CELLULE E SCIENZIATI IMPAZZITI!


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Poca osservazione e molto ragionamento portano all’errore

In questi giorni mi è ricapitato sotto gli occhi un testo di Francesco Agnoli dedicato all’antropologia secondo Umberto Veronesi. Questo grande clinico con un passato scientifico di grande rilievo, si crede, oltre che un Maestro della moderna oncologia, “l’onnisciente verità”, cioè «colui che sa tutte le cose», solo perché pensa di aver capito quasi tutto quel che c’è da capire su alcune cellule impazzite, anche se è importantissimo per tutti noi che lo abbia capito, e di ciò gli siamo grati.

Veronesi in una Sua recente fatica, “La libertà della vita”, in duetto con Giulio Giorello, filosofo della scienza, dopo aver confuso per l’ennesima volta la Sua opinione con la verità, a proposito di aborto, di eutanasia e di clonazione, dice tra l’altro: «Non credo che di per sé la mancanza dell’eventuale padre possa costituire da sola una ragione contro quel tipo di clonazione – e prosegue – Ha senso, e se sì dove è il senso, che per avere un figlio ci vogliano sempre comunque un maschio e una femmina?… il desiderio sessuale cesserebbe così di essere uno dei maggiori elementi di competizione e nessuno sarebbe più ossessionato dalla ricerca del partner. Nascerebbe così una società “quasi felice”, in cui ognuno vivrebbe quell’ansia di bisessualità che è profondamente radicata in noi”, e “avremmo davanti a noi il Paradiso terrestre.»

Questa conclusione onirica, scientifico filosofica, sembra ipotizzare che affermata la possibilità teorica dell’inutilità del concepimento, cesserebbe il desiderio di amare. Incredibile, perché mi rifiuto di credere che neppure Lui, il grande Oncologo, abbia cercato un partner solo per il desiderio sessuale!

Circostanza vuole che questo testo mi sia capitato sotto gli occhi nella domenica in cui la liturgia ci ripropone l’episodio del Cieco nato (Giov. 9, 1 – 41). Il versetto 25 è la ovvia replica al grande Oncologo «25Quegli rispose: “Se sia un peccatore, non lo so; una cosa so: prima ero cieco e ora ci vedo”.» La semplice imponenza della realtà contro la fumosità del preconcetto.

Allora mi sono tornati alla mente episodi che recentemente ho appreso o riascoltato. Due gemelli in gestazione, ad uno dei quali era stata diagnosticata una malformazione, per cui era stato deciso di sopprimerlo nel seno della madre, per non compromettere lo sviluppo dell’altro. Tutti tentativi per eliminarlo sono falliti, e al compimento dei nove mesi sono nati entrambi vivissimi e sani. O ancora il racconto di un grande neo-natologo che ha fatto deporre nell’incubatrice due feti abortiti, mi pare al quinto mese, e nati ancora vivi; dopo alcune ore sono morti, ma prima che il secondo spirasse l’Equipe che lo aveva abortito … lo ha battezzato.

Se il grande Oncologo, come altri profeti dell’interruzione volontaria della gravidanza (IVG), così l’aborto è scientificamente più asettico, vuole insistere nel dire che questi piccoli nati vivi, che lottano con le loro poche forze per vivere, sia lecito eliminarli, … beh lo dica.

Se, come altri profeti della clonazione, il grande Oncologo vuole insistere nel dire che un bambino che non ha papà o mamma e ne soffre, ed è più facile che abbia problemi, se vuol dire che è lui, il bambino, che si sbaglia perché non c’è senso nel volere sempre comunque un maschio e una femmina per avere un figlio, … beh lo dica.

Proprio questo è strano, che la vita che voi negate lotti per vivere, che la famiglia che voi negate l’uomo la desideri avendone bisogno …

La pagina del Vangelo di Giovanni di domenica scorsa, anche in questa aridità, in questa disperante negazione della realtà, lascia intravedere uno spiraglio di esito positivo, che di cuore auguriamo a tutti noi ed anche al grande Oncologo: «Volete forse diventare anche voi suoi discepoli?»

Cioè a dire: «non si può continuare ad essere ciechi di fronte all’evidenza.» Ad Alexis Carrel, Premio Nobel del 1912 per la medicina e la fisiologia, si deve una famosa frase: «Poca osservazione e molto ragionamento portano all’errore, molta osservazione e poco ragionamento portano alla verità.»  Giorgio Salina  Da Cultura Cattolica

CELLULE E SCIENZIATI IMPAZZITI!ultima modifica: 2008-03-04T00:09:44+01:00da ritina5
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