Sesso, droga e rock’ n’roll

 

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Ma cosa sta succedendo nel nostro Bel Paese? A leggere i giornali sembra che siamo tutti affetti da un terribile morbo: il Prurito Guardonesco. Gli occhi si sono strabuzzati a furia di sbirciare dal buco delle serrature. Le orecchie appuntite come Spock, per cogliere il più tenue sospiro godereccio. Le dita anchilosate sulla tastierina dei cellulari, per carpire foto e filmini, tutti rigorosamente a luci del color del sangue.

Ci abbiamo pure il Garante della privatezza, ma se ti scappa una puzzetta diventa immediatamente di dominio pubblico e l’inchiostro scorre a fiumi dalle penne sbavaveleno di Repubblica & Company. Ormai si gioca sporco, senza pudore e senza responsabilità. Vogliono la libertà di stampa come oo7 voleva la licenza di uccidere; perché ne uccide più la penna che la spada.

Siamo subissati dai moralisti che, da dietro le loro spaziose e costose scrivanie, pianificano la Calunnia, sguizzagliando i loro cani da tartufo ovunque. Persino nei cessi li trovi. Si nascondono anche nella merda pur di fare uno scoop.

Ricatti, ricattati, escort – che una volta si chiamavano puttane o, se si voleva essere gentili, donnine allegre – luci rosse, auto blu, polvere bianca… un arcobaleno! Mutande, canottiere, reggipetti, calzini – coi legittimi proprietari – innalzati come un gran pavese sulle pagine dei giornali e sugli schermi televisivi; neanche la Benemerita è restata immune; è caduto il mito di Don Matteo e del Maresciallo Rocca…

I moralizzatori della Cosa Pubblica hanno dimenticato che l’uomo è fatto così; desidera, aspira all’infinito e si nutre, si accontenta della merda.

Abbiamo avuto, nel nostro Parlamento, amanti di capi comunisti, suffragette femministe, digiunatori che di notte si abbuffavano del più pregiato pesce, spogliarelliste e porno-star, terroristi e bombaroli, zoccole, ricchioni, lesbiche e mafiosi; una fiera delle vanità da far rabbrividire, ma si rispettava la privacy. Si sapeva ma non si diceva, o si accennava a malappena… Ora si usa a chi morde più a fondo, a chi procura ferite più dilanianti.

Siamo tutti dei poveracci, tutti bisognosi di essere salvati dalla nostra natura ferita e bacata; chi è senza peccato scagli la prima pietra…

Non si puo’, non si puo’ continuare così! Ci stiamo aprendo un baratro sotto i piedi.

Mi meraviglio che, proprio chi pretende un sistema, una società così perfetta da non aver più bisogno di essere buoni (Eliot), ci affligga di continuo con pubblicità a sfondo erotico, che anche per venderti un biberon per neonati ti sbattono sotto gli occhi le zinne della madre. Lo fanno per ingolosire e incitare all’acquisto; e quando un poveraccio compra sia il biberon che le zinne, si grida allo scandalo, ci si straccia le vesti e si distrugge impunemente la reputazione del “nemico”.

Invito la gente normale, la gente-gente, quella come me che si nutre di ben altro che di quello ammannitoci dai media gossippari, di non comprare e non leggere più i giornali. Così loro se la dicano e loro se la cantino. Cambino mestiere che la terra è pronta per essere vangata, dopo le abbondanti piogge autunnali!

Sesso, droga e rock’ n’rollultima modifica: 2009-10-24T15:54:27+02:00da ritina5
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