SAULO DI TARSO

Marta Sordi spiega la nuova cronologia della vita di Paolo e conferma l’autenticità del suo carteggio con Seneca

di Roberto Persico

Il 28 giugno il Papa inaugurerà solennemente un altro giubileo: la Chiesa festeggia due millenni dalla nascita di Saulo di Tarso detto Paolo, l’“Apostolo delle genti”, l’uomo che più di ogni altro ha diffuso il cristianesimo tra i popoli che abitavano le sponde del Mediterraneo; secondo i critici avversi, l’uomo che avrebbe “inventato” il cristianesimo, che senza di lui sarebbe rimasto un’oscura setta marginale del mondo ebraico. Un’occasione straordinaria per la Chiesa per riflettere sul proprio compito, sulla missione “ad gentes”, sul rapporto fra il suo annuncio e le culture dei popoli che incontra, questioni tutte che si pongono in maniera drammatica e affascinante in questo terzo millennio che si è appena aperto.
Un tema che affascina e riguarda da vicino Marta Sordi, professoressa emerita di Storia antica dell’Università Cattolica di Milano, che all’opera di Paolo ha dedicato una vita di studi, «dal punto di vista della storia romana – tiene a precisare – dello studio delle fonti, proiettando le notizie dei testi cristiani su quel che ci è noto dalla documentazione romana». Una conoscenza approfondita che presenterà e dibatterà nell’incontro del ciclo sul giubileo paolino promosso dal Centro culturale di Milano (vedi box nella pagina seguente) e che illustra con limpida chiarezza a Tempi.
Professoressa Sordi, ancora oggi qualcuno sostiene che il cristianesimo sarebbe un’invenzione di san Paolo, lui avrebbe trasformato il culto di un’innocua setta ebraica in una religione universale.
È del tutto falso. Tanto per cominciare, il primo ad aprire ai non ebrei non è Paolo, è Pietro. Gli Atti degli apostoli, capitolo 10, raccontano chiaramente la storia del centurione Cornelio, romano, battezzato senza essere circonciso; è Pietro che prende la decisione, che entra nella casa di un pagano sfidando le critiche degli altri apostoli, che nel primo concilio che si svolge a Gerusalemme si pronuncia contro l’obbligo della circoncisione: l’annuncio cristiano è per tutti, non solo per gli ebrei.
Sì, ma Paolo non aveva conosciuto direttamente Gesù, gli apostoli raccontavano dei fatti, lui invece ha elaborato una teologia…continua(  www.tempi.it/cultura/001244-saulo-di-tarso ) da Tempi

SAULO DI TARSOultima modifica: 2008-05-27T01:43:21+02:00da ritina5
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