ESPERIENZE TRA CULTURE DIFFERENTI

Le persone di cui vorrei raccontare appartengono a tre mondi culturali diversi. Il primo: l’incontro con il professor Shodo Habukawa, che appartiene alla realtà buddista dello Shingon, in Giappone. Il secondo: l’incontro con il professor Wae’l Farouq, musulmano, egiziano e abitante a Il Cairo. Il terzo: quello con il dottor Jonathan Sierra, ebreo che vive a Gerusalemme.

Per quanto riguarda il primo, è accaduto così. Il 27 giugno 1987 don Giussani, contro ogni ragionevole aspettativa, accoglie l’invito del Centro Culturale Internazionale di Nagoya, in Giappone, e vi si reca per una conferenza su buddismo e cristianesimo. Questa conferenza è stata poi pubblicata qualche anno fa sul mensile “Tracce” con il titolo Una chiarezza di fede di fronte al buddismo migliore[1]. Dopo questa conferenza, in modo totalmente inaspettato perché non previsto nell’agenda del suo viaggio, venne invitato e accompagnato per un paio di giorni al Koyasan, una località montana a quaranta chilometri circa dalla città di Osaka, dove nell’ottavo secolo dell’era cristiana venne introdotto, fondato e poi sviluppato il buddismo “Shingon”, che in giapponese significa “parola vera”. Il fondatore Kobo Daishi, dopo viaggi in Cina e in India, ritenne di poter portare in Giappone il vero buddismo e infatti “Shingon” significa “vero buddismo”.

Cosa accadde durante quei due giorni? Il dialogo con alcuni di questi monaci, tutte personalità eminenti di quella realtà e anche docenti della locale Università, fu segnato immediatamente da una cordialità imprevista e reciproca, soprattutto tra don Giussani e il professor Shodo Habukawa, che allora era rettore dell’Università. Metto subito in evidenza come dentro questo clima di imprevista cordialità – che va al di là della normale, formale cordialità tipica della cultura giapponese – accadde una sorta di simpatia profonda tra queste due persone, perché scoprirono quasi subito di avere in comune un interesse decisivo: quello per l’educazione. Don Giussani arrivava preceduto dalla fama di grande educatore e scoprì nel dialogo con i suoi interlocutori che il loro fondatore era stato mosso fin dall’inizio da questa preoccupazione: fu il primo, infatti, a fondare scuole gratuite per il popolo giapponese.

Il seguito immediato di questo incontro fu l’invito rivolto da don Giussani a questi monaci a partecipare al “Meeting per l’amicizia tra i popoli” che ancor oggi si tiene annualmente a Rimini. Dal 1988 hanno cominciato a partecipare, all’inizio un gruppo folto, poi via via un po’ meno. Questa frequentazione ha fatto emergere, in maniera anche qui totalmente sorprendente, questa amicizia: secondo me questo è il termine inevitabile per indicare il fenomeno accaduto tra don Giussani e il professor Habukawa.  Continua…

Ambrogio Pisoni- Il Sussidiario( www.ilsussidiario.net/articolo.aspx )

ESPERIENZE TRA CULTURE DIFFERENTIultima modifica: 2008-06-12T19:15:41+02:00da ritina5
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