CHI E’ IL VERO NEMICO

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Mio caro Malacoda, sono reduce da una settimana stressante. Mi sono travestito da giornalista e mi sono intrufolato nei padiglioni della Fiera di Rimini dov’era in corso il Meeting per l’amicizia fra i popoli. Non è cosa per noi, ma è comunque un’esperienza utile, aiuta a identificare il nemico. E il nemico, è stato chiaro una volta per tutte, non è il bene, non sono i “valori” di cui i cristiani e gli uomini di buona volontà si fanno alfieri; il nemico è uno solo: il nemico è l’uomo. Non l’umanità, l’uomo. Quello singolo, concreto, quello che dice “io”, quello che si sente morire quando è ammalato, che si sente felice quando è innamorato, quello che ti deruba, che uccide, che aiuta gli altri oppure li maledice… quello che sa dire “tu”. Ne ho incontrati tanti fra i settecentomila del Meeting e ne ho tratta una conclusione: alla fine è questione di teoria economica, una teoria del valore. Non i valori, ma il valore. Ho incontrato una donna ugandese malata di Aids, condannata a convivere (e morire) con la sua malattia, ma è una donna che si è sentita dire: «Tu vali di più della tua malattia» e ha scoperto che è vero.
L’ha scoperto sulla sua pelle e su quella di suo figlio, non le hanno detto che la famiglia è un valore, l’hanno guardata commossi per quello che era, fino a farla piangere. Ho incontrato una donna che vive tra i favelados in Brasile, una che un giorno ha guardato in faccia il capomafia del suo quartiere. «Che guardi donna, sai chi sono io e quanti ne ho ammazzati?». «So chi sei e so che non sei quello che hai fatto». «Voglio cambiare, mi puoi aiutare?». «Vieni a trovarmi». Ho stretto una mano che ha ucciso, diciamo che mi sentivo a casa, poi ho guardato l’assassino negli occhi e l’avrei ucciso io: non rivendica la sua innocenza, non vuole sconti, aspetta la fine condanna e dice che può essere libero anche dentro; sulla maglietta aveva una scritta: “Vale la pena”, assurda se non si vedesse che per lui è vera. Ho incontrato un uomo che raccoglie moribondi per strada e tiene loro la mano finché muoiono: «Gratitudine – mi ha detto –. Ero moribondo io, e un uomo mi ha tenuto la mano finché non è morto lui. Che posso fare di diverso?». Ma si può vivere così? Ho parlato a lungo con uno scrittore ebreo, uno scampato alla Shoah, mi ha raccontato degli orrori dei nazisti, ma anche di quelli dei profughi ebrei, delle violenze sui bambini, delle miserie di cui si macchia l’uomo che vuole sopravvivere; a un certo punto ha detto: «A quei tempi nessuno sapeva cosa fare della vita che aveva salvato. Io ho chiesto a un vecchio se mi insegnava a pregare. Lui mi picchiava, ma ne è valsa la pena». Mentre mi aggiravo nei padiglioni della Fiera mi sentivo assediato da tremila “volontari”, lavorano gratis una settimana e anche loro ripetono che “ne vale la pena”, uno di loro mi ha citato uno scrittore francese che già ci procurò grane nel secolo scorso, Paul Claudel: «A che vale la vita se non per essere data?». E qui ho capito una cosa paradossale: quando si dice che una cosa non ha prezzo, di solito si intende che ne ha uno altissimo e che solo pochi possono permettersela. Questi strani esseri che abitano da protagonisti il mondo senza complessi di inferiorità quando dicono che una cosa non ha prezzo intendono dire che è gratis e, guardandoti stupito che tu non capisca, ti dicono: «Che cosa darà l’uomo in cambio di se stesso?». Per fortuna è finito, ora sui giornali e dai pulpiti si tornerà a parlare di valori. Noi ci saremo.

Tuo affezionatissimo zio   

Berlicche

Da Tempi – 6.9.08

CHI E’ IL VERO NEMICOultima modifica: 2008-09-06T09:42:16+02:00da ritina5
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2 pensieri su “CHI E’ IL VERO NEMICO

  1. Grazie, Daniela, sei tanto gentile e cara, ma questi premi – ne ho ricevuto altri – servono solo a farsi pubblicità per farsi conoscere; non è più semplice farsi conoscere commentando, per esempio, o scambiarsi i link e fare amicizia? Ti ringrazio, comunque per la tua cortesia e verrò a farti visita senza alcun dubbio. Ti abbraccio, cara, a presto…

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