LA BUSSOLA DEL CRISTIANO DI FRONTE ALLA POLITICA

L'immagine “http://www.questotrentino.it/2007/02/copertina.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.    “La  bussola del cristiano di fronte alla politica

di  Giorgio Vittadini

In  questo inizio di campagna elettorale non appare superfluo ricordare alcuni  criteri utili (a un cristiano e non) per muoversi di fronte alla politica.  Un vecchio adagio cattolico afferma che la politica, non solo non può e non  deve pretendere di dare la felicità, ma neanche pretendere da sola di  costruire il bene comune. Come ha detto Benedetto XVI, “anche le strutture  migliori funzionano soltanto se in una comunità sono vive delle convinzioni  che siano in grado di motivare gli uomini a una libera adesione  all’ordinamento comunitario” (Spe Salvi, 24 a). Infatti, come disse don  Giussani nel 1987 a un congresso della DC lombarda tenuto ad Assago, in  queste comunità – realtà sociali,  movimenti, mondo associativo –  avviene più facilmente quell’educazione al “rapporto con l’infinito che  rende la persona soggetto vero e attivo della storia”, capace di generare  opere e aggregazioni che esprimono la sua libertà e creatività.   Allora, in questo contesto, quale è il ruolo della politica? Come disse  ancora don Giussani ad Assago: “Politica vera […] è quella che difende una  novità di vita nel presente, capace di modificare anche l’assetto del  potere” in modo da “favorire uno Stato che sia veramente laico, cioè al  servizio della vita sociale, secondo il concetto tomistico di bene comune  ripreso vigorosamente  dal grande e dimenticato magistero di Leone  XIII”. Perciò, occorre evitare in politica ogni atteggiamento utopico che  per affermare principi morali e ideali non tiene conto delle condizioni  reali in cui la politica si esprime, e perciò finisce per permettere  l’avvento di sistemi di potere incapaci di facilitare una convivenza libera  e pacifica. Oggi, ad esempio, questo autogol può avvenire sostenendo  iniziative politico-etiche sacrosante nel contenuto ma che, nei fatti,  provocano solo un radicalizzarsi dialettico del dibattito e quindi una minor  probabilità di poter intervenire in modo ponderato ed approfondito, oggi o  in futuro, su temi non negoziabili in quanto legati alla concezione stessa  della persona. Oppure l’errore può esprimersi anche disperdendo i voti e  favorendo così involontariamente l’avvento al potere di partiti più lontani  dalla propria concezione ideale. Al contrario, considerando la politica non  come strumento di salvezza dell’uomo, ma come arte del compromesso virtuoso  per il bene comune, e tenendo conto realisticamente delle forme elettorali e  degli assetti istituzionali, è preferibile privilegiare quelle scelte volte  a favorire assetti di potere che hanno più probabilità di lasciare spazio al  libero operare di famiglie, movimenti, associazioni, iniziative economiche e  sociali che animano la società, nell’ottica della sussidiarietà. Ancora  oggi il principio della libertas  ecclesiae et societatis è la vera  bussola per il cristiano di fronte alla politica.

LA BUSSOLA DEL CRISTIANO DI FRONTE ALLA POLITICAultima modifica: 2008-03-02T13:49:30+01:00da ritina5
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3 pensieri su “LA BUSSOLA DEL CRISTIANO DI FRONTE ALLA POLITICA

  1. Credevo che il tuo fosse un invito ironico, poi ho visitato il tuo sito; simpatico Mastella con il tutù rosa da ballerinetta! Ma non è peggiore degli altri politici, preferisco mille volte lui a Di Pietro. Dalle mie parti lo chiamano il canguro, zompa un po a destra un po a sinistra; speriamo trovi una collocazione stabile, gli anni passano per tutti…ciao e grazie della visita

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