Giù le mani dall’aecobaleno!

Compagni Bertinotti, Mussi, Diliberto e Pecoraro Scanio: “Giù le mani dall’Arcobaleno”
Basta con la strumentalizzazione di una bellezza del creato trasformata in simbolo ideologico dei pacifisti di professione nemici della civiltà occidentale
Di Magdi Allam
Cari amici
L’arcobaleno, leggo sul Vocabolario della lingua italiana Devoto-Oli, è un fenomeno naturale che appare al nostro campo visivo come una serie di archi luminosi concentrici con i colori dello spettro solare, che vanno dal rosso nella parte più esterna all’azzurro e al violetto in quella più interna. Nella percezione comune l’arcobaleno è sinonimo di bellezza della natura, una sorta di esibizione di ciò che di più affascinante essa ha da regalarci quando i raggi del Sole si riflettono e si rifrangono sulle gocce d’acqua della pioggia appena cessata. E’ in qualche modo il simbolo della rinascita della vita a tutto campo dopo una parentesi di turbolenza e incertezza. Questo insieme di positività insito nell’immagine dell’arcobaleno, ha assunto una connotazione squisitamente culturale, intesa come la realizzazione del migliore dei mondi possibili, frutto di un felice amalgama di una pluralità di persone, idee e religioni diverse. Ebbene, recentemente, in segno di protesta contro la realtà di un mondo egemonizzato dagli Stati Uniti d’America e, soprattutto, contro le guerre scatenate dal presidente Bush all’indomani della tragedia dell’11 settembre 2001, i movimenti di sinistra laici e religiosi in Occidente hanno adottato l’Arcobaleno come simbolo della Pace, elevandolo a vessillo di un’ideologia pacifista che è essenzialmente anti-americana, nonché anti-israeliana e, più in generale, ostile alla civiltà occidentale liberale sul piano dei valori e capitalista sul piano economico.

Giù le mani dall’aecobaleno!ultima modifica: 2008-03-05T10:27:15+01:00da ritina5
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