IL FESTOSO BANCHETTO

L'immagine “http://www.parrocchiafolzano.it/immagine_7_3_06.jpg” non può essere visualizzata poiché contiene degli errori.

“Non sono venuto a chiamare i giusti ma i peccatori”, dice Gesù nel brano domenicale nel quale vide un uomo seduto al banco delle imposte, chiamato Matteo e gli disse: “seguimi”.

 

Ed egli si alzò e lo seguì.

 

L’ Evangelista Matteo scoprì in quel momento un Dio più grande del suo cuore. 

 

Dio non si merita, si accoglie. Anche e soprattutto se si é peccatori. E chi non lo é? Siamo tutti peccatori, perché nessuno di noi é perfetto.

 

Gesù cerca sempre il lato peccatore che è in noi. Lo scruta per poi consigliarci come si può peccare di meno: assolvere una lista di peccati, per quanto lunga e impressionante, non Gli basta.

 

Vuole impadronirsi della nostre profonde debolezze, delle nostre fragilità quotidiane. E lì incarnarsi.

 

Beata debolezza! E noi, felici d’ essere deboli, dimoriamo quietamente nella misericordia, verso un Regno pieno non di santi, ma di peccatori perdonati, di gente come noi.

 

Quando siamo deboli è allora che siamo forti.

 

Volete rimanere nel peccato perché abbondi la grazia? Assurdo (Rom 6,1). Ma oggi almeno ci godiamo la festa del peccatore perché abbiamo scoperto un Dio più grande della nostra vita.

 

Evidentemente, il Vangelo non fa un’apologia del peccato. Il peccato è una malattia, un’alterazione che si produce negli organi e nelle funzioni vitali dell’uomo interiore, una corruzione che può portare addirittura alla cessazione della vita, all’ annullamento di ogni sensibilità e di ogni attività spirituale.

 

Oggi il Vangelo ci dice che la medicina per questo è la presenza del Signore, e abbiamo speranza di guarire se sentiamo in noi la spinta a rivolgerci a Lui, a cercare la Sua presenza.

 

Così, il nostro peccato non deve scoraggiarci e tenerci lontano dal Signore, magari pensando che ci presenteremo a Lui quando ne saremo liberi. Ma se prima ci liberiamo dal peccato e poi ci presentiamo al Signore, allora la nostra salvezza è nella legge e in noi stessi, e Gesù si limita a ratificare la nostra giustizia.

 

Al contrario, la nostra risorsa è Lui.

 

Di fronte al nostro peccato, cerchiamo ancora più intensamente la Sua presenza, il suo volto: è venuto a cercare proprio noi, così come siamo, nella nostra inadeguatezza. Cerchiamo con fiducia la sua vicinanza, cerchiamolo con tenacia nella sua Parola, nell’Eucaristia, nella Riconciliazione. La tribolazione del peccato sarà allora per noi un mezzo attraverso il quale ci avvicineremo ancora di più al Signore. E anche noi, con Matteo e gli altri, partecipiamo al grande, affollato, festoso banchetto dei peccatori perdonati.

   di Vincenzo La Gamba -Galatro

digilander.libero.it/galatro.rc/meditazioni/20080608_lagamba_peccatori_perdonati.htm )

IL FESTOSO BANCHETTOultima modifica: 2008-06-16T13:15:54+02:00da ritina5
Reposta per primo quest’articolo

4 pensieri su “IL FESTOSO BANCHETTO

  1. Il nostro peccato ci spinge cosi tanto nella nostra umanità con le sue fragilità che non riusciamo a comprendere il perdono.
    Per esempio a me capita, ma penso a tutti, di ripiegarmi sul peccato, perchè tendiamo a concepire Dio simile a noi, e non comprendiamo la Sua capacità (nel senso di volume) di amare, oltre ogni limite umano.
    Noi ci daremmo schiaffi all’infinito.

  2. Come è vero quello che dici. A volte ci ripieghiamo sul nostro peccato perchè ci fa sentire quasi “importanti”; è una micidiale forma d’orgoglio, perchè sotto sotto fidiamo più nella nostra capacità di riscatto che non nella misericordia del Padre. Il vero peccato è questo, non ci abbandoniamo come bambini. Un mio grandissimo amico, ora in paradiso, dice che la più grande forma di umiltà è amare teneramente se stessi. Se accettiamo il perdono per noi saremo anche capaci di perdonare! Non è facile; bisogna mendicarlo per Grazia.
    Grazie di essermi amico; mi consola e mi rassicura che ci siano persone come te, con cui condividere l’esperienza della vita e delle cose che più ci stanno a cuore. Visito spesso il tuo blog; mi piace molto e mi sento come a casa mia, non estranea, è questo è una virtù di chi ospita! Ti abbraccio

  3. Grazie delle parole che hai scritto.
    Mi fa piacere che vieni a trovarmi, ma un pò mi imbarazza, non vorrei scandalizzarti per certe mie opinioni scritte magari con impeto provocatorio.
    Un abbraccio

  4. Non preoccuparti; io, a volte, rischio l'”eresia” più di te! Anzi, è interessante e costruttivo il confronto con persone come te, liberi nel pensare e dialogare, ma non con la presunzione di avere la verità in tasca; ma con la coscienza di essere posseduti dalla Verità, perciò sottopone sempre a un giudizio autorevole ( la Santa Chiesa ) le proprie opinioni. Per me è un grande conforto trovare persone non indottrinate, neanche dal Cristianesimo, con cui condividere , liberamente, un po’ di strada nella vita. Ti abbraccio.

I commenti sono chiusi.