POTER DIRE “TU” AL MISTERO

http://www.simonecapriotti.it/arte/mistero.jpgSfida interessante per l’uomo oggi è poter dire “Tu” al Mistero di Dio che la cultura dominante, la politica, la prassi comune, persino il tradizionale “buon senso”, escludono dall’orizzonte della vita. “Tu, Dio mio”. È la possibilità che Dio permanga nella storia, che si possa parlare di disegno buono, di amore. L’uomo che ha escluso Dio non si trova più felice, al contrario, nella soddisfazione delle proprie ambizioni, nel successo raggiunto, vive un’amara delusione, una solitudine profonda che delude la speranza per cui ogni giorno spende la propria progettualità. Si ritrova povero, mancante, come se non disponesse dei beni essenziali per vivere. Nel linguaggio cristiano il peccato è una mancanza, un venir meno. In effetti, l’esclusione di Dio ha molte facce ma un esito comune che un’ultima lealtà riconosce nel fondo del cuore: la tristezza, fino a non considerare più la vita come un dono, ma quasi una condanna: viene meno la forza, il coraggio di vivere e di amare. Trovare il coraggio di scegliere la vita è trovare Dio e nel vuoto di oggi scegliere Dio si mostra come una scelta della ragione che incontra la fede. La fede non è devozione, è incontro con un uomo che dimostra la ragionevolezza, la bontà, la sapienza della vita. Come per Giovanni e Andrea, quel giorno, di cui si sono ricordati l’ora –erano le 4 del pomeriggio- quando sulle rive del Giordano è stato loro indicato un Uomo. “Maestro, dove abiti?” L’inizio di quella storia è anche l’inizio della nostra. “Dio ha scelto l’uomo per rendere possibile a noi la scelta di Dio. Quindi bisogna entrare nella conoscenza e poi nell’amicizia con Gesù per camminare con Lui” (Benedetto XVI). Attraverso qualcuno che già l’ha conosciuto, un testimone. Per questo Gesù ha iniziato la Chiesa, suo Corpo nella storia. Anche oggi Gesù ci rivolge la domanda: “Che cosa cercate?” Avvertiamo risuonare intimamente questa domanda nella rassegnazione di una fede tiepida, nell’incertezza di un desiderio insoddisfatto, ma anche nella gioia. Tutti abbiamo bisogno di scegliere la vita, di amare veramente noi stessi come destino, voluti e cercati ogni istante. Così la voce di chi è sulla terra il segno della presenza di Dio, dell’offerta della Sua amicizia, attira il cuore e la mente di chi cerca e di chi ha trovato in Cristo “la via, la verità e la vita”. Quando il Papa introduce la Quaresima come “tempo di particolare impegno nel combattimento spirituale che ci oppone al male presente nel mondo, in ognuno di noi e intorno a noi”, invita a trovare la vita. Non si riesce nella lotta da soli, in un combattimento titanico, c’è bisogno di Qualcuno che ci liberi dal male. “Entrare in Quaresima significa pertanto rinnovare la decisione personale e comunitaria di affrontare il male insieme con Cristo. La via della croce è l’unica che conduce alla vittoria dell’amore sull’odio, della condivisione sull’egoismo, della pace sulla violenza”. Elena Pagetti    Cultura Cattolica

POTER DIRE “TU” AL MISTEROultima modifica: 2008-02-17T22:51:00+01:00da ritina5
Reposta per primo quest’articolo