LE ACCUSE A GELMINI? L’HO FATTO SOLO PER I SOLDI

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  A verbale le confidenze di una delle presunte vittime.

Uno degli accusatori di don Pierino si è inventato tutto e lo ha fatto per soldi”. Lo ha dichiarato un ex detenuto ai magistrati: ha detto di essere stato in cella con uno dei ragazzi che puntarono l’indice contro il fondatore della Comunità incontro per presunte molestie sessuali e di averne raccolto le confidenze. Una versione che squarcia il procedimento giudiziario a carico del sacerdote, nel frattempo ridotto a stato laicale.
L’udienza preliminare di domani davanti al gup del tribunale di Terni, Pierluigi Panariello, è destinata al rinvio tecnico, ma la nuova testimonianza è di quelle che fanno rumore. Ed è certo che la difesa ne farà uno dei suoi punti di forza, non solo perché fa barcollare l’impianto accusatorio, ma anche perché la comunità incontro sostiene da tempo che le accuse scaturiscono da tentativi di estorsione. Domani sul tavolo del gup, quindi, non ci saranno solo le richieste di rinvio a giudizio per don Gelmini, accusato di molestie sessuali da dieci ex ospiti della struttura di recupero, e per tre coindagati (due collaboratori e la madre di uno degli accusatori) che devono rispondere di favoreggiamento, ma anche i verbali delle nuove dichiarazioni. Il compagno di cella del primo degli accusatori è stato già ascoltato dai magistrati della Dda di Torino e, nei giorni scorsi, dal sostituto procuratore dell’inchiesta, Barbara Mazzullo. Versioni concordanti, sempre sulla base della confidenza raccolta tra le mura del carcere, secondo la quale anche le accuse provenienti da altre presunte parti offese sarebbero inventate. “E’ ora che il castello di false accuse contro don Gelmini crolli – afferma Maurizio Gasparri, presidente dei senatori Pdl
I magistrati avrebbero dovuto avere molta più cautela prima di montare questa oscena opera di denigrazione. Dovrebbero riflettere su quanto fatto”. “Qualche anno fa la procura di Terni – rincara la dose Carlo Giovanardi, sottosegretario alla presidenza del consiglio – aveva archiviato le accuse contro don Gelmini, ritenendole prive di fondamento. Le stesse accuse sono tornate alla ribalta, con nuovi particolari tra il risibile e l’incredibile. Ora risulta addirittura che uno degli accusatori ha confidato di essere stato pagato per infangare don Gelmini: forse non è il caso che la procura di Terni cambi idea rispetto alla passata archiviazione, imbarcandosi in un improbabile processo che si scontra con il buon senso”.
[Tratto da “Il Resto del Carlino” del 21/05/08, pagina 14]

Fonte: Il Pubblicano

Son rimasto sconcertato: squilli di trombe all’inizio dell’indagine (basata su testimonianze, non su prove provate) e condanna mediatica per il prete (che saggiamente ha chiesto – ed è stato accontentato dal Santo Padre – d’esser ridotto allo stato laicale per meglio difendersi dalle accuse), ma nessuno che parli di quest’altra testimonianza.
Gli stessi che si lamentano del livello dell’informazione in Italia (tra essi Travaglio e Grillo, per citarne due), e che vorrebbero garantire un’informazione libera e completa, avrebbero dovuto strapparsi le vesti, ed invece stanno zitti e muti… perchè, evidentemente, certo silenzio fa comodo, molto comodo…
Grazia ancora a ‘Il Pubblicano’.

LE ACCUSE A GELMINI? L’HO FATTO SOLO PER I SOLDIultima modifica: 2008-05-23T10:45:00+02:00da ritina5
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