Quante volte si è gia sepolta la Chiesa

A Roma, al http://www.vatican.va/archive/compendium_ccc/img/compendium_title.jpgCentro culturale Saint-Louis de France, si è svolto nei giorni scorsi un convegno sul futuro del cristianesimo in Occidente. Pubblichiamo, in una nostra traduzione, il testo dell’intervento del cardinale Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso.

di Jean-Louis Tauran
Cardinale Presidente del Pontificio Consiglio
per il Dialogo Interreligioso

Quale futuro per il cristianesimo in Occidente? La domanda non è nuova. Nel 1977 Jean Delumeau pubblicava un saggio dal titolo Il cristianesimo sta per morire? Più vicino a noi, René Rémeond, in Cristianesimo in stato di accusa (2001) osservava: “Il cristianesimo soffre oggi di una sorta di discredito”. Direi che in un certo senso questa situazione è dovuta alla natura stessa del rivestimento storico del messaggio di Gesù e della sua trasmissione nel tempo: il suo fondatore muore sulla croce; i primi apostoli non erano né pensatori né strateghi; la Chiesa ha conosciuto eresie, divisioni, scandali. È dunque inevitabile che un osservatore assennato si ponga la domanda sull’esistenza e sulla durata di un tale gruppo religioso. Quante volte si è sepolta la Chiesa: Nietzsche ha dichiarato che “il tempo delle religioni è finito; Dio è morto“.

I totalitarismi dello scorso secolo non hanno detto altro. In Francia, cento anni fa, Jules Ferry, alla domanda di Jaurès sull’obiettivo profondo della sua politica, rispose: “Il mio fine? Organizzare l’umanità senza Dio”. I sociologi e alcuni pensatori si compiacevano nel descrivere il cristianesimo di domani senza gioventù, diviso, minato dal ripiegamento identitario, che soccombeva sotto i colpi d’ariete delle nuove religioni accomodanti o di forme antiche e nuove d’incredulità e di ateismo.
È inoltre inevitabile constatare che il cuore del cristianesimo si è poco a poco spostato dal nord verso il sud. Alcune previsioni prospettano per l’anno 2025 – supponendo che il tasso delle conversioni non vari sostanzialmente – 2 miliardi 600 milioni di cristiani, di cui 663 milioni in Africa, 640 in America Latina, 555 in Europa, 460 in Asia (l’Europa è in terza posizione). Nel 2050 un quinto dei tre miliardi di cristiani sarà costituito da persone di colore non ispaniche.
Desta indubbiamente preoccupazione il fatto che così pochi giovani occidentali abbiano un contatto regolare con le Chiese: un gran numero di bambini cresce senza aver mai aperto una Bibbia, senza conoscere i riti cristiani, senza sapere che si può pregare Dio. Bisognerebbe menzionare anche la diminuzione del numero dei sacerdoti, il calo della pratica religiosa, la difficoltà di trasmettere la fede in un linguaggio più accessibile, ecc.
Eppure, il fenomeno religioso è lungi dall’essere scomparso. I cristiani non hanno rinunciato al loro compito. Questo cristianesimo di cui alcuni prevedevano la scomparsa – penso a quel coraggioso funzionario municipale di Valence che, dopo aver constatato, il 29 agosto 1799, il decesso “del detto Giannangelo Braschi, che esercitava la professione di Pontefice (Pio VI)”, inviò il suo rapporto a Parigi, annunciando che il Papa appena morto era sicuramente l’ultimo della storia – sì, questo cristianesimo moribondo mostra una sorprendente vitalità e riserva molte sorprese. Una sera di ottobre del 1978 è stato l’arcivescovo di Cracovia, nel cuore dell’Europa centrale “marxistizzata” ad essere chiamato a occupare la cattedra di Pietro! E noi che viviamo a Roma o che abbiamo la possibilità di visitare le chiese locali, abbiamo della Chiesa una visione confortante: un’eucaristia celebrata in Africa, la visita di un seminario in America Latina, una chiesa di una città dell’Asia piena di fedeli per la messa quotidiana, non fanno affatto pensare a una Chiesa agonizzante. Senza parlare delle Giornate mondiali della gioventù o della celebrazione delle esequie di Giovanni Paolo II. Mi viene in mente una conferenza tenuta proprio qui da Harvey Cox, nel 1968. Questi aveva presentato la traduzione francese del suo libro La città secolare ed entusiasmato alcuni dei miei confratelli del Seminario francese predicendo la liberazione dell’uomo moderno da tutti gli arcaismi religiosi e dai rituali antiquati. Un anno dopo però pubblicava La Festa dei folli e alcuni anni dopo Il Ritorno del Sacro: vi riconosceva che un mondo senza preoccupazioni spirituali è irreale!
In verità il cristianesimo ha ancora e sempre molto da dire. La nostra parola è attesa anche se non viene presa come punto di riferimento. La nostra testimonianza ci interpella. È impressionante constatare che al centro di questo mondo nuovo che vediamo schiudersi, senza sapere cosa sarà, tutti – credenti e non credenti, ottimisti e pessimisti – siamo costretti a porci le domande fondamentali, siamo condannati a porci le domande essenziali. È la grazia del nostro tempo!(©L’Osservatore Romano – 10 febbraio 2008)

Quante volte si è gia sepolta la Chiesaultima modifica: 2008-02-10T01:34:46+01:00da ritina5
Reposta per primo quest’articolo