dilatata e non consumabile, dove ogni vicenda non presenta stati mobili ne precedenti ne successivi. Non evoluzioni ne medicine. Non vi fluisce alcunché, ne rischi ne speranze.
    E qui è l’Immobilità Catartica , per una statua di sale in formazione: l’Unico possibile Atto che si costituisce e non è vicenda, che dal Nulla viene e in esso si compie, creandosi in virtù di quel che non mi è dato sapere per ora.
    E qui io sono la fucina e non è possibile ripararne il condotto, abilitarne la soffiera…..
    Da qui io vedo.
    Nudi, i piedi nel fango e i capelli al cielo.
    Occhi, per scrutare l’Insondabile, cercano lo spiraglio.
    Braccia, per smuovere l’inamovibile, brancolano nella nebbia.
    Sospesa nel vuoto, indifesa, persa nell’oscuro labirinto della sorte, là dove sono i confini della vita terrena, e dove l’oscuro mistero trasmuta i mali della carne in gioie supreme, ed esse gioie sciolgono la mente in Spirito che involar si deve quando il tempo è reso, non figlia ma Sorella, nella Luce”.
    Rammenta: “QUANDO IL TEMPO E’ RESO”

    Eluana come Piergiorgio hanno aperto uno squarcio nella nostra coscienza.
    Siamone degni!

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